• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01100 per la prima volta, uno studio condotto dall'ISVAP ammette l'esistenza di una situazione anomala sulle condizioni assicurative al Sud ed in particolare quantifica con esattezza l'entità del...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01100presentato daBRUNO BOSSIO Vincenzatesto diMartedì 1 ottobre 2013, seduta n. 88

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
per la prima volta, uno studio condotto dall'ISVAP ammette l'esistenza di una situazione anomala sulle condizioni assicurative al Sud ed in particolare quantifica con esattezza l'entità del divario dei prezzi Nord-Sud;
l'indagine è stata condotta su 21 province italiane, la maggior parte delle quali sono anche capoluoghi di regione, mentre due corrispondono alle provincie autonome del Trentino Alto Adige (Bolzano e Trento);
l'analisi dei dati raccolti dall'Isvap fino a luglio 2012, consente di chiarire che le provincie meridionali presentanti, nella maggioranza dei casi, prezzi medi di listino più elevati rispetto a quelli praticati nel settentrione, indipendentemente dai soggetti presi in esame dall'indagine, siano essi automobilisti o motociclisti, neopatentati o guidatori esperti;
è stato inoltre accertato che, non solo i prezzi delle polizze sono più elevati al Sud, ma anche gli aumenti medi annuali sul costo della RC Auto obbligatoria fanno registrare valori quasi sempre più alti rispetto alle provincie settentrionali;
il decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante «Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo e la competitività», convertito con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012 n. 27, in materia di assicurazioni ha previsto, tra le altre, una disposizione diretta ad uniformare la tariffa RC Auto in tutto il territorio nazionale, eliminando così le rilevanti disparità di prezzo esistenti tra le diverse regioni italiane;
in particolare l'articolo 32, comma 3-quinquies, del citato decreto-legge testualmente recita «Per le classi di massimo sconto, a parità di condizioni soggettive ed oggettive, ciascuna delle compagnie di assicurazione deve praticare identiche offerte»;
in relazione alla portata delle condizioni «oggettive» che possono giustificare offerte non identiche, ed in particolare se tra tali condizioni rientrino le differenti condizioni di rischio rilevabili nelle diverse aree del territorio nazionale, è stata acquisita l'interpretazione del Ministero dello sviluppo economico;
il 19 aprile 2012 l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (Isvap) ha inoltrato alle imprese di assicurazione che esercitano la RC auto in Italia, con sede legale in Italia o in un altro Stato membro dello Spazio economico europeo (SEE) o terzo rispetto ad esso, nonché per conoscenza al Ministero dello sviluppo economico e all'Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (ANIA), una circolare esplicativa delle disposizioni, contenute nel citato decreto in materia di assicurazione obbligatoria RC auto, che hanno immediato impatto sui consumatori;
tra queste ultime, al paragrafo 4, si fa riferimento proprio all'articolo 32 del citato decreto-legge che lo stesso Istituto di vigilanza definisce norma di non facile interpretazione per la quale, si legge nella circolare, data la delicatezza e la rilevanza della questione, è stata acquisita l'interpretazione del Ministero;
il Ministero, con nota del 18 aprile 2012, ha fornito all'autorità l'interpretazione dell'articolo 32, poi riportata nella circolare stessa, in cui si asserisce che una ragionevole e legittima interpretazione della norma dovrebbe includere nelle differenziazioni tariffarie possibili, anche per le classi di massimo sconto, quelle legate alle oggettive differenze delle condizioni di rischio rilevate nei singoli territori (frequenza dei sinistri, livello di risarcimenti eccetera), precisando che escludere il parametro della territorialità nell'analisi del rischio sarebbe in contrasto con il principio di libertà tariffaria garantito dalla normativa comunitaria;
in altre parole, la norma impone comunque alle imprese di assicurazione di individuare nell'ambito della propria autonomia tariffaria e in attesa di una più complessiva revisione del sistema bonus-malus, le modalità più idonee per pervenire progressivamente ad un maggior favore tariffario verso i guidatori più virtuosi, anche mediante una più adeguata valorizzazione di tale condizione virtuosa nelle aree territoriali in cui le condizioni di rischio permangano transitoriamente maggiori;
l'interpretazione resa dal Ministero archivia definitivamente la possibilità per i cittadini delle regioni del sud Italia di essere soggetti all'imposizione di una tariffa più equa e non discriminatoria e vanifica del tutto la portata della norma contenuta nel decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1;
si apprende da un articolo della rivista Quattroruote del 27 agosto 2013 che ad oggi i veicoli circolanti senza RC Auto sono tra i 3,1 e i 4 milioni (stime Ania ed Aci), ovvero oltre il 7 per cento del totale degli automezzi, il picco si raggiunge al Sud con l'11,9 per cento, un fenomeno che sta raggiungendo proporzioni da allarme sociale;
la mancanza di copertura assicurativa è in evidente e diretta relazione con gli elevati aumenti dei premi assicurativi, dato che l'incidenza degli automobilisti scoperti è tanto più frequente nelle fasce di territorio dove i premi assicurativi, a parità di altre condizioni, sono più elevati –:
quali iniziative nei limiti della propria competenza il Ministro interrogato intenda adottare per ripristinare i diritti violati e l'effettiva parità di trattamento per i cittadini residenti in talune specifiche aree territoriali con particolare riferimento all'area metropolitana calabrese e per rendere più equo e competitivo il comparto delle assicurazioni sulla RC auto, visto che, nonostante i numerosi interventi legislativi e regolatori degli ultimi 5 anni, i prezzi delle polizze continuano a registrare incrementi significativi e generalizzati. (5-01100)