• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02348 SANTANGELO, MARTON, COTTI, GAETTI, MORONESE, DONNO, BUCCARELLA, CRIMI, PETROCELLI, CAPPELLETTI, TAVERNA, PUGLIA - Al Ministro della difesa - Premesso che: il 31 ottobre 2015, come...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02348 presentata da VINCENZO SANTANGELO
giovedì 5 novembre 2015, seduta n.536

SANTANGELO, MARTON, COTTI, GAETTI, MORONESE, DONNO, BUCCARELLA, CRIMI, PETROCELLI, CAPPELLETTI, TAVERNA, PUGLIA - Al Ministro della difesa - Premesso che:

il 31 ottobre 2015, come riportato da diversi organi di informazione, 3 navi della Marina militare italiana hanno violato le acque territoriali libiche. Lo stesso Governo di Tobruk "condanna con fermezza" la violazione delle proprie acque territoriali che sembra essere avvenuta nei pressi delle coste di Bengasi, a Daryana, a circa 55 chilometri a est della città, come si apprende dall'agenzia Ansa del 2 novembre;

inoltre si apprende che il Ministero della difesa italiana ha smentito quanto denunciato dal Governo di Tobruk, asserendo che "tutte le navi militari italiane presenti nel Mediterraneo operano in acque internazionali rispettando i limiti stabiliti dai trattati". Per "monitorare l'attività delle navi da guerra italiane", afferma il capo di Stato maggiore libico, Saqr Geroushi, il 31 ottobre in tarda serata sono decollati i caccia militari dell'aviazione libica;

considerato che:

allo stato attuale, l'Italia è impegnata con diverse operazioni militari nel mar Mediterraneo, tra le quali la "Eunavformed" approvata lo scorso 22 giugno 2015 dal Consiglio degli affari esteri dell'Unione europea, impegnando tra l'altro la portaerei "Cavour", per fermare e mettere fuori uso imbarcazioni e mezzi usati o sospettati di essere usati dagli schiavisti o dai trafficanti, in conformità del diritto internazionale;

il 30 agosto 2008, è stato firmato a Bengasi il trattato tra Italia e Libia di amicizia, partenariato e cooperazione, che non è solo un semplice trattato di amicizia e cooperazione, ma intende imprimere un salto di qualità alle relazioni dei due Paesi, istituendo un vero e proprio partenariato, compreso il divieto di compiere atti ostili in partenza dai rispettivi territori,

si chiede di sapere:

che cosa sia realmente accaduto nella tarda serata del 31 ottobre 2015;

se il Ministro in indirizzo intenda riferire su quali siano le navi italiane che si troverebbero al largo di Bengasi e per quale motivo le stesse avrebbero sconfinato nelle acque territoriali libiche, in violazione degli accordi internazionali riconosciuti dall'Onu.

(3-02348)