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Atto a cui si riferisce:
S.4/02796 SANTANGELO, BOTTICI, MANGILI, PUGLIA, MARTON, DONNO, FUCKSIA - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che: nel 2010 il Ministero dell'ambiente e...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 064
all'Interrogazione 4-02796

Risposta. - Al fine di rendere un più possibile informato ed esauriente riscontro, appare indispensabile ripercorrere i fatti più salienti che hanno caratterizzato la fase di realizzazione del progetto cofinanziato.

Valga precisare, innanzitutto, che con decreto direttoriale del 28 dicembre 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Serie generale n. 88 del 16 aprile 2010, è stato emanato un bando nazionale per la realizzazione di progetti di bike sharing associati a sistemi di alimentazione mediante energie rinnovabili, e, in particolare, pensiline fotovoltaiche, per un valore complessivo di 14 milioni di euro. Ai sensi dell'art. 2 del bando, potevano presentare domanda di contributo i Comuni e gli enti gestori di parchi nazionali e regionali. Ai sensi dell'art. 4, comma 4, la percentuale massima del contributo pubblico era fissata nell'80 per cento del costo ammissibile per l'investimento (esclusa IVA); erano ammessi progetti il cui costo complessivo, al netto dell'IVA, fosse compreso tra i 50 e i 500.000 euro.

Ai sensi dell'art. 6 era previsto che venisse istituita un'apposita commissione tecnica con il compito di procedere alla verifica circa il rispetto delle condizioni di ricevibilità e di ammissibilità delle istanze pervenute, nonché alla valutazione dei progetti secondo i criteri stabiliti dal successivo art. 8, ai fini della formazione della relativa graduatoria.

Il Comune di Erice presentava in data 15 ottobre 2010 la domanda di contributo per la realizzazione di un sistema di piste ciclabili per la valorizzazione del territorio montano e costiero, completo di stazioni di bike sharing alimentate con fonti rinnovabili, il quale veniva ammesso a finanziamento con decreto dell'8 febbraio 2011 per l'importo di 340.956,85 euro a fronte di un valore complessivo, al lordo di IVA, di 595.000 euro. La comunicazione formale di ammissione a contributo veniva formalmente accettata dal proponente in data 14 marzo 2011.

Nel rispetto delle condizioni fissate nel bando, il soggetto beneficiario avrebbe dovuto dare inizio ai lavori entro i 120 giorni dalla concessione del finanziamento e provvedere al completamento delle opere entro il termine dei successivi 365 giorni. Eventuali istanze di proroga, del termine sia di inizio che della fine dei lavori, sarebbero dovute essere tempestiva mente presentate dal beneficiario e debitamente motivate. Non sarebbero state concesse proroghe per un periodo cumulativo superiore a 180 giorni, salvo i casi in cui venisse rilevata dal Ministero una particolare criticità.

Il Comune di Erice, che era tenuto all'avvio dei lavori entro la data del 24 luglio 2011, con note del 23 giugno e del 18 luglio 2011, richiedeva una prima proroga di 90 giorni. Essa veniva motivata dalla necessità di rimodulare quanto necessario per l'avvio del progetto in dipendenza dell'avvenuta entrata in vigore, a partire dal 9 giugno 2011, del decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010 recante il regolamento di esecuzione e di attuazione del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (di cui al decreto legislativo n. 163 del 2003). Veniva evidenziato, altresì, che solamente in data 14 luglio 2011 era stata pubblicata la legge regionale n. 12 del 2011, attuativa delle stesse disposizioni in ambito regionale. In accoglimento di tale motivata richiesta, i competenti uffici del Ministero provvedevano alla concessione della proroga, fissando il termine per l'avvio dei lavori al 24 ottobre 2011.

Con successiva istanza del 19 ottobre 2011, a causa dei ritardi accumulati nel corso della rielaborazione del progetto esecutivo, per l'acquisizione dei pareri in sede di conferenza dei servizi e per le procedure per l'emanazione del relativo bando di gara, il Comune aveva richiesto una seconda proroga di 90 giorni per l'avvio dei lavori. Anche tale richiesta veniva assentita dall'amministrazione, e il termine per l'avvio delle attività veniva fissato per il successivo 24 gennaio 2012.

Con nota del 17 gennaio 2012 il Comune aveva ulteriormente comunicato che a causa dei ritardi accumulati per il rilascio dei pareri sul progetto da parte degli enti competenti (ufficio del demanio della Regione Sicilia, Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Trapani, eccetera), risultavano necessari ulteriori 120 giorni di proroga per effettuare l'espletamento della gara d'appalto, già avviato dal competente ufficio, e pervenire all'avvio delle attività.

