• C. 271 Proposta di legge presentata il 15 marzo 2013

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Atto a cui si riferisce:
C.271 Concessione di un contributo straordinario al Teatro comunale di Bologna in occasione del duecentocinquantesimo anniversario della sua fondazione


Organo inesistente

XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 271


PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
ZAMPA, LENZI, CARLO GALLI, FABBRI, DE MARIA, BOLOGNESI
Concessione di un contributo straordinario al Teatro comunale di Bologna in occasione del duecentocinquantesimo anniversario della sua fondazione
Presentata il 15 marzo 2013


      

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Onorevoli Colleghi! Il Teatro comunale di Bologna è una tra le maggiori istituzioni culturali del nostro Paese. Fondato nel 1763, il teatro compirà i suoi 250 anni di attività ininterrotta il prossimo 14 maggio 2013. Proprio in quella data il Teatro Comunale fu aperto al pubblico con la rappresentazione Il Trionfo di Clelia opera nuova di C. Gluck. Fu il primo teatro pubblico in Italia realizzato su progetto dell'architetto e scenografo Antonio Galli da Bibbiena. Dopo l'incendio nel 1745 del Teatro Malvezzi, che era un teatro privato, si cominciò a pensare di costruirne uno pubblico. Si scelse l'area dove oltre duecento anni addietro sorgeva il Palazzo dei Bentivoglio, che erano stati i signori della città. Quello del Bibbiena è uno dei primi e preziosi esempi di teatro in muratura, strategicamente collocato in una zona nevralgica del tessuto urbano, a ridosso della sede dell'università più antica del mondo occidentale che nel 1988 ha celebrato i suoi novecento anni di vita. La fonte più completa per la storia del teatro e della musica a Bologna è il testo curato da Lamberto Trezzini, «Due secoli di vita musicale», edito da Nuova alfa editoriale nel 1987. Bologna, quando venne inaugurato il Teatro comunale, era già da almeno un secolo un centro europeo di irradiazione della cultura musicale. Nel 1666 il nobile Vincenzo Maria Carrati aveva fondato l'Accademia filarmonica di Bologna che nel 1716 ottenne l'importante conferma dello statuto accademico da parte di Papa Clemente XI, mentre nel 1881, dopo l'Unità d'Italia, ebbe l'approvazione dei propri statuti e divenne Regia accademia filarmonica. Nel 1730 venne aggregato all'Accademia il più importante cantante d'opera del settecento, Carlo Brocchi detto il Farinelli e nel 1758 il compositore padre Giovanni Battista Martini, che la diresse e diventò famoso in tutta Europa come insigne teorico ed eccelso didatta della musica. La fama dell'Accademia si diffuse a tal punto che il numero degli aspiranti al grado di maestro compositore crebbe notevolmente. Nel 1770 il giovane Wolfang Amadeus Mozart, all'età di quattordici anni, soggiornò a Bologna per molti mesi al fine di sostenere l'esame per l'ambito titolo accademico, che ottenne il 9 ottobre dello stesso anno. Padre Martini istituì una prestigiosa scuola di composizione che forgiò un buon centinaio di allievi, da Niccolò Jommelli, a Johann Christian Bach, a Gluck, ad Andre Gretry, a Giuseppe Sarti oltre a Mozart La collezione di Padre Martini costituisce una delle più prestigiose raccolte per il repertorio di musica a stampa dal cinquecento al settecento, per i suoi incunaboli, per i preziosi manoscritti, per i libretti d'opera, per i ritratti, nonché per la singolare raccolta di autografi e lettere, frutto di un carteggio da lui accuratamente tenuto con personaggi eminenti, studiosi e musicisti dell'epoca. Il 3 dicembre 1804 aprì i battenti il Liceo filarmonico di Bologna, fortemente voluto dalla municipalità, nei locali precedentemente occupati dal convento degli agostiniani di fianco alla chiesa di San Giacomo Maggiore. Nel 1816 esso ereditò l'immenso patrimonio bibliografico di Padre Martini, costituito all'epoca da circa 17.000 volumi. Nel 1925 ne assunse il nome e nel 1942 diventò conservatorio. Al Liceo filarmonico si iscrisse nel 1806 Gioacchino Rossini allora quattordicenne.
