• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11212 le commissioni di sorveglianza sugli archivi degli uffici periferici dello Stato svolgono attività specificamente rivolta agli archivi correnti e di deposito delle amministrazioni dello Stato....



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11212presentato daZANIN Giorgiotesto diGiovedì 19 novembre 2015, seduta n. 525

ZANIN e GHIZZONI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
le commissioni di sorveglianza sugli archivi degli uffici periferici dello Stato svolgono attività specificamente rivolta agli archivi correnti e di deposito delle amministrazioni dello Stato. Ogni ufficio periferico dello Stato (sia organo giudiziario che amministrativo) ha l'obbligo di istituire, sul proprio archivio, una commissione di sorveglianza, ovvero un organo collegiale misto formato da quattro componenti: due funzionari dell'ufficio di appartenenza, uno del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Archivio di Stato) e uno del Ministero dell'interno (prefettura). La costituzione delle commissioni di sorveglianza sugli archivi è prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, mentre la loro composizione e il loro funzionamento sono disciplinati dal decreto del Presidente della Repubblica 8 gennaio 2001, n. 37;
tali commissioni hanno il compito di vigilare sulla corretta tenuta degli archivi correnti e di deposito, collaborare alla definizione dei criteri di organizzazione, gestione e conservazione dei documenti, proporre gli scarti che devono essere autorizzati dalla direzione generale per gli archivi del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, curare i versamenti all'archivio di Stato competente per territorio ed identificare gli atti di natura riservata;
la commissione si riunisce periodicamente per valutare quali atti siano destinati alla conservazione perenne e quali possano essere eliminati; inoltre, può intervenire anche sull'organizzazione dell'archivio corrente e di deposito. Svolge dunque funzioni fondamentali al fine di assicurare la giusta tenuta degli archivi, tra i quali anche quelli notarili, assumendo le opportune iniziative al fine di risolvere problemi temporanei e/o strutturali;
preso atto, infine, che l'archivio notarile di Pordenone versa da tempo in condizioni di elevata precarietà, al punto che già dal 2009 sono state avviate le pratiche per la realizzazione di una nuova apposita sede. Una operatività interrotta a seguito di un parere negativo espresso dall'Avvocatura Generale di Stato nel 2011 e che, perciò, ha lasciato il problema irrisolto, nonostante ad oggi la procedura sia in fase avanzata. Problema che ora si è sostanzialmente aggravato dal recente accorpamento del tribunale di Portogruaro (in provincia di Venezia) con quello di Pordenone (in regione Friuli Venezia Giulia) –:
se il Governo sia in possesso di informazioni aggiornate sullo stato di attivazione delle commissioni di sorveglianza a livello nazionale e più nello specifico se una tale commissione risulti attiva a Pordenone;
se, vista la delicata condizione dell'archivio notarile di Pordenone, il Governo non ravveda l'opportunità di assumere iniziative di verifica, per quanto di competenza, anche attivando i poteri della suddetta commissione di sorveglianza.
(4-11212)