• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/02111/006/ ... in sede di esame del Disegno di legge di stabilità 2016 premesso che: nel disegno di legge di stabilità 2016, sono presenti numerosi interventi di modifica della disciplina fiscale...



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/2111/6/05 presentato da PAOLA NUGNES
martedì 17 novembre 2015, seduta n. 492

Il Senato,
in sede di esame del Disegno di legge di stabilità 2016
premesso che:
nel disegno di legge di stabilità 2016, sono presenti numerosi interventi di modifica della disciplina fiscale vigente, in particolare riferiti: alle clausola di salvaguardia; all'assetto della tassazione immobiliare, intervenendo sull'IMU, sulla TASI, nonché sul regime fiscale relativo ai terreni agricoli; dei macchinari funzionali al processo produttivo (ivi compresi i cosiddetti imbullonati) della rendita catastale e, quindi, dalle imposte immobiliari. Viene abrogata l'Imposta Municipale Secondaria - IMUS. Limitatamente all'anno 2016, si blocca la possibilità di deliberare aumenti dei tributi e delle addizionali regionali e comunali, mentre per gli immobili non esentati i comuni possono maggiorare l'aliquota TASI dello 0,8 per mille;
l'articolo 5, ai commi da 1 a 5, reca disposizioni volte a ridurre l'Imposta sul reddito delle società - IRES, prevedendo una progressiva diminuzione dell'aliquota dal 27,5 al 24 per cento. Si prevede inoltre una riduzione dell'aliquota della ritenuta sugli utili corrisposti alle società e agli enti soggetti ad un'imposta sul reddito delle società. L'efficacia delle misure viene, subordinata al riconoscimento, in sede europea, dei margini di flessibilità di bilancio correlati all'emergenza immigrazione;
viene modificato altresì il regime IRAP per i settori dell'agricoltura e della pesca, a decorrere dal 2016. L'articolo 6 prevede la proroga al 31 dicembre 2016 delle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, mantenendo anche per il 2016 le attuali misure: 65 per cento per gli interventi di riqualificazione energetica, inclusi quelli relativi alle parti comuni degli edifici condominiali; 50 per cento per le ristrutturazioni e per il connesso acquisto di mobili;
l'articolo 7 prevede, ai fini delle imposte sui redditi, a vantaggio dei soggetti titolari di reddito d'impresa e degli esercenti arti e professioni, un ammortamento del 140 per cento in relazione ai beni materiali strumentali nuovi acquistati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016; vengono inoltre maggiorati del 40 per cento i limiti per la deduzione delle quote di ammortamento con riferimento ai mezzi di trasporto a motore che non vengono utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell'attività propria dell'impresa L'articolo 8 prevede la modifica del regime forfettario di determinazione del reddito da assoggettare a un'unica imposta sostitutiva con l'aliquota del 15 per cento introdotto dalla legge di stabilità 2015 per, gli esercenti attività d'impresa e arti e professioni in forma individuale;
l'articolo 45 proroga i termini per la rivalutazione di quote e terreni da parte delle persone fisiche, raddoppiando l'aliquota della relativa imposta sostitutiva Prevede poi, a favore delle società di capitali e degli enti residenti sottoposti a IRES, la possibilità di effettuare la rivalutazione dei beni d'impresa e delle partecipazioni risultanti dal bilancio dell'esercizio in corso al 31 dicembre 2014, attraverso il pagamento di un'imposta sostitutiva con aliquota del sedici per cento per i beni ammortizzabili e del 12 per cento per i beni non ammortizzabili; per l'affrancamento del saldo attivo della rivalutazione è fissata un'imposta sostitutiva del 10 per cento;
l'articolo 47, commi da 1 a 10, abrogando le norme sul regime speciale dell'IVA per il settore agricolo, per i soggetti passivi con volume d'affari inferiore a 7.000 euro, l'articolo assoggetta gli stessi agli obblighi di cui al titolo II del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972. Si prevede inoltre un innalzamento dell'aliquota dell'imposta di registro, la possibile rideterminazione delle percentuali di compensazione IVA per le cessioni di latte fresco e l'incremento del coefficiente di rivalutazione dei redditi agrari e dominicali. Si stabilisce infine che le produzioni agroenergetiche si considerano produttive di reddito agrario se contenute entro limiti predefiniti, mentre in caso contrario si utilizza il coefficiente di redditività del 25 per cento dell'ammontare dei corrispettivi IVA. L'articolo 47, comma 11 ripristina l'aliquota IVA ridotta al 10 per cento per le cessioni di pellet, innalzata al 22 per cento dal comma 711 della legge di stabilità 2015;
