• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/02110/045/ ... in sede d'esame del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 settembre 2015, n. 146, recante misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e...



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/2110/45/11 presentato da SARA PAGLINI
martedì 3 novembre 2015, seduta n. 191

Il Senato,
in sede d'esame del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 settembre 2015, n. 146, recante misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione (AS 2110);
premesso che:
l'articolo 01 del decreto legge in esame stabilisce che la fruizione del patrimonio culturale è attività che rientra "tra i livelli essenziali delle prestazioni di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione";
considerato che:
tra i motivi di maggior disagio per i visitatori vi è il fenomeno delle perenni interminabili code che costringono i turisti ad attendere ore prima di accedere ai musei e esiti archeologici; è emerso, per esempio, che le code nel Polo museale fiorentino, in particolare agli Uffizi ed alle Gallerie dell'Accademia non sono "fisiologiche", come ha recentemente affermato sul Corriere della Sera la Soprintendente al Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, ma si tratta della conseguenza di una speculazione economica che danneggia l'economia e l'immagine di Firenze;
in molti casi lo Stato, invece che affrontare il problema, ha preferito affidare a terzi la gestione dei servizi di biglietteria ed accoglienza dei Musei statali fiorentini, ricevendo un canone fissato, e lasciando ampia autonomia a soggetti privati che hanno ottenuto ampi guadagni;
questi soggetti sono riusciti ad avere di fatto il controllo degli ingressi, dei servizi aggiuntivi legati alla fruizione dei musei e si occupano anche della gestione di mostre;
l'interesse del privato è fare profitto e spesso i musei, nonostante i continui richiami delle Soprintendenze, finiscono comunque per contenere più visitatori del dovuto con grave pericolo per la sicurezza e la conservazione delle opere;
l'esternalizzazione dei servizi ha comportato così un peggioramento nella fruizione dei nostri musei ed in più non garantisce il reclutamento trasparente del personale ;
secondo quando riferito dalla Federazione lavoratori pubblici e funzioni pubbliche, nel 2001 i dipendenti pubblici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ammontavano a circa 27.500 unità, mentre oggi sono ridotti a 17.000, con un'età media di oltre 55 anni. Solo nel 2014, il Governo ha finanziato società in house per un importo di 27 milioni di euro, a fronte di 39 milioni complessivi disponibili per spese di investimento nel medesimo anno 2014. Il patrimonio culturale italiano necessiterebbe, per essere rilanciato, della reinternalizzazione immediata di attività come la manutenzione e la didattica e di una seria politica di investimenti che infranga il sistema opaco degli affidamenti esterni, poco convenienti e poco chiari;
impegna il Governo:
a promuovere azioni volte a riorientare i grandi flussi turistici indirizzati su poche grandi città e pochi grandi musei, a favore dei piccoli centri d'arte e dei musei diffusi sul territorio.
(0/2110/45/11)
PAGLINI, BOTTICI, SERRA, PUGLIA