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Atto a cui si riferisce:
C.4/09336 secondo il diritto internazionale umanitario consuetudinario e come prescritto dall'articolo 79 del primo protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1949, i giornalisti civili...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 7 ottobre 2015
nell'allegato B della seduta n. 497
4-09336
presentata da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia

Risposta. — Il 24 maggio 2014, il foto-reporter italiano Andrea Rocchelli ed il suo interprete russo Andreij Mironov sono stati uccisi nei pressi della cittadina ucraina di Sloviansk, in quei giorni teatro di violenti ed intensi scontri fra forze governative e milizie indipendentiste. Dai primi accertamenti è emerso che Rocchelli e Mironov si trovarono esposti al fuoco incrociato delle opposte fazioni, circostanza che, secondo le autorità ucraine, rende arduo ricondurre l'omicidio ad un preciso e univoco responsabile. Già nelle ore successive all'incidente sono stati attivati i canali diplomatici affinché si facesse piena luce sulla dinamica degli eventi e l'accertamento delle responsabilità.
Fin dal giorno dell'uccisione di Andrea Rocchelli, il Governo italiano, anche per il tramite dell'ambasciatore Romano a Kiev, ha colto ogni occasione di contatto con le autorità ucraine per sollecitare risposte chiare convincenti. Analoga azione è stata svolta in ambito multilaterale sollevando la questione in seno all'UE, all'OSCE e all'ONU, nella convinzione che la libertà di espressione e la sicurezza degli operatori dell'informazione costituiscono le basi civili della democrazia.
Da ultimo, lo stesso Ministro Gentiloni, durante la visita compiuta a Kiev il 5 e 6 maggio 2015, è tornato a sollevare con il suo omologo Klimkin il caso, ribadendo l'esigenza di concludere le indagini in tempi ragionevoli e in maniera imparziale. In quell'occasione, il Ministro Klimkin ha fornito assicurazioni sulla piena volontà delle, autorità ucraine di far luce sulla vicenda e sulla consapevolezza dell'attenzione attribuita dal Governo italiano e dalla famiglia del reporter alla vicenda.
Il nostro ambasciatore a Kiev è costantemente impegnato a far si che l'attenzione sul caso rimanga elevata, sia nel quadro degli incontri con i vertici del Governo ucraino che in occasioni pubbliche, e che siano sempre tenute presenti le nostre aspettative di progressi concreti nelle indagini e nell'accertamento delle responsabilità.
Si assicura che il Governo continuerà a mantenere alta l'attenzione sul caso fino a quando non verrà fatta piena luce sugli eventi, anche sotto il profilo giudiziario.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Mario Giro.