valutato altresì che la tabella A della legge di stabilità 2016, reca per il Ministero dell'economia e delle finanze un accantonamento pari a circa 34,579 milioni di euro per il 2016 ed a circa 84.334 milioni di euro nel 2017 e 104,334 milioni di euro da1 2018. Tra le finalizzazioni dei fondi speciali di parte corrente, indicate nella relazione al disegno di legge, viene specificato che verranno usati per interventi in campo ambientale "per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali" (AS.1676/AC.2093);
considerato che:
si apprende da uno studio della Confederazione generale italiana artigianato (Cgia) di Mestre che solo l'1 per cento delle imposte ambientali pagate dai cittadini e dalle imprese italiane allo Stato e agli Enti locali è destinato alla protezione dell'ambiente, mentre il restante 99 per cento va a coprire altre voci di spesa; stando all'ultimo dato disponibile, dei 43,88 miliardi di euro di gettito incassato nel 2011 dall'applicazione delle cosiddette imposte "ecologiche" sull'energia, sui trasporti e sulle attività inquinanti, solo 448 milioni di euro vanno a finanziare le spese per la protezione ambientale;
le tre sezioni su cui insistono le imposte "verdi" sono: energia, trasporti ed inquinamento. In particolare, in riferimento:
- al settore energetico: la sovrimposta di confine sul gpl, la sovrimposta di confine sugli oli minerali imposta sugli oli minerali e derivati, l'imposta sui gas incondensabili, l'imposta sull'energia elettrica, l'imposta sul gas metano, l'imposta consumi di carbone;
- all'area trasporti: il pubblico registro automobilistico (pra), l'imposta sulle assicurazioni re auto, le tasse automobilistiche a carico delle imprese tasse automobilistiche a carico delle famiglie incidono sui trasporti;
- alle attività inquinanti: il tributo speciale discarica; la tassa sulle emissioni di anidride solforosa e di ossidi di zolfo tributo provinciale per la tutela ambientale imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili;
in materia energetica il rapporto OCSE 2015 ha confrontato i diversi sistemi di tassazione sul consumo di energia in circa 41 Paesi che impiegano ben l'80 per cento dell'energia prodotta sul pianeta. Dallo studio è emerso non soltanto che la tassazione sull'energia risulta disallineata rispetto alle politiche sull'impatto ambientale dell'energia ma anche che i governi non utilizzano la tassazione come strumento per frenare le conseguenze ambientali di consumo di energia. Questo approccio è controproducente sia in termini di gettito erariale sia in termini di politiche di contenimento delle emissioni di gas serra, principali responsabili dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento atmosferico. Per l'Ocse, le imposte sul consumo di energia costituiscono un segnale di politica trasparente e sono uno degli strumenti più efficaci che i governi hanno a disposizione per ridurre gli effetti collaterali negativi del consumo di energia;
al fine di sostenere la finalità per cui queste imposte vengono stabilite è necessario che esse, o almeno la parte di esse fissata quale corrispettivo dei costi ambientali, sia raccolta separatamente in un apposito fondo del Ministero dell'Ambiente vincolandone il reimpiego ad attività di tutela dell'ambiente e prevenzione dei rischi;
questa misura si inserisce in una necessaria riforma della fiscalità ambientale già prevista all'articolo 15 della legge 11 marzo 2014, n. 23, Delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita e non ancora attuata; che tenga in debito conto i costi indiretti generati dalle attività inquinanti e sia finalizzata anche a orientare il mercato verso modi di consumo e produzione sostenibili;
impegna il Governo:
ad istituire un Fondo Unico Ambiente nel quale far confluire tutte le somme derivanti dai differenti tributi a carattere ambientale attualmente vigenti, ivi compresa la quota parte del FUG (fondo unico giustizia) di provenienza ambientale, anche al fine di istituire un sistema di imposizione "di scopo" il cui gettito venga utilizzato per finalità ambientali ovvero di tutela e salvaguardia dell'ambiente e della salute e di messa in sicurezza del territorio.
(0/2111/6/5)
NUGNES, MORONESE