• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/02094 il 9 settembre 2013 il Comitato dei delegati della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e dei periti commerciali, ha approvato una riforma del sistema...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02094presentato daPARISI Massimotesto diMartedì 8 ottobre 2013, seduta n. 92

PARISI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
il 9 settembre 2013 il Comitato dei delegati della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e dei periti commerciali, ha approvato una riforma del sistema previdenziale, che, secondo informazioni in possesso dall'interrogante, sembrerebbe sia voluta dalle autorità vigilanti sotto pena del commissariamento dell'ente medesimo;
le misure proposte nell'ambito della riforma prevedono i seguenti interventi:
a) contributo soggettivo elevato, a partire dal 2013, dall'8 per cento al 15 per cento (ridotto alla metà per i pensionati). Nel 2013 il contributo sarà del 10 per cento;
b) aumento del contributo soggettivo supplementare allo 0,75 per cento;
c) aumento dell'età pensionabile a 68 anni con un minimo di 40 anni di contribuzione;
d) riduzione fino ad un massimo del 20 per cento della quota retributiva delle pensioni. In sostanza vengono fin da ora ridotte le pensioni degli iscritti non ancora pensionati, che, per di più, non saranno neppure interamente rivalutate né prima del pensionamento né dopo (confronta lettera g));
e) contributo di solidarietà a carico dei pensionati modulato dall'1 al 5 per cento per le pensioni superiori a 12 mila euro dal 2014 al 2016;
f) per cinque anni non vengono rivalutate le quote di pensione che eccedono cinque volte il trattamento minimo di pensione dell'INPS superiori, quindi, a (oggi) 32.200,00 euro;
g) sia le quote retributive di pertinenza degli iscritti non ancora pensionati, che le pensioni, saranno rivalutate con i seguenti criteri:
100 per cento fino a circa (oggi) 6.440,00 euro;
75 per cento per l'importo compreso tra 6.440,00 euro e 12.880,00 euro;
50 per cento per l'importo compreso tra 12.880,00 euro e 25.760,00 euro;
40 per cento per l'importo compreso tra 25.760,00 euro e 38.640 euro;
30 per cento per l'importo compreso tra 38.640,00 euro e 82.000,00 euro (tetto massimo della pensione);
ai suindicati interventi, l'interrogante evidenzia ulteriori disposizioni, a suo giudizio non solo dannose, ma perfino lesive della dignità della categoria dei ragionieri e dei periti commerciali, quali: la non iscrivibilità alla Cassa ragionieri dei nuovi commercialisti, neanche se avessero esercitato il periodo di pratica presso un ragioniere e la non iscrivibilità degli esperti contabili;
le misure precedentemente esposte, sebbene determinino, a giudizio dell'interrogante, un vasto disfacimento dei diritti, non sembrano tuttavia sufficienti ad assicurare l'equilibrio previdenziale, in quanto verrebbe prosciugata, ogni fonte da cui attingere nuovi flussi (solo i vecchi ragionieri, che non esistono più, se non teoricamente, potranno iscriversi alla Cassa), né tantomeno, a parere dell'interrogante viene data soluzione al cosiddetto riequilibrio generazionale, che, anzi, sotto diversi aspetti risulterebbe ulteriormente aggravato;
l'interrogante segnala, come a suo giudizio, una riforma previdenziale basata su provvedimenti, senza nuovi ingressi, rivelerebbe nel complesso la sua evidente inconsistenza e la sua sostanziale fragilità;
i criteri adottati per la perequazione inoltre, anche senza ipotizzare una inflazione a due cifre, come pure è stato per lunghi periodi del secolo scorso, ridurranno, a parere dell'interrogante, ed in maniera permanente, le pensioni ed ancor di più gli accantonamenti degli iscritti non ancora pensionati, incidendo pesantemente sulla loro «adeguatezza e proporzionalità», in violazione, quindi, di precisi limiti di ordine costituzionale;
le misure proposte, in particolare quelle sulla perequazione monetaria e quella sull'introduzione del contributo di solidarietà, determineranno, a giudizio dell'interrogante, un probabile ed ampio contenzioso, i cui ricorsi che rischiano un probabile accoglimento, potrebbero vanificare la parte sostanziale della riforma, il cui peso rischia di ricadere negativamente sulle nuove generazioni;
l'interrogante rileva inoltre che, in considerazione dei profili di criticità suesposti, occorrono interventi al fine di modificare le misure indicate dal comitato dei delegati ed esposte in precedenza, al fine di ricondurre la gestione della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e dei periti commerciali, a criteri di semplicità e maggiormente ragionevoli;
l'interrogante evidenzia che le possibili soluzioni possono essere sintetizzante attraverso le tre seguenti misure:
1) riprendere le linee guida previste dalla legge 24 febbraio 2005, n. 34, recante: «delega al Governo per l'istituzione dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili» che, mentre unificava le categorie dei ragionieri e dei dottori commercialisti, delegava contestualmente il Governo a disporre l'unificazione delle rispettive Casse di previdenza;
2) allargare la platea degli iscritti alla suindicata Cassa, facendola divenire una cassa «pluri professionale», in una prospettiva di rendere più armonico l'intero sistema delle casse professionali, in considerazione che i soli esperti contabili non sono, infatti, sufficienti a sostenere l'equilibrio di lungo termine della medesima cassa;
3) disporre la confluenza degli iscritti nella gestione speciale dell'INPS –:
quali orientamenti intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;
se, in considerazione dei rilievi critici esposti in premessa, non ritenga opportuno, prevedere nell'ambito delle sue competenze, iniziative volte a promuovere la sospensione dei provvedimenti introdotti dal Comitato dei delegati della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e dei periti commerciali, nell'ambito della riforma del sistema previdenziale, i cui interventi propositivi esposti in premessa, in grado di modificare il contenuto delle misure approvate dal medesimo Comitato, possono invertire in maniera positiva il sistema di previdenza;
quali iniziative infine intenda intraprendere, nell'ambito delle sue competenze, al fine di sostenere, il proseguimento della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e dei periti commerciali, la cui valorizzazione del consistente patrimonio attuale dell'ente di previdenza e la tutela e la salvaguardia di oltre 30 mila famiglie degli iscritti, risultano prerogative indispensabili e fondamentali per garantire una prospettiva di stabilità nel lungo termine dell'ente di previdenza. (4-02094)