• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/00348-B/002 premesso che: dall'attività agricola dipende la sopravvivenza di agro-ecosistemi e di una straordinaria quantità di specie animali e vegetali che senza l'agricoltura non avrebbero un...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/00348-B/002presentato daCATANOSO Basiliotesto diGiovedì 19 novembre 2015, seduta n. 525

La Camera,
premesso che:
dall'attività agricola dipende la sopravvivenza di agro-ecosistemi e di una straordinaria quantità di specie animali e vegetali che senza l'agricoltura non avrebbero un habitat;
a tal proposito è utile ricordare gli errori fatti nel passato: non possiamo sottacere il fatto che spesso, l'introduzione volontaria o accidentale di specie allogene (non indigene) ha arrecato gravi danni alle specie indigene. È ancora utile ricordare che laddove non vi è più la presenza degli agricoltori, i dissesti ed i danni spesso si sono rivelati incalcolabili;
negli ultimi vent'anni la politica agricola comune ha fatto passi importanti verso la protezione e valorizzazione dell'ambiente: le riforme della politica agricola comune che si sono succedute nel corso degli anni fino alla riforma radicale del 2003 che ha introdotto la condizionalità e l'ultima del 2009 che ha introdotto l’healt check ha proposto prepotentemente il tema della biodiversità all'interno della PAC;
non si hanno molte notizie circa gli effetti, sulla biodiversità, della passata riforma. È indispensabile perciò, a nostro avviso, che nei prossimi PSR, le politiche ed i programmi finalizzati alla biodiversità siano prioritarie;
negli ultimi 10 anni i programmi di recupero di animali e piante in via di estinzione si sono sviluppati intorno alla nascita della figura dell'agricoltore custode;
queste figure hanno assunto, quasi esclusivamente, il ruolo di testimonial come se ciò che è legato alla biodiversità fosse qualcosa di statico e di immobile, testimonianza perciò di qualcosa che non è «vivo»;
Agrinsieme e l'odierno interrogante ritengono che la salvaguardia delle risorse genetiche debba passare attraverso un effettivo coinvolgimento delle imprese agricole professionali appositamente coinvolte nella capacità di recupero e riuso delle risorse genetiche autoctone e che a questi processi partecipino i cittadini/consumatori anch'essi formati ed informati sul patrimonio di ricchezza alimentare rappresentato dalla biodiversità e sensibilizzati alla reintroduzione, nella dieta quotidiana, degli alimenti che ne derivano;
la proposta di legge appena approvata, a tutela e valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare, ha affrontato una tematica di enorme valore per il mondo agricolo e per la società, soprattutto in rapporto al futuro delle risorse genetiche agrarie e della sicurezza alimentare delle popolazioni;
la proposta di legge ha colto l'esigenza di normare la tutela della biodiversità agraria e dunque di affrontare una delle principali sfide per il futuro delle risorse genetiche (oggi più che mai evidente in rapporto al tema degli organismi geneticamente modificati);
mentre si condividono appieno i presupposti legittimi di conservazione e tutela della biodiversità agraria, come evidenziato dianzi, sarebbe stato più opportuno rendere il testo più ambizioso;
il testo, nel suo complesso, è eccessivamente orientato alla conservazione tesa alla salvaguardia dalla estinzione del materiale genetico agrario. Ovvero come non sia adeguatamente valorizzato il molto attivo dell'agricoltore nella promozione/fruizione della biodiversità agraria il ruolo dell'agricoltore infatti viene ad essere chiamato in causa per la conservazione in situ, che è cosa ben diversa dalla conservazione in situ, on farm;
in sostanza manca nel testo un'indicazione per la valorizzazione di detto materiale geneticamente importante; la conservazione di per sé è un'attività che consente la sussistenza delle risorse ma che non ne garantisce di per sé la fruizione;
in tutto il disegno di legge, compreso il titolo, si è fatto riferimento alla «biodiversità agraria e alimentare» e, a giudizio di Agrinsieme e dell'odierno interrogante, sarebbe stato opportuno eliminare ogni riferimento alla biodiversità alimentare, in quanto manca una definizione della stessa e si corre il rischio di veicolare un messaggio fuorviarle, considerando anche che per i prodotti alimentari esistono già sistemi di certificazione che ne attestano la provenienza e la tipicità;
infine la mancanza di tempi certi rispetto all'attuazione dei diversi strumenti così come ai disposti dei diversi articoli non sembra consentire la dovuta operatività alla norma stessa,

impegna il Governo

a farsi promotore di opportune iniziative legislative, di carattere regolamentare al fine di intervenire nel senso indicato in premessa.
9/348-B/2. Catanoso.