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Atto a cui si riferisce:
S.4/03682 AUGELLO - Al Ministro dell'interno - Premesso che: il 18 marzo 2015 il presidente del X Municipio di Roma, signor Andrea Tassone, ha convocato la stampa cittadina per annunciare le sue...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 090
all'Interrogazione 4-03682

Risposta. - Si risponde congiuntamente alle interrogazioni 4-03195, 4-03682 e 4-04113, in cui si fa riferimento all'inchiesta promossa dalla Procura della Repubblica di Roma sul sodalizio mafioso denominato "Mafia capitale", dedito all'illecita aggiudicazione di numerosi appalti conferiti da Roma capitale in diversi settori della sfera pubblica.

In particolare, nella prima delle interrogazioni si fa menzione di un appalto relativo alla rimozione delle auto in sosta gestito dal consorzio Trasporti Lazio, nonché degli appalti assegnati dall'Ama nell'ambito della delega del signor Maurizio Pucci nel periodo in cui svolgeva le mansioni di direttore operativo dell'Ama medesima. Con la seconda interrogazione, si richiama l'attenzione su una serie di irregolarità che sarebbero state poste in essere dal X municipio di Roma nel periodo in cui era presieduto dal signor Andrea Tassone. Nella terza, infine, si fa cenno ad accordi di dubbia legittimità tra l'amministrazione capitolina e una grande azienda francese. Viene chiesto a Ministro se ne siano stati informati il prefetto di Roma e la commissione d'accesso da questi nominata, per gli adempimenti di rispettiva competenza.

Come è noto, le indagini sul sodalizio denominato "Mafia capitale", coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, si sono finora sviluppate in due momenti, scanditi dalle ordinanze di applicazione di misure cautelari adottate dal GIP presso il Tribunale capitolino. La prima, emessa il 28 novembre 2014, riguarda in particolare gli appartenenti all'organizzazione criminale di stampo mafioso, di cui viene sottolineato il carattere originale ed originario, nonché amministratori e funzionari pubblici che hanno costituito il "capitale istituzionale" del sodalizio. I capi di incolpazione, delineati nel provvedimento, fanno riferimento ad una sequela di reati contro la pubblica amministrazione, perpetrati, tra l'altro, nella gestione degli appalti di Roma capitale, nonché di 4 ulteriori Comuni della provincia: Castelnuovo di porto, Sant'Oreste, Sacrofano e Morlupo. La seconda ordinanza emessa il 29 maggio 2015, eseguita il successivo 4 giugno, tocca invece episodi di natura eminentemente corruttiva riguardanti soprattutto, ancorché non unicamente, Roma capitale. Il provvedimento ha disposto misure restrittive della libertà personale nei confronti di 44 persone, diverse delle quali già detenute in carcere in esecuzione della prima ordinanza. Nell'ambito di questo "filone" dell'indagine sono, altresì, indagati a piede liberò altri 21 soggetti.

La situazione determinatasi nel Comune a seguito di tali indagini ha determinato l'immediata attivazione del presidi di legalità previsti dalla normativa vigente con la nomina, da parte del prefetto, di un'apposita commissione di accesso in data 15 dicembre 2014. Gli accertamenti di cui si è fatta carico la commissione sono stati ad ampio raggio, volti a conseguire la più ampia e fedele rappresentazione di qualunque fatto che avesse potuto essere ritenuto sintomatico di collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata, sia per quanto riguarda la compagine politica capitolina sia in riferimento alla relativa struttura amministrativa.

La commissione ha concluso i propri lavori, depositando la prescritta relazione il 15 giugno 2015.

Si tratta di un documento particolarmente corposo, sul quale sono ancora in corso le doverose attività di studio ed analisi. Alla luce di esso e del parere che sarà reso dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la presenza del procuratore della Repubblica di Roma, il prefetto presenterà, entro il 30 luglio, le proprie valutazioni al Ministro che provvederà a formulare la definitiva proposta per le determinazioni del Consiglio dei ministri.

Per completezza, si informa che il prefetto di Roma ha nominato commissioni di accesso anche per gli altri 4 Comuni menzionati, il cui mandato è stato anch'esso prorogato a termini dell'art. 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000. Detti organi stanno ancora svolgendo le verifiche ispettive di propria competenza, destinate a terminare in diverse date comprese tra l'8 e il 24 luglio. Da tali date decorrerà il termine di 45 giorni per la presentazione al Ministro delle prescritte relazioni.

BOCCI GIANPIERO Sottosegretario di Stato per l'interno

30/06/2015