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Atto a cui si riferisce:
S.4/04479 Fausto Guilherme LONGO - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante: il consolato generale d'Italia, competente...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 101
all'Interrogazione 4-04479

Risposta. - Il Ministero, per ottemperare agli obblighi di riduzione della spesa pubblica dettati dal decreto-legge n. 95 del 2012 (cosiddetto di spending review) ha dovuto attuare, nel periodo tra ottobre 2013 e dicembre 2014, un complesso e articolato piano di riorganizzazione della rete diplomatica, consolare e culturale, che ha coinvolto 35 strutture all'estero tra rappresentanze diplomatiche, uffici consolari ed istituti di cultura. Dal 2007 ad oggi il numero degli uffici chiusi attraverso i vari cicli di razionalizzazione è salito a 63. Gli uffici consolari attualmente funzionanti sono 80 (61 consolati generali, 16 consolati e 3 agenzie consolari) e non 116, distribuiti prevalentemente in aree geografiche extra-europee.

Oltre ai fondamentali obiettivi di risparmio nel quadro dei programmi governativi di revisione della spesa pubblica, l'esercizio di riorganizzazione della rete risponde anche ad una precisa necessità di carattere operativo. Alla luce dell'andamento ormai drasticamente decrescente delle risorse umane e finanziarie, l'obiettivo è quello di favorire una loro allocazione il più possibile mirata ed efficiente in modo da ottimizzarne gli impieghi.

A seguito delle riduzioni di organico susseguitesi a partire dal 2006, la presenza del personale diplomatico è calata di quasi il 10 per cento, mentre il personale delle aree funzionali ha subito una contrazione superiore al 23 per cento.

Al riguardo, è opportuno tener presente che la Farnesina gestisce una rete estera di proporzioni simili rispetto alle omologhe organizzazioni dei principali partner europei ma potendo contare, in confronto, su risorse nettamente inferiori. Il personale diplomatico della Farnesina è ormai circa la metà di quello della Germania, un terzo di quello della Francia e un quarto di quello del Regno Unito.

La razionalizzazione delle risorse finanziarie ed umane è al contempo condizione indispensabile per assicurare l'adeguamento della rete stessa (la cui intelaiatura ha avuto origine in contesti storici profondamente diversi da quello attuale, specie con riferimento al cammino dell'integrazione europea) ai nuovi scenari internazionali in cui l'Italia si trova ad operare. In tale ottica, il rafforzamento delle nostre posizioni in Paesi di nuova priorità e nei mercati emergenti, similmente ai processi in corso anche presso i nostri principali partner europei, si pone al servizio di una diplomazia della crescita, mirando a fare della rete estera uno strumento moderno ed aggiornato, nonché finanziariamente sostenibile, a sostegno della proiezione del sistema Paese e della competitività dell'Italia nel nuovo sistema globale delle relazioni internazionali.

In tal senso, la Farnesina ha focalizzato i provvedimenti di ristrutturazione prevalentemente in Europa, dove le nostre comunità risultano maggiormente integrate, sforzandosi di preservare nella misura più ampia possibile le aree geografiche extra-europee, tra cui quelle direttamente evocate nell'interrogazione. In particolare, in Brasile la rete diplomatico-consolare non è stata oggetto di alcun ridimensionamento ed essa può dunque tuttora contare sulla presenza dell'ambasciata a Brasilia e di 6 uffici consolari di carriera (di cui 4 consolati generali), oltre che su una vastissima rete di uffici consolari onorari (ben 53, di cui 2 di recente istituzione), la prima in assoluto per consistenza numerica nell'ambito della rete consolare onoraria italiana nel mondo.

Per quanto concerne, in particolare, il consolato generale d'Italia a San Paolo, si tratta di una delle sedi più importanti della rete diplomatico-consolare, sia per ampiezza e vastità della comunità amministrata (che, oltre ai 187.000 connazionali registrati in anagrafe, comprende anche numerosi cittadini brasiliani che vi si rivolgono per ottenere visti di ingresso, legalizzazione di documenti, riconoscimenti di cittadinanza iure sanguinis e iure matrimoni) che per la consistenza dello staff ivi operante. Ad oggi, vi prestano servizio 42 unità (di cui 29 a contratto).

È anche grazie al loro impegno che il consolato generale ha potuto intraprendere una serie di iniziative per continuare a migliorare i servizi consolari. In primo luogo, sono stati riorganizzati i metodi di lavoro, consentendo un incremento più che significativo nella qualità e nel numero dei servizi erogati. E' stata poi resa più rapida la trasmissione degli atti di stato civile grazie all'attivazione del servizio di consegna tramite posta direttamente all'utente. In materia di documenti di viaggio, il pagamento tramite carta bancomat e l'entrata a regime (dal luglio 2015) del sistema di restituzione via posta dei passaporti hanno fatto registrare un aumento di oltre il 60 per cento del numero di passaporti emessi, rispetto al 2013.

Tutte queste innovazioni, assieme all'informatizzazione nell'invio delle iscrizioni o variazioni AIRE, hanno consentito di dimezzare i tempi d'attesa, nonostante il numero di utenti che quotidianamente si recano in consolato permanga elevato. Le eventuali code che si formano prima dell'orario di apertura degli uffici vengono assorbite in tempi molto rapidi mentre non si è a conoscenza di casi di utenti cui sia stato rifiutato un servizio o che siano stati allontanati senza essere ricevuti.

Rimangono certamente dei tempi di attesa molto dilatati per la ricezione delle pratiche di riconoscimento della cittadinanza a causa dell'enorme numero delle istanze presentate e della complessità della trattazione di gran parte di queste.

Per quanto riguarda infine il settore previdenziale, tutti gli assegni pensionistici vengono pagati dal consolato generale puntualmente ogni bimestre, come previsto dalla normativa e con priorità nel ricevimento per le persone più anziane e per quelle che vengono da lontano.

GIRO MARIO Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale

06/10/2015