      Bologna fu per lui la sua seconda patria e quivi soggiornò per numerosi anni. Nel 1814 il compositore debutto al Teatro comunale con il Tancredi, mentre nel 1821 Bologna ospitò Il Barbiere di Siviglia. Dal 1839 al 1848 egli fu consulente onorario perpetuo del medesimo Liceo ed ebbe con Bologna un rapporto fecondo. Nel 1842 venne eseguito per la prima volta lo Stabat Mater in una sala dell'archiginnasio che ne prese il nome, con la direzione di Gaetano Donizetti. La prima opera di Giuseppe Verdi rappresentata al Teatro comunale fu Il Nabucco nell'ottobre del 1843. Fu soprattutto il sodalizio con Angelo Mariani, direttore dell'orchestra del Teatro comunale a partire dal 1860, ad intensificare il rapporto tra Bologna e Giuseppe Verdi, fino al momento culminante del 1867, quando Mariani convinse il grande compositore a mettere in scena al Teatro comunale il Don Carlos che nella prima di Parigi aveva avuto scarso successo. La prima italiana ebbe luogo il 26 ottobre 1867 e fu un trionfo, tanto da indurre il consiglio comunale a conferire la cittadinanza onoraria a Giuseppe Verdi nella seduta del 25 marzo 1868, Quello stesso anno morì Gioacchino Rossini ed egli propose che i «più distinti maestri italiani» componessero una messa di Requiem da eseguirsi a Bologna, «vera patria musicale di Rossini», nel primo anniversario della scomparsa. Ma il progetto non si realizzò a causa della rottura del rapporto di amicizia tra Verdi e Mariani che intervenne nel frattempo. Proprio in quegli anni l’élite culturale cittadina aveva cominciato a guardare alla musica di Richard Wagner.
      Il successo della prima del Lohengrin, che ebbe luogo il 1o novembre 1871, fu travolgente. La sera del 1o novembre anche Giuseppe Verdi assistette da un palco alla rappresentazione. Il consiglio comunale conferì la cittadinanza onoraria a Wagner il 31 maggio 1872, al Teatro comunale furono rappresentate le prime italiane di quasi tutte le sue opere più importanti, e a Bologna fu attribuito di conseguenza l'appellativo di città wagneriana. Nel 1899 Bologna accolse come membro del Liceo filarmonico anche Giacomo Puccini. Nell'archivio dell'istituto bolognese è custodito un fascicolo di appunti autografi della Madama Butterfly, ritrovato nella primavera del 1945. Bologna è la città natale di Ottorino Respighi (1879-1936), uno dei più grandi maestri e compositori italiani di musica sinfonica. Egli ottenne nel 1910 proprio al Teatro comunale il primo grande successo con l'opera Semirama. Il Teatro comunale ospitò il grande tenore Enrico Caruso nel 1900, ne La Tosca di Puccini, e nel 1901, nel Rigoletto di Verdi. Anche Arturo Toscanini diresse più volte l'orchestra del Teatro comunale, a partire dalle nove rappresentazioni wagneriane del Sigfrido nella stagione 1905. Proprio a Bologna maturò la sua decisione di lasciare l'Italia a causa del fascismo, dove tornerà a dirigere solo nel dopoguerra. La sera del 14 maggio 1931 era in programma al Teatro comunale un concerto diretto dal grande maestro in memoria di Giuseppe Martucci, direttore emerito dell'orchestra bolognese alla fine dell'ottocento. Toscanini si rifiutò di eseguire l'inno fascista Giovinezza e l'inno reale al cospetto delle autorità del regime. Venne aggredito e schiaffeggiato da alcune camicie nere presso un ingresso laterale del teatro e si rifiutò di tenere il concerto rifugiandosi in albergo. Fu raggiunto sotto le finestre da un gruppo di facinorosi che gli intimarono di lasciare subito la città e la sera stessa venne accompagnato da Ottorino Respighi al treno. Il