Testo INTERPELLANZA
Atto a cui si riferisce:
C.2/01175 la Commissione europea ha pubblicato, l'11 novembre 2015, la cosiddetta «Nota interpretativa sull'indicazione di origine delle merci provenienti dai territori occupati da Israele dal Giugno,...
Atto Camera
Interpellanza urgente 2-01175presentato daPARISI Massimotesto diMartedì 24 novembre 2015, seduta n. 528
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:
la Commissione europea ha pubblicato, l'11 novembre 2015, la cosiddetta «Nota interpretativa sull'indicazione di origine delle merci provenienti dai territori occupati da Israele dal Giugno, 1967»;
la nota era stata sollecitata con lettera del 13 aprile 2015 indirizzata all'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini da 16 ministri degli esteri di Stati membri dell'Unione;
a firmare la missiva erano stati i rappresentanti dei Governi di Italia, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Belgio, Svezia, Malta, Austria, Irlanda, Portogallo, Slovenia, Ungheria, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Lussemburgo;
nella lettera si richiamava una precedente missiva sullo stesso argomento inviata esattamente due anni prima all'ex Alto rappresentante Catherine Ashton e si affermava che «la continua espansione degli insediamenti illegali israeliani nei territori palestinesi occupati, e negli altri territori occupati da Israele fin dal 1967, minaccia la prospettiva di un accordo di pace giusto e definitivo» ed ancora che «la corretta e coerente attuazione della tutela dei consumatori dell'Ue e della legislazione inerente l'etichettatura è necessaria per garantire che i consumatori non siano tratti in inganno da false informazioni»;
Catherine Ashton non aveva dato seguito alla missiva inviatale nell'aprile 2013 su richiesta del Segretario di Stato statunitense John Kerry che stava cercando di far ripartire il dialogo di pace tra israeliani e palestinesi;
l'etichettatura con l'indicazione d'origine è obbligatoria, secondo le regole generali del commercio nell'Unione europea, per i prodotti alimentari ed in alcuni casi anche per le altri merci;
in base all'accordo di associazione tra Israele e Unione europea, i beni prodotti nei territori occupati dal 1967 in Cisgiordania e nel Golan sono esclusi dai benefici doganali;
Gran Bretagna, Belgio e Danimarca avevano già anticipato l'obbligo di etichettatura;
il volume del commercio tra Ue ed Israele è nell'ordine di circa 30 miliardi di euro l'anno (17 miliardi di export europeo verso Israele, 13 miliardi di import nella direzione opposta);
l'obbligo di etichettatura ricade sull'intera filiera: dal produttore all'importatore fino al dettagliante;
è lasciata ai singoli Paesi la scelta della dizione da adottare, ma dovrà essere indicato chiaramente che il prodotto in questione viene da un «insediamento israeliano»;
un provvedimento del genere potrebbe portare ad atteggiamenti di boicottaggio contro le merci etichettate secondo le nuove disposizioni;
tale boicottaggio colpirebbe le aziende con sede negli insediamenti israeliani, aziende che spesso sono invece esempio di coesistenza e collaborazione tra israeliani e palestinesi;
una di queste aziende, la Lipski (produttrice di plastica) è stata fatta visitare ai giornalisti europei dal Ministro degli esteri israeliano Tzipi Hotovely e, in tale azienda, il 60 per cento dei dipendenti è palestinese ed il 40 per cento israeliano;
non risulta che la Commissione europea abbia preso provvedimenti simili verso altri territori contesi;
il pesce pescato nelle acque territoriali del Sahara occidentale, occupato dal Marocco in sfregio ai diritti del popolo Saharawi non viene etichettato in maniera particolare;
i prodotti provenienti dal Tibet, occupato fin dalla fine degli anni ‘40 dalla Cina, non ricevono un trattamento analogo a quello che sarà riservato ai prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani –:
se il Governo condivida la scelta della Commissione europea contenuta nella nota interpretativa dell'11 novembre 2015;
con quale dicitura saranno etichettati in Italia i prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani sulle Alture del Golan ed in Cisgiordania;
se il Governo intenda proporre alla Commissione l'adozione di provvedimenti simili in relazione a merci provenienti da territori occupati da altri Stati come ad esempio il Tibet ed il Sahara occidentale.
(2-01175) «Parisi, Abrignani, Borghese, Bueno, D'Alessandro, Faenzi, Galati, Merlo, Mottola, Francesco Saverio Romano, Pisicchio».