Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/11060 il destino della depenalizzazione dei reati minori, soprattutto per quanto concerne il reato di immigrazione clandestina (già «bocciato» dall'Unione europea), quello di coltivazione, senza...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-11060presentato daMURA Rominatesto diMercoledì 11 novembre 2015, seduta n. 519
MURA. –
Al Ministro della giustizia. – Per sapere – premesso che:
il destino della depenalizzazione dei reati minori, soprattutto per quanto concerne il reato di immigrazione clandestina (già «bocciato» dall'Unione europea), quello di coltivazione, senza autorizzazione, di piante da cui si estraggono sostanze stupefacenti, oltre che sul reato di disturbo del riposo delle persone, è legato all'attuazione della relativa delega entro il 17 novembre 2015;
da notizie di stampa si apprende che gli uffici giudiziari sono in fibrillazione;
gli stessi uffici, confidando nell'attuazione della legge delega da parte del Governo, da tempo hanno congelato (d'accordo con la difesa) centinaia di migliaia di procedimenti relativi ai reati da depenalizzare (soprattutto immigrazione clandestina e omesso versamento di ritenute previdenziali fino a 10 mila euro) rinviandoli a dopo l'approvazione dei decreti legislativi;
se i decreti dovessero saltare, in tutto o in parte, quei procedimenti si rovescerebbero sulle spalle degli uffici, con conseguenze pesanti sui carichi di lavoro e sulla durata dei processi;
l'eventualità che i decreti legislativi non vengano approvati, fanno sapere moltissimi uffici di procura e tribunale, costituirebbe un «colpo mortale»;
la depenalizzazione dei reati tributari, come l'omesso versamento dell'Iva fino a 250 mila euro, viene considerato dagli uffici giudiziari una norma giusta, perché oggi il reato costringe a condanne detentive irrisorie, di due mesi o poco più, al termine di un procedimento che dura tre gradi di giudizio per un mancato pagamento di fatto già accertato dall'Inps;
con la depenalizzazione, oltre a risparmiare tempo e risorse, scatterebbe una (più rapida) sanzione amministrativa tra 10 mila e 50 mila euro, a meno che il datore di lavoro non versi le omesse ritenute entro 3 mesi dalla contestazione;
quanto all'immigrazione clandestina, lo schema di decreto predisposto dalla giustizia prevedeva l'abrogazione secca del reato (punito con una multa) e lasciava sopravvivere la procedura amministrativa di espulsione;
la Corte di giustizia dell'Unione europea ha «bacchettato» l'Italia ritenendo che il reato di clandestinità sia contrario alle direttive europee perché non garantisce l'obiettivo dell'effettiva espulsione dello straniero;
la relativa norma, infatti, viene spesso disapplicata anche se, rimanendo il reato formalmente in vita, i migranti spesso si ritrovano indagati con gli scafisti per reato connesso;
una contraddizione, visto che nel frattempo la giurisprudenza ha «cancellato» sia l'aggravante di clandestinità (che aggravava qualunque reato commesso dallo straniero semplicemente perché «clandestino») sia la responsabilità penale dello straniero che, entrato in Italia clandestinamente e destinatario di un foglio di via per lasciare il Paese, rimanesse nel territorio italiano –:
quali iniziative intenda assumere affinché vengano approvati i decreti legislativi relativi alla depenalizzazione dei reati minori, in particolare quelli concernenti i reati tributari e l'immigrazione clandestina;
quali iniziative intenda adottare per evitare che centinaia di migliaia di procedimenti relativi ai reati da depenalizzare, «congelati» in attesa dell'attuazione della legge delega, si rovescino sulle spalle degli uffici, con conseguenze pesanti sui carichi di lavoro e sulla durata dei processi, con una palese violazione del diritto dei cittadini ad avere un processo in tempi ragionevoli. (4-11060)