concerto in onore di Martucci sarà riproposto al Teatro comunale sessanta anni dopo, il 14 maggio 1991, sotto la direzione di Riccardo Chailly. Tra i grandi direttori apparsi sulla scena bolognese si possono citare oltre a quelli già ricordati: Wilhelm Furtwangler, Herbert von Karajan, Gianandrea Gavazzeni, Francesco Molinari Pradelli, Sergiu Celibidache, Georg Solti, Vladimir Delman e, più recentemente, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Christian Thielemann, Giuseppe Sinopoli, Daniele Gatti, Vladimir Jurowski e Michele Mariotti. Le grandi voci storiche del XIX secolo sono tutte passate sul palcoscenico del Teatro comunale. Nel XX secolo cantanti quali Ebe Stignani, Tito Schipa, Beniamino Gigli, Giuseppe Di Stefano, Boris Christoff, Renata Tebaldi, Mario Del Monaco e, più recentemente, Luciano Pavarotti, Mirella Freni, Renato Bruson, Marilyn Horne, Christa Ludwig, June Anderson, Ruggero Raimondi si sono esibiti in questo teatro. Oggi il Teatro comunale continua la sua tradizione di eccellenza. Le produzioni più recenti sono state firmate da Pier Luigi Pizzi, Luca Ronconi, Bob Wilson, Pier'AHi, Werner Herzog e Calixto Bieito. Il Teatro si avvale della collaborazione di 95 professori d'orchestra e di 70 artisti del coro e realizza in una stagione circa 80 spettacoli lirici e 30 concerti sinfonici. Oltre a rivolgersi al pubblico italiano il Teatro va all'estero: si possono ricordare le tourné in Giappone degli anni 1993,1998, 2002, 2006 e 2011, anno nel quale il Teatro comunale di Bologna ricevette il premio della critica giapponese per la migliore rappresentazione straniera, oltre alla partecipazione ad importanti festival internazionali quali Aix en Provence nel 2005 e Savonlinna nel 2006. Da oltre venti anni il Teatro comunale di Bologna anima il Rossini Opera Festival di Pesaro e per molti anni è stato ospite del Ravenna Festival. Anche grazie alla presenza del Teatro comunale, Bologna è stata dichiarata dall'Unesco «città creativa della musica» nel 2006, prima in Italia e seconda in Europa dopo Siviglia. Bologna è inoltre sede del Bologna Festival, della Filarmonica e dell'orchestra Mozart fondata dal Maestro Claudio Abbado. Nel 2004 è stato inaugurato il nuovo Museo internazionale e biblioteca della musica a Palazzo Sanguinetti, il quale è stato realizzato con i finanziamenti ottenuti per l'anno 2000 nel quale Bologna fu dichiarata città europea della cultura. La ricorrenza dei duecento cinquant'anni dalla fondazione del Teatro comunale si affianca alle ricorrenze dei duecento anni dalla nascita di Giuseppe Verdi e di Richard Wagner, compositori profondamente legati all'eredità culturale della città di Bologna e della cui opera il Teatro comunale è uno dei maggiori rappresentanti nel mondo. La Fondazione Teatro comunale di Bologna ha presentato un progetto per il suo duecento cinquantesimo anniversario (1763-2013). Il progetto ha lo scopo di andare oltre ogni intento semplicemente celebrativo per utilizzare le ricorrenze del 2013 come strumento di approfondimento e di conoscenza, in particolare per quanto riguarda la straordinaria ricchezza della rappresentazione lirica e del teatro musicale dalle origini ai nostri giorni, poiché la vicenda del Teatro comunale di Bologna appartiene a tutta la cultura italiana. È un percorso dal quale è più che mai utile trarre tutti i collegamenti con il presente e i linguaggi sonori del nostro tempo, per comprendere a pieno quanto sia importante il messaggio che dalla tradizione musicale arriva ai nostri giorni. In questo periodo l'impegno del Teatro è teso a realizzare un nuovo modello organizzativo che sia capace di tenere alto il concetto della rappresentazione musicale come arte che si vorrebbe fosse sempre più trasmessa ai giovani. Gli obiettivi principali del progetto sono:

