• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11334    la notte del 26 novembre 2015 si sono registrati blitz del Fronte Veneto Skinheads davanti alla sede del Pd a Vigonza, in provincia di Padova, e della Caritas a Padova: gli attivisti...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11334presentato daZAN Alessandrotesto diMartedì 1 dicembre 2015, seduta n. 533

   ZAN, CAMANI, CASELLATO, CRIVELLARI, D'ARIENZO, GINATO, MARTELLA, MOGNATO, MORETTO, MURER, NACCARATO, NARDUOLO, ROSTELLATO, ROTTA, RUBINATO e ZARDINI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   la notte del 26 novembre 2015 si sono registrati blitz del Fronte Veneto Skinheads davanti alla sede del Pd a Vigonza, in provincia di Padova, e della Caritas a Padova: gli attivisti neonazisti hanno posizionato davanti all'ingresso dei due edifici sagome tricolori di morti e manifesti funebri per protestare contro l'accoglienza dei migranti;
   nella sede vigontina del Pd sono stati rinvenuti inoltre due fori nel vetro della porta di accesso, evidentemente provocati nel tentativo di fare irruzione nell'ufficio;
   nella notte del 24 novembre 2015 le sedi della Caritas e del Pd a Como, Brescia, Crema, Lodi, Reggio Emilia-Guastalla, Piacenza-Bobbio, Trento, Vicenza, Treviso, Oderzo erano state analogamente prese di mira da azioni definite «dimostrative» dagli stessi autori;
   episodi analoghi si sono verificati le notti del 24 e 25 novembre nel veneziano, coinvolgendo la sede della Caritas di via Querini a Mestre e le sedi del Pd di San Donà di Piave e Quarto D'Altino;
   «Masse di stranieri ci stanno invadendo»: così il Veneto Fronte Skinheads aveva rivendicato la partecipazione al blitz nella notte del 24 novembre. Anche davanti a tali sedi erano stati lasciati all'esterno degli edifici manifesti funebri e sagome di cadaveri con i colori della bandiera italiana contro lo ius soli e il «favoreggiamento di un'invasione pianificata di orde di immigrati extraeuropei»;
   la rivendicazione delle intimidazioni è stata pubblicata sul sito del gruppo Veneto Fronte Skinheads (http://www.venetofronteskinheads.org/) insieme alle foto delle azioni con un comunicato intitolato «Guerra ai nemici della nostra terra !». Nel testo scrivono che «di fronte ai tiepidi, rari e scarni festeggiamenti per l'anniversario della vittoria della Prima guerra mondiale, l'associazione culturale Veneto Fronte Skinheads intende rivendicare le azioni tenutesi nella notte di ieri, volte a denunciare chi continua a condurre un chiaro disegno politico finalizzato all'annientamento dell'identità italiana»;
   «Associazioni come la Caritas – sostengono ancora gli estremisti di destra – in nome di un ipocrita umanitarismo di facciata e un falso filantropismo, trovano motivo di speculazione ed interesse, proponendo un pericolosissimo modello di integrazione volto solo ed esclusivamente a ridurre i popoli in una poltiglia indifferenziata, sradicandoli dalle loro radici e dalle loro tradizioni, in nome e per conto di un multiculturalismo dominante»;
   già nel settembre del 2015 in provincia di Pavia, la notte tra l'8 e il 9 settembre, erano state prese di mira sedi del Pd a Pavia, Vigevano, Mortara, Stradella e Dorno da «Progetto Nazionale», associazione politica di destra con sede a Verona e con collegamenti con il Veneto Fronte Skin;
   prendendo di mira le sedi Caritas è evidente che il danno prima di tutto coinvolga direttamente gli italiani che vivono in condizioni di estrema difficoltà economica e precarietà abitativa; a più riprese la Caritas ha chiesto il sostegno dello Stato a tali vili attacchi;
   a parere degli interroganti si tratta di azioni squadriste e intimidatorie che contrastano con i più basilari diritti costituzionali di libertà e che si pongono come una vera e propria istigazione alla delinquenza e all'odio razziale;
   la legge 25 giugno 1993, n. 205, meglio nota come legge Mancino, è oggi il principale strumento legislativo che l'ordinamento italiano offre per la repressione dei crimini d'odio, sanzionando e condannando gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali;
   il nostro ordinamento vieta ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. E si prevede che chi partecipi a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presti assistenza alla loro attività, sia punito, per il solo fatto della partecipazione o dell'assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni; analogamente, coloro i quali promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni;
   è stata prevista inoltre la procedibilità d'ufficio «in ogni caso» dei reati aggravati dalla finalità di discriminazione razziale –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, se non intenda intensificare le misure di sicurezza per le sedi Caritas presenti sul territorio nazionale, per prevenire ulteriori blitz da parte dei gruppi neonazisti;
   quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, il Ministro intenda assumere affinché venga assicurato il rispetto nel nostro Paese della «legge Mancino» e, conseguentemente, vengano contrastate tali azioni, riconducibili al gruppo Fronte Veneto Skinheads. (4-11334)