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Atto a cui si riferisce:
C.5/06739 la distribuzione dei prodotti carbolubrificanti presso le aree di servizio autostradali è classificata come servizio pubblico il cui esercizio è ricompreso negli atti di concessione con i...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-06739

Il decreto interministeriale 7 agosto 2015, di approvazione del Piano di ristrutturazione della rete delle aree di servizio presenti sui sedimi autostradali, è l'esito di un lungo processo di razionalizzazione a fronte della crisi del settore e delle richieste degli operatori. Con il perdurare della crisi economica che ha prodotto un calo dei volumi di traffico e dei consumi sulla rete autostradale, le principali associazioni di categoria dei gestori di stazioni di servizio avevano segnalato le gravi difficoltà in cui si trovano gli operatori economici del settore.
Il citato decreto MIT-MISE è stato sottoposto alla Conferenza delle regioni e delle province Autonome che lo ha condiviso.
Il Piano, che riguarda l'intera rete autostradale, compresa la rete ANAS, oltre ai raccordi e tangenziali, per un totale di n. 463 aree, è finalizzato a riportare condizioni di economicità ed efficienza nei servizi autostradali per l'esercizio sia delle attività commerciali e ristorative, sia delle attività di distribuzione di carbolubrificanti. Sono previste misure di razionalizzazione della rete delle aree e misure di rivisitazione delle modalità dei servizi all'utenza finalizzate: alla chiusura di aree di servizio, alla gestione in modalità stagionale di alcune aree, all'esercizio di gestioni unitarie delle attività oil e non oil, all'accorpamento di aree di servizio, all'ampliamento dei servizi di rifornimento self-service, in particolare nell'orario notturno. Inoltre, è stata posta l'attenzione sulla necessità della salvaguardia dei livelli occupazionali, riducendo al minimo la perdita dei posti di lavoro.
Le aree chiuse saranno 25 e tali chiusure sono limitate alle previsioni delle Società concessionarie relativamente alle aree con erogati inferiori a 2 milioni di litri annui e fatturati relativi ai prodotti principali inferiori a 750.000 euro annui, rispettando l'interdistanza minima tra impianti non superiore a 50 km, al fine di garantire un adeguato servizio all'utenza.
Non è prevista la concessione di deroghe al rispetto dei predetti requisiti e i casi di dismissione sono comunque accompagnati da piani di riconversione/utilizzo dell'area o dalla previsione di riapertura per lo svolgimento di servizi stagionali.
Sarà inoltre assicurata una implementazione della segnaletica per i rifornimenti oil e per i servizi non oil, per segnalare all'utenza le disponibilità lungo i tratti autostradali.
Al fine di ridurre i casi di chiusure sono previste misure di:
sensibilizzazione dei concessionari autostradali per la riduzione dei canoni di subconcessione al fine di mitigare l'onerosità complessiva dei contratti, così da ottenere una diminuzione delle royalties permettendo un adeguamento dei prezzi praticati nelle aree a quelli della viabilità ordinaria, o comunque del mercato;
accorpamenti di più aree non adiacenti, con un'interdistanza non inferiore a 100 km per l’oil e 150 per la ristorazione, in un'unica gara al fine di rendere economicamente sostenibile la gestione del servizio anche in casi di aree economicamente non remunerative;
gestioni unitarie delle attività oil e non oil, al fine di assicurare la sostenibilità dei servizi;
particolari condizioni per la continuità gestionale in base agli Accordi del 2002 che fanno salvi, anche in presenza di cambi di affidatari, le imprese di gestione delle aree, a garanzia degli investimenti effettuati, della continuità del servizio e dell'occupazione.

Tra le misure di ristrutturazione della rete attraverso l'implementazione della modalità dei servizi all'utenza è prevista:
l'implementazione dei servizi self-service di distribuzione dei carbolubrificanti e del servizio ristoro, in particolare durante l'orario notturno, ma sempre con la presenza di personale nell'area;
l'implementazione dell'utilizzo dei carburanti alternativi, ampliando l'offerta della ricarica elettrica e della distribuzione del carburante metano per autotrazione, nei casi di vicinanza alla rete distributiva e di disponibilità di superfici adeguate dell'area per il rispetto delle norme di sicurezza;
l'implementazione di misure di sicurezza dell'area attraverso un presidio continuativo della stessa, eventualmente anche attraverso un servizio di security.

Per quanto detto, il Piano è stato predisposto al fine di assicurare sia la tutela del servizio pubblico, la regolarità e continuità dello stesso e la tutela dell'utenza, sia la tutela degli investimenti effettuati dagli operatori del settore nonché la tutela dei livelli occupazionali, prevedendo anche l'impegno per l'affidatario a mantenere per almeno 18 mesi le risorse occupate.
Si garantisce, inoltre, la vigilanza del rispetto nei contratti di affidamento dei servizi di tutto il quadro normativo vigente in materia, in particolare per quanto attiene alla continuità gestionale, come previsto dagli atti di indirizzo MIT e MISE del 29 marzo 2013 e del 29 gennaio 2015 e dal decreto Interministeriale.
Il MIT, infine, ha predisposto per l'Avvocatura Generale dello Stato apposito rapporto informativo al fine di consentire la difesa dello stesso Ministero nei giudizi instaurati dai gestori dei servizi presso le aree di servizio oggetto di ristrutturazione.