Sulla base dei motivi portati a giustificazione, si procedeva alla concessione dell'ulteriore proroga richiesta, fissando il termine ultimo per l'avvio dei lavori al 24 maggio 2012.

Ma anche tale termine non veniva rispettato.

Con nota del 16 maggio 2012 il Comune di Erice trasmetteva il verbale di gara con il quale si era provveduto all'aggiudicazione provvisoria dei lavori, precisando di aver avviato le procedure per le verifiche previste dalle vigenti normative, e si riservava di comunicarne l'esito. Con nota del 13 dicembre 2012 comunicava che, completate le verifiche di legge, il 22 ottobre era stato stipulato con la ditta affidataria il contratto d'appalto Rep. n. 2925. Solo con successiva nota dell'8 ottobre 2013 veniva finalmente comunicato che il 25 gennaio 2013 si era dato inizio alle attività volte alla realizzazione del progetto cofinanziato, allegando la copia del verbale di inizio lavori e della pianificazione sequenziale e temporale delle attività.

Con nota del 23 dicembre 2013 il Comune di Erice richiedeva, tuttavia, un'ulteriore proroga di 120 giorni a valere sul termine di conclusione dei lavori, in ragione della necessità di provvedere alla predisposizione di una perizia di variante in corso d'opera per cause impreviste ed imprevedibili ai sensi dell'art. 132, comma 1, lett. b), del decreto legislativo n. 163 del 2006. Ne veniva, altresì, preannunciato il successivo invio al Ministero per le valutazioni e l'eventuale successiva approvazione ministeriale, come prescritto dal bando. Nessuna documentazione, tuttavia, risulta essere successivamente pervenuta, per cui non si è potuto esaminare la preannunciata variante e né, conseguentemente, concedere alcuna proroga.

Più avanti, con nota del 4 settembre 2014, il Comune rappresentava che, stante la rilevante e notoria presenza di turisti nel proprio territorio nella stagione estiva, non era stato possibile completare i lavori previsti entro i nuovi termini proposti. Precisava, tuttavia, che tutti i beni e le "attrezzature" risultavano già acquistate e assemblate, e che le stesse sarebbero state posizionate una volta ridotto il flusso turistico. Allo stesso tempo, veniva comunicato che a seguito di talune ed evidenti criticità, si era proceduto alla sostituzione del direttore dei lavori con altro tecnico qualificato. In ultimo, la conclusione definitiva dei lavori veniva improrogabilmente fissata per il successivo 30 novembre 2014.

Sulla base di tutto quanto relazionato e motivato, il Ministero procedeva a rideterminare il termine ultimo per il completamento dei lavori al 30 novembre 2014. Allo stesso tempo, in considerazione delle ripetute problematiche riferite che ancora non avevano consentito il completamento del progetto, si era ritenuto necessario richiedere urgenti e ulteriori informazioni all'amministrazione comunale beneficiaria del cofinanziamento, tanto che in data 21 ottobre, nel corso di un incontro avvenuto presso gli uffici ministeriali, il sindaco di Erice ha illustrato compiutamente le circostanze intervenute, dettagliate e documentate in una nota datata 21 ottobre 2014, come nel seguito riassunte.

Con provvedimento dirigenziale del 6 giugno 2014 il responsabile unico del procedimento (RUP), architetto A.D., ha revocato l'incarico di direttore dei lavori e coordinatore del la sicurezza all'architetto A.R., avocandolo a sé, a causa delle rilevanti irregolarità amministrative riscontrate e degli ingiustificabili ritardi accumulati nella realizzazione dell'opera.

Con successiva determinazione dirigenziale del 23 luglio 2014 il medesimo RUP ha approvato una perizia di variante e suppletiva dei lavori con maggiore onere finanziario, rispetto a quello contrattuale, di 63.814,47 euro, prevedendo la definitiva conclusione dei lavori per il 30 novembre 2014.

L'amministrazione comunale, in occasione della ripresa dei lavori avvenuta dopo l'estate, venuta a conoscenza della predetta perizia di variante e suppletiva, non essendo stata preventivamente informata del suo contenuto e verificata la mancata emissione dei necessari pareri da parte del comando di Polizia municipale e della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali, ha ritenuto la perizia affetta da nullità in origine, in quanto essa operava un completo stravolgimento del percorso originario non adeguatamente giustificato né autorizzato dall'amministrazione.

Con nota sindacale del 30 settembre 2014 indirizzata al RUP, è stata contestata la mancata esecuzione "a regola d'arte" dei lavori e la contestuale inottemperanza dell'impresa, nonché la mancata e immediata vigilanza riparatrice da parte della direzione lavori sulla cattiva realizzazione delle opere, a partire dalla recente ripresa dei lavori; veniva disposto, conseguentemente, che il RUP provvedesse alla revoca immediata del provvedimento di nomina "in proprio" della direzione dei lavori con assegnazione delle funzioni al geometra G.T., dipendente comunale, provvedendo, altresì, all'immediata contestazione alla ditta esecutrice della mancata esecuzione "a regola d'arte" dei lavori, con riserva di chiedere la revisione in danno delle opere realizzate che non risultino conformi al progetto.

