• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11046 il problema della fragilità del nostro territorio e dell'esposizione al rischio di frane e alluvioni riguarda molte aree della Penisola. In ben 6.633 comuni italiani sono presenti aree a...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11046presentato daGAGNARLI Chiaratesto diMartedì 10 novembre 2015, seduta n. 518

GAGNARLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
il problema della fragilità del nostro territorio e dell'esposizione al rischio di frane e alluvioni riguarda molte aree della Penisola. In ben 6.633 comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico che comportano ogni anno un bilancio economico pesantissimo, intollerabile quando è pagato con la vita (http://www.lentepubblica.it);
il consumo di suolo è un problema dalle dimensioni preoccupanti che va affrontato con una strategia a lungo termine per preservare il territorio dal degrado. I comuni dovrebbero pianificare il territorio seguendo i principi del riuso e della rigenerazione urbana, recuperando gli spazi dismessi e ristrutturando il patrimonio edilizio senza rubare altro suolo all'ambiente naturale;
sono sempre più evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici in atto, che comportano fenomeni meteorologici estremi caratterizzati da piogge intense concentrate in periodi di tempo sempre più brevi;
è assolutamente necessario ed improcrastinabile investire in termini di prevenzione ed affermare una nuova cultura dell'impiego del suolo che metta al primo posto la sicurezza della collettività e ponga fine agli usi speculativi ed agli abusivi del territorio, o al suo completo abbandono;
tra gli ultimi eventi climatici avversi rilevanti si segnala il nubifragio abbattutosi sulla Val di Cornia in data 28 ottobre 2015 che ha causato danni diffusi, soprattutto nelle campagne, nelle zone più a valle ed intorno ai corsi d'acqua. Nel campigliese sono caduti 99 millimetri di pioggia in poche ore, Piombino è rimasta isolata per più di 3 ore sott'acqua con l'unica strada di accesso bloccata. Il consiglio comunale di Campiglia marittima, a seguito dell'alluvione ha impegnato la giunta e il sindaco a intervenire nel minor tempo possibile per far fronte all'emergenza intensificando la manutenzione nei luoghi di competenza del comune, a fornire sacchi di sabbia ai cittadini nelle zone a rischio, a mettere in sicurezza le zone più critiche con interventi celeri e mirati, a produrre un piano di prevenzione del dissesto idrogeologico comunale; nello stesso comune, nonostante si siano effettuati diversi interventi di messa in sicurezza del territorio, la frazione di Cafaggio dal 2005 ad oggi ha subito un'intensificazione degli allagamenti e un peggioramento del dissesto idrogeologico strutturale. La frazione di Banditelle negli ultimi quattro anni ha subito quattro alluvioni consecutive con danni ingenti a causa della mancata manutenzione dei canali di scolo, i depositi di materiale di falciatura che ostruisce il normale defluire delle acque, il sistema di fognatura obsoleto;
la Camera ha approvato diverse mozioni per il contrasto al dissesto idrogeologico ed è stata presentata una ulteriore mozione (1-01046) per conferire agli enti locali colpiti dagli eventi alluvionali contributi per interventi di riduzione del rischio idrogeologico e per la messa in sicurezza del territorio, escludendo tali spese dal saldo finanziario rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità interno;
con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 maggio 2014 è stata istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri la cosiddetta «Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche». Dal sito web, italiasicura, si apprende che per i prossimi sette anni l'obiettivo del Governo è aprire circa 7.000 cantieri, attraverso un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico;
il piano prevede un investimento di circa 7 miliardi di euro in 6 anni, da sostenere con la programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 e con quote di cofinanziamento regionale su fonti proprie o su risorse provenienti da fondi strutturali europei. Questo piano viene elaborato sulla base delle richieste pervenute dai presidenti delle regioni, in qualità di Commissari di Governo contro il dissesto, e acquisite netta piattaforma informatica ReNDiS di ISPRA (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo);
le regioni hanno finora segnalato oltre 7.000 interventi di mitigazione del dissesto, per un valore di circa 22 miliardi di euro, il 90 per cento, dei quali è rappresentato da opere ancora da progettare, specie nel Mezzogiorno;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015 ha definito, ai sensi dell'articolo 10, comma 11, del decreto-legge 91 del 2014, i criteri e le modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Questi criteri si fondano in particolare sui caratteri di urgenza e priorità delle opere, soprattutto in termini di presenza di popolazione a rischio diretto e beni a rischio grave, di frequenza dell'evento, della quantificazione del danno economico atteso e di previsione della riduzione del rischio a seguito dell'intervento di mitigazione;
il primo stralcio del piano nazionale è costituito dal piano straordinario per interventi tempestivamente cantierabili contro le alluvioni nelle città metropolitane e nelle aree urbane a maggiore rischio per popolazione esposta. Nel Lazio, tuttavia, a quasi un anno di distanza dal subentro del presidente Zingaretti quale commissario delegato all'attuazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico definiti «urgenti e prioritari», quasi nessuno degli interventi in progettazione o con i lavori aggiudicati è stato portato avanti, nonostante le risorse fossero e siano tuttora disponibili –:
quale sia la dotazione assegnata alle aree ad alto rischio idrogeologico presenti in regione Toscana e se, nei 642 cantieri che secondo il sito web governativo http://italiasicura.governo.it si sarebbero dovuti aprire entro la fine del 2014, sia presente anche il territorio della Val di Cornia, recentemente colpito da un violento nubifragio in data 28 ottobre 2015 che ha messo a nudo una situazione di rischio idrogeologico solo parzialmente sanata.
(4-11046)