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Atto a cui si riferisce:
C.5/06161 il negoziato in corso tra l'Unione europea e gli Stati Uniti per la conclusione del Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, TTIP, è ad un punto cruciale anche a seguito...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 luglio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-06161

Credo sia doveroso in premessa ricordare che proprio durante il semestre di Presidenza italiana dell'Ue, abbiamo chiesto e ottenuto che fossero resi pubblici il mandato negoziale e le direttive del Consiglio secondo le quali viene gestito dalla Commissione il negoziato sul TTIP. Un atto importante per dare trasparenza ad un accordo che può avere una portata storica, a due condizioni fondamentali: che venga tutelato il sistema delle indicazioni geografiche e siano rispettate le norme sulla sicurezza alimentare. Sotto il secondo profilo, è bene ricordare che nessun accordo commerciale può mai modificare i regolamenti e le direttive europee, in particolare quelle sugli standard sulla produzione alimentare. Per quanto riguarda le indicazioni geografiche va ribadito che la loro tutela è inserita tra le poche priorità del mandato negoziale e che i diversi round vedono questo tema al centro delle trattative.
In questo senso, come accaduto per altri accordi conclusi dalla UE con Paesi terzi, come quello con il Canada, sarà la Commissione europea, a predisporre la lista delle Ig per il reciproco riconoscimento, che poi invitato sarà inviata agli Stati membri per eventuali integrazioni.
L'Italia continua il proprio impegno affinché nel negoziato i prodotti di qualità Dop e Igp, nei quali siamo leader europei, abbiano la necessaria salvaguardia, in un mercato di grande interesse come quello degli Stati Uniti, che ha visto una crescita delle esportazioni di oltre il 20 per cento solo nei primi 4 mesi del 2015. Allo stesso tempo il Ministero delle politiche agricole è fortemente impegnato, al di là delle trattative sul TTIP, nella protezione del made in Italy agroalimentare, con oltre 500 operazioni negli ultimi 12 mesi effettuate all'estero e sul web a contrasto delle frodi e dell’italian sounding.