• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02343 FRAVEZZI, PANIZZA, ROMANO - Ai Ministri della salute e della giustizia - Premesso che a quanto risulta agli interroganti: recenti notizie di cronaca riportano il caso del signor A. S.,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02343 presentata da VITTORIO FRAVEZZI
mercoledì 4 novembre 2015, seduta n.535

FRAVEZZI, PANIZZA, ROMANO - Ai Ministri della salute e della giustizia - Premesso che a quanto risulta agli interroganti:

recenti notizie di cronaca riportano il caso del signor A. S., che per ben 37 anni, avrebbe esercitato la professione di medico, lavorando in 4 ospedali del Veneto e del Trentino, anche in posizioni di responsabilità, senza aver mai conseguito né la laurea in medicina e chirurgia e senza aver mai sostenuto l'obbligatorio esame di abilitazione;

tali notizie troverebbero conferma da atti ufficiali prodotti dall'ordine dei medici di Ferrara che attestano la cancellazione, il 30 settembre 2015, dall'elenco dei professionisti del signor S. "non sussistendo ad origine i requisiti previsti dalla legge per l'iscrizione all'Albo professionale" e dalla segreteria della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'università di Bologna, che ha fatto sapere che S. "risulta immatricolato al corso di laurea dell'ateneo di Ferrara nell'anno accademico 1974/75 dove venne iscritto per il sesto anno di corso e che dall'iscrizione presso codesto ateneo non sostenne alcun esame ed è stato pertanto dichiarato decaduto dagli studi il 31 marzo 1984";

gli accertamenti avrebbero quindi portato ad appurare che A. S. non avrebbe mai conseguito la laurea e l'abilitazione in medicina e chirurgia, a dispetto di quanto da lui stesso affermato;

considerato che a quanto risulta agli interroganti:

il signor S. ha ricoperto per 7 anni, dal 1986 al 1993, il ruolo di facente funzioni di primario nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ex ospedale di Riva del Garda (Trento) e per ben 17 anni, dal 1997 al 2014, ha prestato servizio presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale di Bassano (Vicenza);

il signor A. S., nel corso dell'attività svolta, è stato più volte citato sulla cronaca locale, per casi come quello che coinvolse nell'agosto 1987 una coppia di Riva del Garda, un caso che in sede civile si concluse 13 anni dopo, con la sentenza della Cassazione e la condanna al risarcimento danni per oltre 2 miliardi di lire, nella successiva sentenza della Corte dei conti di Trento del 2005, con la condanna di S. a rifondere all'Azienda sanitaria provinciale quasi 165.000 euro per "l'ingiustificata ed abnorme dilatazione dei tempi occorsi a far nascere il piccolo, tempi imputabili esclusivamente al comportamento gravemente negligente, imperito e imprudente del dottor A. S.";

considerato altresì che:

la Procura della Repubblica di Venezia avrebbe aperto un fascicolo per verificare il fondamento delle contestazioni mosse da una coppia di Camponogara nei confronti del signor S. per i gravi danni riportati dal loro piccolo nato nell'ospedale di Dolo;

la Procura avrebbe aperto un ulteriore fascicolo d'inchiesta a carico di A. S. per le ipotesi di reato di esercizio abusivo della professione e truffa ai danni dell'Usl di Bassano,

si chiede di sapere:

in merito al caso specifico, se ai Ministri in indirizzo risulti per quali motivi, a seguito delle denunce della coppia di Riva del Garda, non siano stati effettuati controlli sui titoli di studio del signor S. e sulla loro autenticità;

se non sia il caso di verificare i metodi di selezione e assunzione del personale medico da parte delle ASL e se non siano necessari, in un campo così delicato come quello della salute, controlli più accurati sui titoli richiesti dalla legge per esercitare la professione di medico e sulla effettiva capacità professionale.

(3-02343)