• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11354    il porto di Taranto, fra i primi in Italia per traffico di merci, è localizzato sulla costa settentrionale dell'omonimo golfo e riveste un ruolo importante sia da un punto di vista...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11354presentato daPETRAROLI Cosimotesto diMercoledì 2 dicembre 2015, seduta n. 534

   PETRAROLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il porto di Taranto, fra i primi in Italia per traffico di merci, è localizzato sulla costa settentrionale dell'omonimo golfo e riveste un ruolo importante sia da un punto di vista commerciale che strategico;
   le installazioni del porto mercantile ed industriale sono distribuite lungo il settore nord occidentale del Mar Grande, ed immediatamente al di fuori di esso in direzione ovest. È provvisto di tre accessi di cui due operativi, la sua gestione è affidata all'autorità portuale la cui sede è all'interno del porto stesso;
   da un articolo della rubrica «le inchieste» del giornale on-line « LaRepubblica.it», dal titolo I porti d'oro del sistema incalza pubblicato in data 21 aprile 2015, si apprende del coinvolgimento del porto di Taranto nel cosiddetto «Sistema Incalza» legato agli appalti sulle grandi opere, che ha visto coinvolto l’ex top manager del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Ercole Incalza;
   secondo i carabinieri del Ros (raggruppamento operativo speciale) «l'ex-ministro Claudio Signorile e suo figlio Jacopo, per vicende riguardanti appalti pubblici, erano in rapporti, sia con Incalza sia con Stefano Perotti», figlio di Massimo Perotti ex direttore generale di ANAS ed ex presidente della Cassa per il Mezzogiorno, arrestato negli anni ‘80;
   i carabinieri del Ros e i pubblici ministeri di Firenze stanno cercando di approfondire le modalità di assegnazione del maxi appalto della piastra logistica di Taranto e soprattutto sulla composizione dell'ATI che dal 2002 guida i lavori;
   l'opera vale circa 219,1 milioni di euro, naturalmente lievitati rispetto ai 156,1 milioni previsti dalla prima delibera CIPE del 2003, stanziati per migliorare la dotazione infrastrutturale del porto e realizzare una piattaforma logistica integrata per lo scambio delle merci tra le navi e la rete ferroviaria;
   nella compagine delle imprese un piccolo ma decisivo ruolo è svolto dalla Logsystem International. La società ha una sede principale a Roma (in via XX settembre) e un bilancio dai numeri contenuti (179 mila euro i ricavi nel 2013 e 989 euro gli utili alla fine dell'anno). La sua composizione azionaria non passa inosservata: il 50 per cento è controllato dalla Proter srl, società partecipata al 75 per cento da Jacopo Signorile (figlio dell'ex-ministro Claudio) e al 25 per cento da Felice Borgoglio, ex parlamentare dei socialisti italiani. Il 5 per cento di Logsystem è poi in mano ad Eurolog srl (altra società dove figurano ancora Jacopo Signorile e Borgoglio), mentre il restante 45 per cento è detenuto dalla Argo Finanziaria, azienda del gruppo Gavio, presieduta da Beniamino Gavio. Nel CDA della Logsystem siede l'ex ministro del Psi Claudio Signorile, l'uomo che negli anni ‘80 portò con sé Ercole Incalza al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
   all'interno dell'informativa i Ros dei carabinieri annotano anche una cena al ristorante «Pani e pesci» di Roma tra l'ex supermanager delle infrastrutture e dei trasporti e i due Signorile, padre e figlio. Per i soggetti seduti intorno al tavolo, la piastra di Taranto è un'opera decisiva anche in virtù delle imprese e degli amici presenti in ATI. La famiglia Gavio, prima di tutto, la stessa che attraverso l'Argo Finanziaria almeno fino al 2010 ha pagato incarichi di consulenza al genero di Incalza, Alberto Donati –:
   se il Ministro interrogato sia informato su quanto descritto in premessa, se intenda verificare, per quanto di competenza, la correttezza degli appalti concessi per la costruzione della piastra logistica di Taranto, e quali iniziative intenda adottare per garantire maggiore trasparenza nelle gare d'appalto di opere pubbliche.
(4-11354)