• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.0/01373/006/ ... Ordine del Giorno 0/01373/006/13presentato daOLIVERIO Nicodemo Nazzarenotesto diMercoledì 18 novembre 2015 in Commissione XIII (Agricoltura) La XIII Commissione, premesso...



Atto Camera

Ordine del Giorno 0/01373/006/13presentato daOLIVERIO Nicodemo Nazzarenotesto diMercoledì 18 novembre 2015 in Commissione XIII (Agricoltura)

La XIII Commissione,
premesso che:
il provvedimento ha l'obiettivo di promuovere la coltivazione della canapa, in quanto coltura che contribuisce alla riduzione dell'impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità;
le innumerevoli peculiarità della canapa ne fanno un materiale ideale nell'era della green economy, una sorta di oro verde, una pianta magica per la versatilità che la rende unica: cresce con poca acqua, aiuta il terreno a recuperare fertilità, non ha bisogno di grande uso di pesticidi, contribuisce alla cattura dell'anidride carbonica, contiene sostanze con potenzialità terapeutiche;
inoltre, la canapa industriale si presta a molteplici usi in diversi settori, quali la produzione di tessuti, la costruzione edile, la cosmetica, l'isolamento acustico e termico, la fabbricazione di oli, di cordame o di lettiere per animali, l'utilizzo come combustibile, la fabbricazione della carta, l'alimentazione umana o animale, l'utilizzo come biocarburante, per usi medici, come parte di materiali compositi per il riciclo di materie plastiche;
questa coltura è stata messo al bando dopo un lungo e glorioso periodo di secoli in cui è stata in auge, e ha subito un declino improvviso ed apparentemente irreversibile, nel nostro Paese, verso la fine degli anni Cinquanta, nonostante fino agli inizi del Novecento l'Italia fosse la seconda produttrice mondiale di canapa dopo la Russia ma la prima per qualità e selezione delle varietà (la più coltivata era la canavese);
alla base della sua decadenza come coltura c’è stata in primo luogo l'aggressiva campagna delle multinazionali del petrolio che sono riuscite a spazzar via ogni materiale concorrente con la giustificazione del minor costo e della modernità dei prodotti derivati dal petrolio;
sia la canapa coltivata per la produzione di fibre, utilizzata per scopi industriali, sia quella utilizzata per la produzione illecita di stupefacenti, appartengono alla stessa specie cannabis sativa. Le due varietà (la seconda sarebbe la cannabis sativa indica) differiscono tra loro per alcune caratteristiche morfologiche e per un basso tenore, in quella da fibra, di tetraidrocannabinolo (THC), l'agente psicotropo della cannabis;
la coltivazione della canapa agroindustriale è pertanto soggetta ad una regolamentazione restrittiva, che si basa sulla normativa europea e su due circolari ministeriali applicative;
l'interruzione di oltre cinquanta anni nella coltivazione e trasformazione della canapa determina oggi un pesante gap tecnologico rispetto agli altri paesi produttori sia nella genetica, settore in cui l'Italia aveva in passato primeggiato, sia per quanto concerne i macchinari agricoli e quelli per la prima trasformazione;
è necessario, quindi, colmare quel gap in pochi anni per riprendere la coltivazione della canapa in modo diffuso ricreando una filiera produttiva che potrà rivelarsi decisiva dal punto di vista economico ed ambientale, sostenendo gli agricoltori e gli imprenditori che vogliono investire in questo settore;
la nuova normativa si applica alle coltivazioni delle «varietà ammesse» iscritte nel Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole che non rientrano nell'ambito di applicazione del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti;

l'esclusione, tra i prodotti che possono ottenersi dalla canapa coltivata, delle infiorescenze fresche ed essiccate per scopo floreale o erboristico, estromette dal mercato un settore il cui sviluppo potrebbe avere positive ripercussioni dal punto di vista economico ed occupazionale;

impegna il Governo

a valutare la possibilità di consentire l'utilizzo delle infiorescenze fresche e secche per usi floreali, e quindi commerciali, escludendone l'utilizzo dall'applicazione della normativa sui medicinali;
a valutare la possibilità di considerare le evoluzioni in termini scientifici ai fini di una eventuale revisione dei limiti ammessi di THC per un migliore sviluppo della filiera e nel rispetto della salute del consumatore.
ad armonizzare i controlli da parte dei soggetti attualmente incaricati anche mediante l'individuazione di un soggetto unico in capo al quale siano attribuite tutte le specifiche competenze;
a costituire un tavolo per la filiera della canapa rappresentativo di tutti i soggetti del settore canapicolo, allo scopo di sviluppare la ricerca e la sperimentazione e con l'obiettivo di risolvere le problematiche del settore;
a coinvolgere, nelle modalità previste dalla legislazione vigente, le Regioni per la determinazione della destinazione degli incentivi per la filiera della canapa previsti dal provvedimento in commento ai commi 1 e 2 dell'articolo 6.
0/1373-1797-1859-2987/XIII/6. (Nuova formulazione) Oliverio, Luciano Agostini, Antezza, Capozzolo, Carra, Cova, Dal Moro, Falcone, Fiorio, Lavagno, Marrocu, Mongiello, Palma, Prina, Romanini, Sani, Taricco, Tentori, Venittelli, Zanin.