Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/04907 ALBERTINI - Al Ministro della giustizia - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante:
il quotidiano la "Gazzetta di Parma", nel mese di ottobre 2015, ha dato notizia della notifica...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-04907 presentata da GABRIELE ALBERTINI
mercoledì 2 dicembre 2015, seduta n.547
ALBERTINI - Al Ministro della giustizia - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante:
il quotidiano la "Gazzetta di Parma", nel mese di ottobre 2015, ha dato notizia della notifica al dottor Giovanni Maria Jacobazzi dell'avviso, ex art. 415-bis del codice di procedura penale, relativo al procedimento penale n. 434/2009 R.G.N.R. della locale Procura della Repubblica;
il dottor Giovanni Maria Jacobazzi chiedeva, ex art. 415-bis, comma 3, di essere sottoposto ad interrogatorio;
la dottoressa Lucia Russo, assegnataria del predetto procedimento penale, con il provvedimento datato 29 ottobre, fissava l'interrogatorio per la data del 18 novembre 2015, affermando contestualmente che: "l'atto di esercizio dell'azione penale sarà procrastinato al 19 novembre 2015";
considerato che:
l'articolo 107 della Costituzione stabilisce che i magistrati si distinguono fra loro soltanto per diversità di funzioni;
nell'ordinamento italiano il pubblico ministero non è l'avvocato dell'accusa, bensì un magistrato terzo ed indipendente che deve ricercare la verità nello svolgimento di una funzione giurisdizionale;
anche il legislatore ordinario ha inteso espressamente ribadire tale principio cardine, stabilendo nel codice di procedura penale, all'articolo 358, comma 1, che: "Il pubblico ministero compie ogni attività necessaria ai fini indicati nell'articolo 326 e svolge altresì accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini";
visto che, per quanto risulta all'interrogante:
il sostituto procuratore Lucia Russo avrebbe, in sostanza, espressamente affermato, nel provvedimento del 29 ottobre 2015, che in nessun conto terrà quanto sarà dichiarato nell'interrogatorio, ex art. 415-bis, comma 3, del codice di procedura penale, dal dottor Jacobazzi, fissato per il 18 novembre 2015, stabilendo che, a prescindere, eserciterà l'azione penale il successivo 19 novembre 2015;
tale condotta, oltre a rendere l'interrogatorio difensivo un inutile esercizio stilistico, evidenzierebbe una gravissima scorrettezza nei confronti dell'indagato, del difensore e del diritto di difesa garantito dalla Costituzione, di fatto irriso, umiliato ed intimidito;
considerato infine che:
l'art. 2, lett. d), del decreto legislativo 23 febbraio 2006, n. 109, prevede come illecito disciplinare per il magistrato nell'esercizio delle funzioni "i comportamenti abitualmente o gravemente scorretti nei confronti delle parti, dei loro difensori, dei testimoni o di chiunque abbia rapporti con il magistrato nell'ambito dell'ufficio giudiziario, ovvero nei confronti di altri magistrati o di collaboratori";
l'inosservanza dell'art. 358, comma 2, del codice di procedura penale assume indubbio rilievo sul piano disciplinare, laddove venga palesemente calpestato dalla condotta del pubblico ministero e ciò accadrebbe nella fattispecie, posto che il sostituto procuratore arriverebbe addirittura a scrivere in un suo provvedimento che non terrà alcun conto della dichiarazioni rese dall'indagato e dalla sua difesa,
si chiede di sapere se al Ministro in indirizzo risulti che tale a parere dell'interrogante gravissima "prassi" sia consuetudine presso la Procura della Repubblica di Parma e se non intenda adottare iniziative ispettive ai fini dell'esercizio dei poteri di competenza.
(4-04907)