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Atto a cui si riferisce:
C.5/06748 l'Italia è impegnata nella missione a guida NATO Resolute Support in Afghanistan con 760 soldati (una sessantina a Kabul, il resto di stanza ad Herat) ed un impegno finanziario di 185.024.243...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 22 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-06748

Vorrei preliminarmente sottolineare che lo scopo della missione «Resolute Support» è di consentire al Governo afghano di garantire l'effettiva sicurezza in tutto il Paese attraverso lo sviluppo delle Istituzioni e delle Forze di sicurezza afghane e prevede attività non di combattimento, ma esclusivamente di «addestramento», «consiglio» e «assistenza militare».
Sull'argomento, il Ministro della Difesa ha già riferito, nell'anno in corso, il 29 luglio, alle Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa, dove veniva annunciata, in considerazione del perdurare delle esigenze di supporto alle forze di sicurezza locali, la decisione di mantenere una propria presenza militare nella regione di Herat, posticipando di alcuni mesi il ripiegamento del contingente su Kabul al termine dell'attuale «stagione di combattimento».
Tale intento rispondeva all'originale pianificazione della NATO, che prevedeva orientativamente per la fine di quest'anno l'avvio del passaggio graduale dalla prima fase della missione alla seconda, con il rischieramento delle forze su Kabul.
Alle stesse Commissioni riunite, il successivo 6 ottobre, il Ministro della difesa ha posto in evidenza la delicatezza della situazione relativa alla sicurezza generale con possibilità che, all'atto del ritiro delle forze internazionali, i Talebani avrebbero ripreso l'iniziativa per indebolire progressivamente il governo legittimo. Tuttora, come noto, sono in atto azioni finalizzate a destabilizzare il quadro di sicurezza da parte dei talebani e delle organizzazioni terroristiche che li appoggiano. Si era valutato che le Forze di sicurezza afgane sarebbero state in grado di reagire a tali sfide, ma le difficoltà incontrate provano che esse hanno ancora dei limiti per una piena ed efficace azione autonoma.
Tale situazione crea quindi uno scostamento riguardante la pianificazione corrente della Alleanza e in aggiunta anche la richiesta delle stesse autorità afghane alla coalizione internazionale di continuare l'attuale sforzo. In questa direzione si sono mosse le recenti dichiarazioni del Presidente Obama sulla decisione statunitense di prolungare la presenza militare USA in Afghanistan anche nel corso del prossimo anno.
L'Italia che è da molti anni presente in Afghanistan, sta in questi giorni ragionando sull'ipotesi di proseguire nel nostro impegno.
Questo quadro di situazione verrà meglio definito in ambito NATO a partire dai prossimi incontri e solo allora potranno essere pianificate le misure da adottare e, sulla base di tale valutazione, anche l'Italia potrà meglio individuare i necessari passi. Pertanto, nell'alveo del rapporto di fattiva collaborazione e rispetto delle reciproche attribuzioni di governo e parlamento, il parlamento sarà mantenuto informato, per poter esercitare le relative prerogative, della evoluzione della missione, così come sempre avvenuto.