• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02339 BENCINI, Maurizio ROMANI, BIGNAMI, MOLINARI, MUSSINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che: in virtù della...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02339 presentata da ALESSANDRA BENCINI
martedì 3 novembre 2015, seduta n.534

BENCINI, Maurizio ROMANI, BIGNAMI, MOLINARI, MUSSINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:

in virtù della specifica normativa di settore, vista la specialità dei servizi informativi e giornalistici per le esigenze della pubblica amministrazione, e sulla base della dichiarata necessità di rivedere i requisiti da porre a base della scelta delle agenzie di stampa da cui acquistare i servizi informativi, della selezione dei prodotti informativi e della fissazione dei corrispettivi, anche a motivo della riduzione delle risorse disponibili a tale scopo, in data 19 giugno 2015 il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'informazione e all'editoria emanava una direttiva in merito alla stipula degli atti convenzionali con il concessionario del servizio pubblico radiotelevisivo e con le agenzie di stampa;

nello specifico, la direttiva prevede nuovi parametri ai quali il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, a partire dall'anno 2016, dovrà attenersi per l'acquisto di servizi informativi e giornalistici per le esigenze della pubblica amministrazione;

nell'introduzione della direttiva si dà atto di come il contraddittorio con le parti interessate, avvenuto in data 15 febbraio 2015, si sia sostanziato in un incontro con le principali agenzie di stampa al fine di informarle circa la volontà di rideterminare i requisiti;

la direttiva otteneva il riscontro di regolarità amministrativo-contabile da parte dell'ufficio del Bilancio della Presidenza del Consiglio in data 10 agosto 2015;

considerato che:

i nuovi parametri, i quali dovranno essere posseduti in proprio da ciascuna agenzia a partire dal 2017, mentre per l'anno 2016 le agenzie potranno presentarli anche in associazione tra loro, sono i seguenti: 50 giornalisti a tempo indeterminato, esclusivo e a tempo pieno inquadrati ai sensi dell'art. 1 del contratto collettivo nazionale del lavoro del settore giornalistico; 3 sedi sul territorio nazionale; 15 ore di trasmissione al giorno per 7 giorni a settimana; 500 lanci giornalieri, al netto delle notizie sui palinsesti televisivi; abbonamenti a titolo oneroso a 30 testate con la copertura di 10 regioni. Ed ancora, considera il possesso di tali requisiti necessario ma non sufficiente ai fini della stipula dei contratti della Presidenza del Consiglio dei ministri a partire dal 2016. Ad esso, infatti, si affiancherà una valutazione dettagliata, sempre ad opera della Presidenza, dell'offerta giornalistica per accertarne la congruità;

nel documento si legge, inoltre, che: "spetterà, dunque, all'Amministrazione decidere in ordine ai servizi da acquistare e alla determinazione del corrispettivo. A tale scopo si terrà conto (...) del possesso di requisiti superiori ai minimi, anche di elementi ulteriori, quali il possesso di certificazioni di qualità, gli investimenti in nuove tecnologie, la collaborazione con agenzie straniere, la specializzazione in particolari settori. La scelta dell'Amministrazione sui servizi da acquistare e sulla determinazione del corrispettivo terrà conto dell'eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali, in considerazione della diminuzione della capacità produttiva che ne deriverebbe. Sembra opportuno, infine, che il corrispettivo riconosciuto ad ogni singola agenzia non superi il 45% dell'ammontare dei ricavi dell'anno precedente";

a parere degli interroganti, i nuovi requisiti, nonostante vengano definiti simili a quelli finora utilizzati ma ad un livello più alto, si discostano in maniera più che sensibile da quelli della disciplina vigente e, soprattutto, non sembrano raggiungibili se non dalle uniche grandi agenzie di stampa nazionali. Ed ancora, quanto sopra sembra costituire un rischio d'impresa elevato per gli editori in quanto, a fronte delle paventate nuove assunzioni e aperture di nuove sedi, dal mercato privato e dai proventi derivanti dalla pubblicità non arrivano segnali di ripresa;

nonostante nelle premesse stesse della direttiva si faccia, a ben vedere, riferimento alla completa informazione attraverso la più ampia pluralità delle fonti, questa, dunque, non sembra essere in definitiva garantita;

considerato, infine, che, come noto, dalle fonti giornalistiche si apprende del ricorso alla cassa integrazione dal 1° novembre 2015, e dunque del mancato rinnovo del contratto di solidarietà attivato già da tempo, per i giornalisti de "Il Velino", un'agenzia di stampa italiana quotidiana nazionale fondata nel 1998. Ed invero, i giornalisti (circa 26), la cui professionalità è stata già ampiamente minata, vengono sostanzialmente esclusi da ogni possibilità di raggiungimento dei requisiti contenuti nella direttiva,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Governo intenda intraprendere al fine di verificare, nel dettaglio, la fattibilità dei nuovi requisiti da porre a base della scelta delle agenzie di stampa da cui acquistare i servizi informativi, in termini di raggiungimento dei medesimi da parte delle agenzie di stampa più piccole;

se intenda agevolare il ricorso, almeno per il 2016, alle ATI (associazioni temporanee d'impresa) tra le piccole agenzie di stampa al fine del possesso dei requisiti;

se intenda, a tal fine, disporre un'audizione congiunta di tutte le collettività coinvolte, affinché non vengano compromessi i livelli occupazionali dell'agenzia di stampa "Il Velino", nonché di tutte le altre agenzie che, sulla base della direttiva, subiranno inevitabilmente le medesime conseguenze.

(3-02339)