• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07018 il 17 settembre 2015 la Commissione europea ha reso pubblica la proposta di regolamento 2015/2018, che autorizza un accesso temporaneo supplementare dell'olio d'oliva tunisino nel mercato...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07018presentato daCATANOSO Basiliotesto diMartedì 17 novembre 2015, seduta n. 523

CATANOSO, RUSSO e RICCARDO GALLO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
il 17 settembre 2015 la Commissione europea ha reso pubblica la proposta di regolamento 2015/2018, che autorizza un accesso temporaneo supplementare dell'olio d'oliva tunisino nel mercato dell'Unione europea;
la Commissione europea, al riguardo, ha proposto di mettere a disposizione, fino alla fine del 2017, un contingente tariffario, senza dazio unilaterale, di 35.000 tonnellate all'anno per le esportazioni tunisine di olio d'oliva nell'Unione europea. La quota supplementare sarà in aggiunta alle attuali 56.700 tonnellate già previste dall'accordo di associazione Unione europea-Tunisia firmato ne 1995. Questa proposta ricade sotto la competenza esclusiva dell'Unione europea in ottemperanza al'articolo 3 del TFUE;
gli interroganti evidenziano, inoltre, che a questa ulteriore quota di olio tunisino autorizzata ad entrare nell'Unione europea senza il pagamento di alcun tipo di dazio doganale, si deve aggiungere l'olio che l'Unione importa dal Regno del Marocco in ragione dell'accordo firmato nel 2012; questo è diventato peraltro uno dei maggiori produttori mondiali di olio d'oliva, sia in termini di produzione che di esportazione, posizionandosi dopo Spagna, Tunisia, Italia e Grecia;
nel complesso, la qualità dell'olio d'oliva marocchina viene definita soddisfacente ed il suo riconoscimento sta guadagnando sempre più terreno nel mercato globale, in particolare negli Stati Uniti;
risultano confermate, pertanto le preoccupazioni espresse dai produttori italiani nel corso dell'entrata in vigore dell'accordo di libero scambio con l'Unione europea;
gli interroganti evidenziano, inoltre, che la capacità produttiva attuale della superficie destinata ad olivi, che sono la principale coltivazione frutticola del Paese, stimata in 590.000 ettari, resta ben lontana dal suo reale potenziale;
da un documento di Confagricoltura in merito all'Accordo tra l'Unione europea ed il Regno del Marocco emergono inoltre tre considerazioni principali: gli interscambi commerciali tra Unione europea e Marocco sono decisamente destinati ad essere completamente liberalizzati e già per la maggior parte delle merci prodotte sia nel Regno che in Europa sono stati eliminati i dazi doganali; l'accordo è favorevole al Marocco ben più che all'Europa nel suo insieme, in particolare per il settore ortofrutticolo; all'interno dell'Europa è maggiormente favorevole ad alcune produzioni dei Paesi continentali piuttosto che a quelle dei Paesi mediterranei;
pur comprendendo le motivazioni solidaristiche e la volontà di aiutare la ripresa dell'economia tunisina e nord-africana in generale, dopo i duri colpi inferti dal terrorismo, la Commissione europea, a giudizio degli interroganti, non ha tenuto in debito conto le evidenti ripercussioni negative per i produttori ortofrutticoli europei, in particolare per quelli dell'olio, che in Italia sono stati duramente colpiti dalla crisi economica e dai danni provocati dalla Xylella;
l'Unione europea, a parere degli interroganti, dovrebbe rinegoziare l'accordo con il Marocco ed il nord-Africa tutto evitando che le politiche solidaristiche nei riguardi delle popolazioni africane e dello sviluppo delle loro economie vada ad esclusivo svantaggio dell'economia, dei produttori e dei consumatori italiani, i quali hanno diritto a prodotti sani, genuini e sicuri da qualunque punto di vista –:
quali orientamenti il Ministro interrogato intenda esprimere con riferimento alle articolate osservazioni riportate in premessa e quali iniziative di competenza intenda adottare per risolvere le problematiche in precedenza richiamate che accrescono le difficoltà delle imprese italiane produttrici di olivo di oliva. (5-07018)