• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/02119 con decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante «Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02119presentato daCIRIELLI Edmondotesto diGiovedì 10 ottobre 2013, seduta n. 94

CIRIELLI. — Al Ministro della giustizia. Per sapere – premesso che:
con decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante «Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148», è stata prevista la riorganizzazione degli uffici giudiziari sul territorio nazionale;
tale previsione ha comportato la soppressione alla data del 13 settembre 2013 di 31 tribunali, 38 procure, 220 sedi distaccate e 674 uffici del giudice di pace;
tra le sedi ritenute «inutili», nell'ottica di una presunta razionalizzazione delle spese del settore giustizia, è stato individuato anche il tribunale di Cerignola, i cui uffici sono stati trasferiti a Foggia;
se da un punto di vista generale, l'attuazione di questa riforma, viene riconosciuta comunque giusta nella sua finalità di assicurare una più razionale riorganizzazione delle risorse umane e materiali e di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza, sul piano pratico sta però registrando una numerosa serie di ritardi di varia natura, legati principalmente alla realizzazione o adeguamento delle nuove strutture e al riassetto dei nuovi uffici in termini di personale e delle relative risorse logistico-strumentali;
in particolare, per quanto riguarda il tribunale di Cerignola si profila una situazione di criticità, come denunciato dallo stesso assessore comunale al contenzioso, Marco Merlicco, in alcuni articoli comparsi nelle scorse settimane su diversi quotidiani locali;
per diversi motivi, Foggia non sarebbe attualmente in grado di assorbire le 4 sezioni distaccate soppresse, mentre, invece, il tribunale di Cerignola, di proprietà comunale e costruito con fondi dedicati all'edilizia giudiziaria, non ha alcun costo per lo Stato;
nonostante la legge di riforma della geografia giudiziaria sia già entrata in vigore, il tribunale di Foggia, infatti, non sarebbe ancora pienamente funzionante, mancherebbe personale e le stanze sarebbero ancora chiuse e ulteriore prova di ciò sarebbe la notizia, riportata da organi di stampa locali e nazionali, che le cause, sia penali che civili, verrebbero regolarmente chiamate al tribunale di Foggia e rinviate per «indisponibilità dei fascicoli»;
in concomitanza con la protesta, il 4 settembre scorso è stato depositato su mandato dell'amministrazione comunale di Cerignola e di dieci avvocati in rappresentanza di tutta la categoria apposito ricorso al Tar Puglia per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, del decreto ministeriale giustizia dell'8 agosto 2013 con il quale si è disposta la soppressione della Sezione distaccata di Cerignola;
il Tar Puglia, riconoscendo la sensatezza della suddetta domanda, ha sospeso l'efficacia degli atti impugnati nella parte in cui comportano la chiusura della sezione distaccata di Cerignola, fissando al 3 ottobre 2013 l'udienza per discutere la sospensiva in contraddittorio tra le parti, tra cui il Ministero di giustizia;
nonostante ciò, in maniera del tutto inaspettata e immotivata, il presidente del tribunale di Foggia avrebbe inviato un funzionario per procedere allo sgombero, eventualmente anche forzoso, dei locali del tribunale, evidentemente non riconoscendo alcuna efficacia al provvedimento del Tar;
il Ministero aveva avanzato richiesta di revoca della sospensiva al Tar, che, però, l'ha rigettata inaudita altera parte, riconfermando così la sospensiva e l'udienza collegiale già fissata per lo scorso 3 ottobre 2013;
è di pochi giorni fa l'inaspettata notizia che il Tar Puglia ha respinto il ricorso, penalizzando ulteriormente il territorio pugliese e la comunità tutta;
Cerignola è infatti riconosciuta come una città ad altissima densità criminale, e non dovrebbe vedersi privata di un fondamentale presidio di legalità quale è appunto il tribunale: sono infatti 100 mila gli abitanti che rientrano nella competenza territoriale del tribunale ofantino, quasi 5 mila i fascicoli pendenti;
è tra l'altro assurdo, a parere dell'interrogante, che una struttura pubblica, per la cui costruzione sono stati utilizzati ingenti finanziamenti dedicati, peraltro ultramoderna ed in grado di soddisfare tutte le esigenze, sia per quanto riguarda i procedimenti penali che civili, possa essere sacrificata a favore di strutture private che costeranno non poco allo Stato e quindi alla collettività –:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali provvedimenti intendano adottare per scongiurare una riorganizzazione della geografia giudiziaria che si tramuterebbe in un grave danno al funzionamento della macchina della giustizia o almeno per consentire un'attuazione graduale della riforma al fine di garantire alle sedi giudiziarie un adeguato organico, sia con riferimento all'adeguamento delle piante organiche degli uffici giudiziari che al potenziamento del personale amministrativo. (4-02119)