• Testo DDL 2080

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Atto a cui si riferisce:
S.2080 Modifica all'articolo 12 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, in materia di innalzamento del limite all'uso del contante


Senato della RepubblicaXVII LEGISLATURA
N. 2080
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa del senatore GALIMBERTI

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 5 OTTOBRE 2015

Modifica all'articolo 12 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, in materia di innalzamento del limite all'uso del contante

Onorevoli Senatori. -- Negli ultimi anni il legislatore è intervenuto di frequente, con provvedimenti restrittivi, sulla disciplina della circolazione del contante. Il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, cosiddetto «decreto salva Italia» (convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214), ha ridotto da euro 2.500 ad euro 1.000 la soglia dei pagamenti in contanti e di utilizzo degli assegni bancari/postali trasferibili, nonché dei libretti al portatore.

La limitazione all'uso del contante ha contribuito a rallentare i consumi interni, già fin troppo oppressi dalla recente crisi. Consumi che rappresentano la componente principale del PIL e pertanto influiscono direttamente sulla capacità di crescita economica del Paese. Inoltre, questo limite, nelle zone di frontiera, ha creato una distorsione del mercato determinando una perdita di concorrenzialità delle imprese nazionali.

Le difficoltà non si sono limitate all'economia e al mondo delle imprese, ma hanno influito direttamente sulla vita di quasi 15 milioni di unbanked, persone che non hanno un conto corrente, e che preferiscono ancora tenere i propri risparmi all'interno delle mura di casa; un record non riscontrabile in nessun altro Paese del vecchio continente. Questi concittadini, non avendo alcun rapporto bancario, non utilizzano la carta di credito, il bancomat o il libretto degli assegni. Tale scelta è senza dubbio motivata da ragioni culturali ma anche economiche connesse alla necessità di risparmiare visto che in Italia il costo di gestione di un conto corrente è più alto del 50 per cento rispetto alla media europea.

In seguito al provvedimento di limitazione all'uso del contante, lo Stato avrebbe dovuto stimolare una riduzione degli oneri sulle transazioni elettroniche a carico delle imprese. Ciò non è avvenuto e i commercianti sono costretti a sopportare i costi più alti dell'Unione europea.

La decisione di limitare il contante non si è dimostrata una strategia vincente, ha chiaramente danneggiato l'economia senza riuscire a raggiungere lo scopo principale di contrasto all'evasione fiscale.

Non ultimo, è doveroso ricordare come questo limite, essendo eccessivamente restrittivo rispetto alla stessa normativa europea, ci allontana dal resto dell'Unione in cui ben 11 Paesi, tra cui Germania, Olanda e Inghilterra, non hanno alcuna limitazione all'utilizzo di banconote.

Pertanto, nonostante l’optimum auspicabile sarebbe quello di adeguarsi agli standard europei liberando il Paese da qualsiasi vincolo all'uso del contante, al fine di riuscire a porre rimedio ai problemi causati dalla scelta del legislatore nel 2011, con questo disegno di legge si propone l'innalzamento del limite all'uso del contante almeno a 3.500 euro.

DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.

1. All'articolo 12, comma 1, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, le parole: «euro mille» sono sostituite dalle seguenti: «euro tremilacinquecento».