Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
C.5/03877 in data 22 ottobre 2014, a causa del maltempo che sta attraversando tutta la Sicilia e del forte vento, la finestra di un bagno del plesso Don Milani dell'istituto Sferracavallo di Palermo si è...
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata Giovedì 10 settembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-03877
Con riferimento all'interrogazione in discussione, si conferma anzitutto che l'edilizia scolastica rappresenta una priorità per il Governo. Negli ultimi anni sono state investite ingenti risorse finanziarie, destinate soprattutto alla realizzazione di interventi per prevenire ed evitare che si ripetano ancora episodi del tipo di quello ricordato dagli onorevole interroganti.
Tali risorse, in particolare, comprendono:
150 milioni di euro del cosiddetto «decreto del Fare» (decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98), rispetto ai quali circa l'80 per cento degli interventi risulta ad oggi concluso e il restante 20 per cento in corso di esecuzione;
400 milioni di euro della delibera CIPE n. 22 del 30 giugno 2014, per i quali tutti i circa 1.600 interventi finanziati risultano in corso di esecuzione;
905 milioni di euro del cosiddetto Piano BEI (articolo 10 del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128);
244 milioni di euro per lo sblocco del patto di stabilità per i comuni per gli anni 2014 e 2015;
100 milioni di euro per lo sblocco del patto di stabilità per province e città metropolitane per il 2015;
le risorse dei fondi strutturali della vecchia programmazione 2007-2013 (circa 223 milioni più 380 milioni relativi al Piano di azione e coesione), ancora in corso di attuazione, nonché le risorse della nuova programmazione 2014-2020 (circa 380 milioni).
Inoltre, attraverso il sistema di monitoraggio degli edifici scolastici del MIUR è stato possibile effettuare un'accurata gestione di risorse che ha portato al recupero di 23 milioni di euro sull'85 per cento degli interventi conclusi del decreto del Fare in poco più di un anno. Tale recupero consentirà l'avvio di 113 nuovi cantieri.
È in questo ambito, quindi, che va ad inserirsi anche la recente legge di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione (legge n. 107 del 2015) che introduce misure specifiche per prevenire e ridurre al massimo le cause di incidenti connessi all'edilizia scolastica. Essa, in particolare, prevede:
un investimento di ulteriori 200 milioni circa per l'ampliamento del suddetto Piano BEI in corso di attuazione;
lo sblocco di 300 milioni dei fondi INAIL per la costrizione di scuole innovative, attraverso un investimento ulteriore di 9 milioni all'anno a titolo di corrispettivo per i canoni di locazione a INAIL;
un investimento di 40 milioni per indagini diagnostiche su edifici scolastici per prevenire il crollo di solai e controsoffitti. Il decreto di assegnazione è stato firmato dal Ministro in data 7 agosto scorso;
il citato provvedimento, inoltre, prevede di avviare un'importantissima procedura di recupero delle risorse in passato stanziate per procedure di edilizia scolastica che, però, non sono state mai avviate. Ciò consentirà, finalmente, di poter disporre di risorse impegnate, ma rimaste inutilizzate e favorire, così, il recupero e il reimpiego delle stesse che potranno essere utilizzate anche per intervenire su quegli edifici scolastici nei quali le indagini diagnostiche hanno rilevato situazioni di criticità.
In merito alla manifestata esigenza di prevedere criteri oggettivi nell'assegnazione dei finanziamenti, si evidenzia che, in tutte le procedure avviate nel settore dell'edilizia scolastica, il MIUR si è sempre conformato.
Infatti, nel decreto ministeriale n. 906 del 5 novembre 2013, attuativo del decreto c.d. del fare (articolo 18, commi 8-ter e 8-quater, del decreto-legge n. 69 del 2013 convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98), i parametri, ai quali si è fatto riferimento per il riparto delle risorse, sono stati il numero di alunni per regione e il numero di edifici scolastici presenti per regione.
Parimenti, il decreto interministeriale del 29 gennaio 2015, decreto c.d. mutui BEI adottato in attuazione dell'articolo 10 del decreto-legge n. 104 del 2013 (convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2013, n. 128), ha tenuto in considerazione il numero degli alunni, il numero degli edifici scolastici e la densità tra popolazione scolastica ed edifici.
La citata legge di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione ha previsto, inoltre, la riassegnazione delle economie anche sulla base dei dati contenuti dall'Anagrafe dell'edilizia scolastica, prevista dall'articolo 7 della legge n. 23 del 1996.
A tal proposito, in data 7 agosto scorso, il Ministro ha presentato l'Anagrafe dell'edilizia scolastica che rappresenta la base informativa non solo delle condizioni di sicurezza e di salute degli edifici scolastici ma anche la base dati sulla mobilità e sostenibilità ambientale degli istituti scolastici. Ad esempio, nel 63 per cento dei casi gli istituti dispongono del servizio di scuolabus e nel 40 per cento del trasporto per alunni disabili. Il 71 per cento degli edifici scolastici ha poi adottato degli accorgimenti per superare le barriere architettoniche; mentre nel 58 per cento dei casi hanno individuato soluzioni per ridurre i consumi energetici.
Quanto alle condizioni di sicurezza, oltre il 70 per cento delle scuole è in possesso del documento di valutazione del rischio (72 per cento) e di un Piano di emergenza (73 per cento). Il 39 per cento è in possesso del certificato di agibilità/abitabilità. Al riguardo è da ricordare che il 50 per cento degli edifici scolastici è stato costruito prima del 1971, anno di entrata in vigore della normativa che rende obbligatorio il certificato di collaudo statico. L'agibilità, dunque, va confrontata con tale dato e con gli ulteriori adempimenti previsti dalla normativa vigente.
L'Anagrafe in parola è stata resa disponibile, per la prima volta a vent'anni dall'entrata in vigore della succitata legge che l'aveva istituita. Si dispone, cosa, di un importante strumento non solo di controllo dello stato dell'arte ma anche di ausilio alla programmazione dei futuri interventi finanziari a favore degli edifici delle istituzioni scolastiche. In particolare, tale strumento consentirà al Ministero di programmare ed investire al meglio i circa 3 miliardi e mezzo già disponibili.
Inoltre, è opportuno precisare anche, al fine di programmare in modo coordinato i futuri interventi, che essa mostra come nel 77 per cento dei casi gli edifici scolastici sono di proprietà dei Comuni, mentre nel 9 per cento appartengono alle Province. Il 2 per cento è riconducibile ad altri Enti pubblici e una analoga percentuale a società o persone private.
Con riferimento, infine, all'ulteriore richiesta degli onorevoli interroganti relativa allo svolgimento, per quanto di competenza, di controlli da parte del Ministero in relazione all'effettiva messa in sicurezza degli edifici scolastici ai quali vengono assegnati i finanziamenti, si rappresenta che è già attivo presso il MIUR un sistema on line di monitoraggio e di controllo delle varie fasi delle procedure, per verificare sia la regolarità delle gare sia gli stati di avanzamento dei lavori.
Il sistema di monitoraggio, così predisposto, permette, quindi, di ottenere e di disporre di dati sempre aggiornati, tra i quali è compresa anche l'acquisizione del certificato di regolare esecuzione dei lavori e del collaudo delle opere, fermo restando, comunque, che la competenza in materia è esclusivamente degli enti locali che, pertanto, hanno il compito di vigilare e controllare la corretta esecuzione dei lavori.