• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/03393-A/033 premesso che: con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (7 maggio 2015), che disciplina l'organizzazione del contingente...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03393-A/033presentato daNESCI Dalilatesto diMercoledì 18 novembre 2015, seduta n. 524

La Camera,
premesso che:
con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (7 maggio 2015), che disciplina l'organizzazione del contingente di Corpi Civili di Pace, può finalmente partire la sperimentazione che coinvolgerà 500 giovani;
l'istituzione in via sperimentale è infatti relativa al triennio 2014-2016, come stabilito dall'articolo 1, comma 253, della legge 27 dicembre 2013, n.147 (legge di stabilità 2014).
l'intervento dei Corpi Civili di Pace sarà realizzato in vari campi di azione:
a) sostegno ai processi di democratizzazione, di mediazione e di riconciliazione;
b) sostegno alle capacità operative e tecniche della società civile locale, anche tramite l'attivazione di reti tra persone, organizzazioni e istituzioni, per la risoluzione dei conflitti;
c) monitoraggio del rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario;
d) attività umanitarie, inclusi il sostegno a profughi, sfollati e migranti, il reinserimento sociale degli ex-combattenti, la facilitazione dei rapporti tra le comunità residenti e i profughi, sfollati e migranti giunti nel medesimo territorio;
e) educazione alla pace;
f) sostegno alla popolazione civile che fronteggia emergenze ambientali, nella prevenzione e gestione dei conflitti generati da tali emergenze;
questo modello sperimentale si propone l'obiettivo di ricercare soluzioni alternative all'uso della forza militare per la risoluzione dei conflitti. Competenze, capacità e sensibilità particolari, le quali non mancheranno ai giovani che sceglieranno di impegnarsi su «nuovi fronti», saranno anche sviluppate da una formazione mirata e qualificata, appositamente prevista dal decreto interministeriale;
il timore di molte associazioni interessate ai Corpi Civili di Pace è che molti Paesi siano esclusi dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in quanti Paesi non sicuri;
apparirebbe contraddittorio con la mission stessa dei Corpi Civili di pace escludere Paesi in cui è necessario proprio di mediazione, riconciliazione, risoluzione dei conflitti enunciati nei punti precedenti;
in particolar modo si sottolinea come il Libano, nel quale l'Italia gode di grande credibilità da parte di tutti gli attori per la propria equilibrata posizione politica e per il positivo lavoro svolto dall'UNIFIL a guida italiana, non possa essere escluso dai Paesi in cui dislocare Corpi Civili di Pace;
in Libano vi è, infatti, una forte e viva società civile con la quale interagire, una presenza massiccia di rifugiati siriani e palestinesi (1 ogni 4 abitanti) che abbisognano, oltre che di aiuto umanitario, anche di politiche di peace building in grado di prestabilire le condizioni – in primo luogo mentali – per la costruzione di una pace sostenibile e assicurare la protezione di diritti umani fondamentali,

impegna il Governo

ove ricorrano le condizioni di sicurezza, a valutare la possibilità di includere la Repubblica del Libano tra i Paesi nel quale sperimentare l'azione dei Corpi Civili di Pace di cui all'articolo 1, comma 253, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014).
9/3393-A/33. (Testo modificato nel corso della seduta)  Nesci.