          1) la realizzazione del piano di ristrutturazione tecnologica del Teatro, mai fino ad ora effettuato, in modo da consentire alla Fondazione di potersi adeguare alle nuove esigenze della rappresentazione lirica, alle coproduzioni nonché allo scambio di allestimenti con i principali teatri nazionali e internazionali;

          2) la valorizzazione delle attività del Teatro comunale di Bologna nel contesto nazionale ed internazionale;

          3) la proposta a livello internazionale di progetti artistici inseriti nel programma delle celebrazioni, con particolare riferimento ai progetti di coproduzione e collaborazione con i principali teatri e festival internazionali;

          4) l'inserimento nel programma delle celebrazioni per il duecentocinquantesimo anniversario di opere di teatro musicale e di danza del novecento e contemporanei, con particolare riferimento alle figure di Giuseppe Verdi e di Riccardo Wagner;

          5) lo sviluppo di nuove forme di collaborazione con i teatri di tradizione attivi nella regione Emilia-Romagna e il collegamento dei progetti della Fondazione con le altre iniziative culturali e di spettacolo presenti nella città, nella provincia, nella regione e a livello nazionale;

          6) la valorizzazione delle risorse culturali e imprenditoriali presenti nella città e nel territorio e la loro saldatura organica con la vita e le attività del Teatro;

          7) la realizzazione di un piano innovativo di comunicazione delle attività e della programmazione delle attività della stagione durante l'anno della celebrazione dell'anniversario, con l'impiego delle tecnologie più avanzate anche in collaborazione con i centri di ricerca presenti nel territorio;

          8) la realizzazione di un nuovo piano di attività pedagogica e di formazione orientata al mondo della scuola e dell'università e al pubblico dei giovani e giovanissimi.

      La realizzazione degli obiettivi elencati è molto importante per garantire al Teatro comunale di Bologna di guardare al futuro nelle condizioni che si addicono a una delle più antiche e importanti istituzioni liriche riconosciuta a livello internazionale, parte integrante del sistema di teatri lirici nazionali. Per realizzare nel modo più opportuno le celebrazioni del duecentocinquantesimo anniversario del Teatro comunale di Bologna nei termini indicati nel progetto della Fondazione si valuta che sia necessario un contributo di 2000.000 di euro. Tale contributo tiene conto della quota necessaria per l'adeguamento tecnologico delle strutture di palcoscenico, di alcuni imprescindibili e improrogabili interventi di restauro dell'edificio, nonché della dotazione di nuovi indispensabili infrastrutture audiovisive in quanto il Teatro comunale di Bologna è l'unico in Italia (tra quelli appartenenti al novero delle fondazioni lirico-sinfoniche) a non essere mai stato ristrutturato nelle sue dotazioni scenotecniche negli ultimi decenni.

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PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.

      1. È assegnato all'ente teatro comunale di Bologna il contributo straordinario di 2.000.000 di euro per l'anno 2013 in occasione della celebrazione del duecentocinquantesimo anniversario della sua fondazione.
      2. Il contributo straordinario di cui al comma 1 e corrisposto in aggiunta a quelli ordinari e integrativi previsti dalla legislazione vigente;

Art. 2.

      1. Il Ministro per i beni e le attività culturali provvede, entro il mese di maggio del 2013, all'erogazione del contributo di cui all'articolo 1.
      2. Entro il mese di maggio 2014 l'ente teatro comunale di Bologna presenta al Ministero per i beni e le attività culturali il rendiconto finanziano delle spese sostenute per la celebrazione dell'anniversario di cui all'articolo 1, corredato da una dettagliata relazione sulle attività svolte.

Art. 3.

      1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge si provvede a carico degli introiti derivanti dall'imposizione del prelievo erariale unico di cui al comma 13 e seguenti dell'articolo 39 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e successive modificazioni.
      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.