• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00849 premesso che: il coleottero giapponese, Popillia japonica, Newman, 1841, è un coleottero appartenente alla famiglia degli scarabeidi, originario del Giappone. Si tratta di una specie...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00849presentato daZACCAGNINI Adrianotesto diMercoledì 18 novembre 2015, seduta n. 524

La XIII Commissione,
premesso che:
il coleottero giapponese, Popillia japonica, Newman, 1841, è un coleottero appartenente alla famiglia degli scarabeidi, originario del Giappone. Si tratta di una specie che infesta e distrugge tappeti erbosi, piante selvatiche, da frutto e ornamentali e la cui diffusione si sta ampliando. La Popillia japonica per i gravi danni che può arrecare è inserita tra gli organismi da quarantena compresi nell'allegato A parte II della direttiva del Consiglio dell'8 maggio 2000 n. 2000/29/CE e nella lista A2 dell'EPPO;
la sua presenza, prima del ritrovamento avvenuto in Lombardia e Piemonte, era nota in Europa solo nelle isole Azzorre (Portogallo);
la Popillia japonica, è una specie estremamente polifaga: negli Stati Uniti è segnalata su circa 300 specie vegetali ed è considerata dannosa su oltre 100 piante. Gli stadi larvali colpiscono principalmente i prati stabili e i tappeti erbosi in genere. Gli adulti invece attaccano in forma gregaria la parte aerea delle piante scheletrizzando le foglie e danneggiando fiori e frutti. Negli Stati Uniti e in Canada, dove è insediata dall'inizio del 1900, rappresenta una delle prime voci di costo per le imprese agricole a causa della difesa delle colture di soia e mais, rappresentando, inoltre, anche un problema ambientale a causa dell'impiego massiccio di insetticidi necessario al suo controllo;
nel corso del 2014 la presenza di Popillia japonica è stata accertata per la prima volta in Italia ed in particolare:
a) in Lombardia la Popillia japonica è stata rinvenuta e identificata nel mese di luglio del 2014 lungo il Naviglio Vecchio a Turbigo nel territorio del Parco del Ticino;
b) in Piemonte la Popillia japonica è stata rinvenuta e identificata sempre nel luglio 2014, nel comune di Bellinzago Novarese, lungo la sponda piemontese del Ticino;
a seguito del primo ritrovamento i servizi fitosanitari delle regioni Lombardia e Piemonte hanno acquistato dagli USA le trappole attivate con feromoni e kairomoni per valutare la diffusione: in Lombardia la sua presenza è stata accertata con un numero di catture molto modesto pari 480 individui. In Piemonte sono stati catturati complessivamente circa 28.000 adulti;
nel corso del 2015 le attività di monitoraggio attivate sia dalla regione Lombardia che dalla regione Piemonte hanno evidenziato una crescita esponenziale delle popolazioni. Infatti, le catture nel corso del 2015 hanno riguardato, in Lombardia, circa un milione di insetti mentre in Piemonte circa 10 milioni. Inoltre, si è registrata una forte presenza di larve nei terreni campionati in Piemonte. L'area interessata dalla presenza dell'insetto è cresciuta in modo significativo in entrambe le regioni;
nel 2015 i servizi fitosanitari delle regioni Lombardia e Piemonte hanno provveduto a definire ed attuare le seguenti misure fitosanitarie:
a) delimitazione del territorio;
b) definizione di un piano di lotta regionale coordinato tra Piemonte e Lombardia in assenza di misure comunitarie e nazionali;
c) creazione di una rete di monitoraggio/cattura massale con l'utilizzo di 1.000 trappole a feromone, 400 posizionate in Lombardia e 600 in Piemonte;
d) coinvolgimento del parco del Ticino nell'attività di controllo del territorio;
e) tavolo di confronto con le organizzazioni professionali agricole, i produttori che operano nell'area di presenza dell'insetto e l'Ordine degli agronomi;
f) tavolo di confronto con le amministrazioni territoriali e le organizzazioni ambientaliste;
g) giornate formative e divulgative;
h) attivazione di misure fitosanitarie nei confronti dei vivai con particolare attenzione alle prescrizioni per la protezione delle piante in vaso e con pane di terra;
i) attivazione di monitoraggi preventivi presso le aree aeroportuali di Malpensa e Cameri al fine di evitare che l'insetto possa essere veicolato in aree indenni attraverso il traffico aereo;
il trend di incremento dell'insetto registrato quest'anno fa prevedere, per il 2016, una crescita esponenziale della popolazione di Popillia japonica, con prevedibile comparsa di danni alle coltivazioni e alla flora spontanea. Inoltre, potrebbero prefigurarsi gravi conseguenze per le aziende vivaistiche delle zone infestate, in quanto potrebbero essere soggette a misure di blocco alla commercializzazione;
anche a livello nazionale potrebbero esserci ricadute molto negative in quanto, malgrado l'impegno finora profuso dai servizi fitosanitari regionali, non è possibile escludere un rischio di diffusione di Popillia japonica nel resto dell'Unione europea;
nella malaugurata ipotesi che ciò accadesse verrebbe ulteriormente compromessa la credibilità del sistema fitosanitario italiano nei confronti della Commissione europea, degli Stati membri e dei Paesi terzi che importano i nostri prodotti vegetali, già messa a dura prova dalle recenti emergenze fitosanitarie;
in sede di Comitato fitosanitario nazionale sono in fase di definizione le misure fitosanitarie obbligatorie valide per tutto il territorio nazionale per la lotta a Popillia japonica,

impegna il Governo:

ad avviare tutte le iniziative necessarie per gestire questa nuova emergenza fitosanitaria che, stante il potenziale di crescita manifestato, l'estrema adattabilità dell'insetto agli ambienti infestati e l'elevato numero di specie vegetali attaccabili, rischia di provocare gravi danni alle produzioni agricole ed alle attività vivaistiche;
ad assumere iniziative per prevedere un sostegno finanziario per l'attuazione delle misure di lotta fitosanitaria obbligatorie da parte delle regioni Lombardia e Piemonte;
ad assumere iniziative per prevedere un sostegno finanziario per risarcire i danni alle imprese agricole e vivaistiche che saranno oggetto dei provvedimenti fitosanitari obbligatori che le regioni dovranno adottare, anche nelle forme del credito agevolato e dei fondi di garanzia, avvalendosi degli strumenti ritenuti più opportuni;
a raccordarsi con la Commissione europea sia per evitare l'adozione di misure di emergenza eccessivamente penalizzanti per i territori coinvolti, sia per attivare specifici piani di lotta che possano beneficiare del finanziamento comunitario;
ad accelerare le iniziative volte a dare seguito all'ordine del giorno n. 9/03104-A/001, che impegna il Governo ad emanare apposite linee di indirizzo al Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria al fine di sviluppare la ricerca sulle fitopatie non endemiche;
a promuovere ed adottare, anche sulla base del modello australiano che mette in campo severe leggi sulla quarantena, iniziative per vietare l'immissione nel territorio italiano ed europeo di vegetali ed alimenti provenienti da Paesi terzi.
(7-00849) «Zaccagnini».