Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/07013 con il regolamento n. 1748 del 30 settembre 2015, la Commissione europea ha stabilito la possibilità per gli Stati membri di erogare a partire dal 16 ottobre 2015, attraverso gli enti nazionali...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-07013presentato daCENNI Susannatesto diMartedì 17 novembre 2015, seduta n. 523
CENNI, VENITTELLI, TERROSI, LUCIANO AGOSTINI, ANTEZZA, ROMANINI, MONGIELLO, ZANIN e CAPOZZOLO. —
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
. — Per sapere – premesso che:
con il regolamento n. 1748 del 30 settembre 2015, la Commissione europea ha stabilito la possibilità per gli Stati membri di erogare a partire dal 16 ottobre 2015, attraverso gli enti nazionali preposti, fino al 70 per cento dei pagamenti diretti spettanti ad un agricoltore disposti dalla riforma della politica agricola comune;
in base al sopracitato regolamento potranno essere anticipati il pagamento di base, il pagamento «greening» e il pagamento per i giovani agricoltori;
tale erogazione è comunque subordinata alla realizzazione dei controlli amministrativi. Verranno infatti esclusi i beneficiari per i quali sono rilevate anomalie;
le indicazioni presenti nel regolamento n. 1748 del 30 settembre 2015 sono state recepite dalle circolari dell'Agea ACIU 2015.435 e ACIU 2015.464. In tali documenti è stato esplicitamente espresso che le procedure degli anticipi sono state predisposte per soste ere le numerose imprese agricole che versano in difficoltà economiche;
nello specifico Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) ha comunicato non saranno corrisposti gli anticipi qualora vi sia uno scostamento superiore al 20 per cento tra la superficie dichiarata e la superficie determinata (cioè quella derivante dal controllo);
nelle circolari dell'Agea è stato poi specificato che per i «piccoli agricoltori» con contributo fino a 1250 euro totali saranno i singoli organismi pagatori a scegliere di erogare l'anticipo o di provvedere direttamente al saldo;
l'Agea ha inoltre indicato nella data del 1o aprile 2016 il termine ultimo per la fissazione dei titoli definitivi e di conseguenza per l'avvio della fase di erogazione dei pagamenti a saldo;
secondo quanto emerge da organi di informazione e da quanto denunciato da alcune associazioni di categoria sarebbero emersi numerosi problemi rispetto alla puntuale erogazione degli anticipi;
le criticità riguarderebbero gravi errori nel trasferimento di dati dagli organismi pagatori regionali ad Agea e nell'incrocio tra le banche dati della stessa Agea con Inps ed Agenzia delle entrate. Altre problematiche sarebbero poi da attribuirsi alla qualifica di agricoltore attivo, indispensabile per ottenere l'attribuzione dei titoli ed i relativi pagamenti, e ad improprie attribuzioni di «guadagno insperato»;
in sintesi, sarebbero emerse anomalie, in tutta Italia, in circa il 15 per cento delle domande sul totale di circa 150 mila richieste presentate;
l'Agea ha tempo fino al 30 novembre 2015 per erogare gli anticipi e quindi, qualora le problematiche sulle anomalie non venissero risolte in tempo, migliaia di aziende agricole non potrebbero ricevere gli anticipi ed otterrebbero il pagamento soltanto dopo il 1o aprile 2016;
tali ritardi rischierebbero, conseguentemente, di creare gravissimi problemi rispetto alla continuità produttiva ed occupazionale di numerose imprese agricole, e, in particolare, quelle guidate da giovani con effetti palesemente controproducenti rispetto a tutte le misure messe in campo dal Governo in questi mesi a sostegno del settore primario –:
se quanto espresso in premessa, relativamente alle presunte anomalie riscontrate dagli organismi pagatori che bloccherebbero agli anticipi delle erogazioni previste dalla politica agricola comune per migliaia di aziende in tutto il territorio nazionale, trovi conferma e conseguentemente quali iniziative urgenti intenda assumere il Ministro interrogato per evitare che tali pagamenti vengano effettuati complessivamente soltanto a saldo del 2016, compromettendo quindi le attività produttive ed i livelli occupazionali delle imprese agricole coinvolte. (5-07013)