Con successivo decreto sindacale del 6 ottobre 2014, essendo venuto meno il rapporto di leale collaborazione e per evitare di mettere a rischio il cofinanziamento ministeriale, è stato revocato anche l'incarico al RUP architetto A.D., nominando in sua sostituzione il dipendente geometra G.T..

Con successivo decreto sindacale del 14 ottobre, al fine di evitare che il procedimento amministrativo rimanesse sotto la responsabilità dell'ex RUP, responsabile del Settore lavori pubblici del Comune, il procedimento inerente ai lavori è stato assegnato, stante la materia connessa alla viabilità, al Settore polizia municipale.

Con provvedimenti sindacali n. 44 e n. 45 del 20 ottobre, adottati di concerto con il responsabile del Settore polizia municipale, l'ingegnere G.T. è stato nominato quale supporto al RUP ai sensi dell'art. 10, comma 7, del decreto legislativo n. 164 del 2006, e il geometra G.S. è stato nominato coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione.

I lavori, per tali vicissitudini, sono al momento sospesi e risulta in corso la redazione ad opera del nuovo RUP di nuova perizia di variante ricondotta agli obiettivi strategici originari definiti dall'amministrazione locale e cofinanziati dal Ministero, sia pure aggiornati per superare intervenute criticità, quali nuove tecnologie attinenti al bike sharing e al relativo software operativo, la mancanza di idonea compatibilità dei percorsi con quelli delle autoambulanze e altre situazioni atte ad assicurare una maggiore sicurezza stradale.

Detta perizia verrà a breve sottoposta, oltre che agli organi competenti per la sua approvazione, all'esame dell'impresa esecutrice per la sottoscrizione del conseguente atto di sottomissione. La tempistica di esecuzione dei lavori è, conseguentemente, connessa all'atteggiamento che adotterà l'impresa ad oggi titolare dei lavori: a) qualora accetti l'esecuzione della nuova variante, si prevede che il completamento degli stessi potrebbe avvenire entro e non oltre il mese di febbraio 2015; b) in caso contrario, dovendosi risolvere il contratto in danno dell'impresa e riappaltare le opere che rimangono da eseguire, sempre tramite gara con procedura aperta, è ipotizzabile di poter pervenire a definire l'intervento entro il mese di settembre 2015.

In ragione di quanto argomentato, è stata richiesta una proroga per la conclusione dei lavori al mese di febbraio 2015, e comunicato, al contempo, che l'amministrazione comunale si rivarrà su chiunque abbia eventualmente consentito ed effettuato arbitrariamente opere non previste nel progetto originario o, comunque, in spregio a quanto approvato dall'amministrazione e cofinanziato dal Ministero.

Appare evidente che non risulta possibile, allo stato dei fatti e sulla base della documentazione agli atti del Ministero, svolgere accertamenti in merito ad eventuali difformità o modifiche apportate al progetto originario a suo tempo approvato e cofinanziato. Né, in particolare, in merito alla conformità delle opere a quanto disciplinato dal decreto ministeriale 30 novembre 1999, n. 557, sul rispetto delle disposizioni recate dal codice della strada di cui al decreto legislativo n. 285 del 1992, e successive modificazioni e integrazioni, nonché sui materiali utilizzati per la realizzazione della segnaletica orizzontale stabiliti dalla norma UNI EN 1436/1998 e della normativa vigente relativa all'impatto ambientale.

Si rileva, tuttavia, che l'art. 15, comma 2, del bando stabilisce che il Ministero si riserva la facoltà di procedere a revoca parziale o totale del contributo concesso, o al recupero totale o parziale del contributo eventualmente già erogato, maggiorato degli interessi legali, nel caso di mancato rispetto degli adempimenti di legge o nel caso di notevole difformità tra progetto presentato e opera realizzata. In quest'ultimo caso l'entità della difformità viene valutata a giudizio insindacabile della commissione.

Il Ministero, pertanto, per tramite dei propri competenti uffici, ha avviato con immediatezza le necessarie verifiche con l'amministrazione comunale e provvederà tempestivamente alle valutazioni di competenza in ordine alla documentazione che sarà prodotta, in esito alle quali adotterà le iniziative conseguenti nel pieno e integrale rispetto delle procedure definite con il bando di gara e delle altre disposizioni normative e regolamentari applicabili.

GALLETTI GIAN LUCA Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

13/11/2014