• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/04905 BUCCARELLA, AIROLA, DONNO, BULGARELLI, SANTANGELO, GIROTTO, TAVERNA, SERRA, MONTEVECCHI, BERTOROTTA, PUGLIA, MORRA, MORONESE - Al Ministro della giustizia - Premesso che: in data 12...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-04905 presentata da MAURIZIO BUCCARELLA
mercoledì 2 dicembre 2015, seduta n.546

BUCCARELLA, AIROLA, DONNO, BULGARELLI, SANTANGELO, GIROTTO, TAVERNA, SERRA, MONTEVECCHI, BERTOROTTA, PUGLIA, MORRA, MORONESE - Al Ministro della giustizia - Premesso che:

in data 12 agosto 2015 veniva istituita presso il Ministero della giustizia una commissione di studio incaricata di predisporre uno schema di progetto di riforma dell'ordinamento giudiziario finalizzato, fra l'altro, allo sviluppo del processo di revisione della geografia giudiziaria, attraverso una riorganizzazione della distribuzione sul territorio delle Corti di appello e delle Procure generali presso le Corti di appello, dei Tribunali ordinari e delle Procure della Repubblica;

i lavori della commissione, presieduta dal professor avvocato Michele Vietti, si concluderanno entro il 31 dicembre 2015;

si apprende da fonti di stampa pubblicate da "leccenews24" il 30 novembre 2015 che, nella proposta in procinto di essere presentata, si definirebbe la nuova geografia giudiziaria dei distretti di Corte di appello italiani nel senso probabile di lasciare in ogni regione un solo distretto di Corte di appello con la conseguente soppressione degli eccedenti quelli aventi sede nel capoluogo di regione;

in particolare, in Puglia, verrebbe soppresso il distretto di Lecce e la sua sezione distaccata di Taranto, con la sopravvivenza, per tutta la regione, del solo distretto di Corte di appello di Bari;

la soppressione della Corte di appello di Lecce acutizzerebbe la già cronica deficienza di amministrazione della giustizia in una regione che, per la sua conformazione geografica, ha una lunghezza di oltre 400 chilometri;

inoltre, la soppressione del distretto di Corte di appello di Lecce provocherebbe, come conseguenza ineluttabile, la soppressione della sezione distaccata della commissione regionale tributaria con le prevedibili problematiche connesse. A giudizio degli interroganti, in effetti, con un solo provvedimento si metterebbe in ginocchio la giustizia civile, penale e quella tributaria;

considerato infine che, a giudizio degli interroganti:

tale soppressione si tradurrebbe per i cittadini già vessati dalla cronica carenza di strutture adeguate, criticità già oggetto dell'interrogazione 4-04709, in un ulteriore aggravio di spese e per gli avvocati in trasferte proibitive (la distanza da Lecce a Bari è di circa 200 chilometri che fra andata e ritorno significa che per un'udienza, o anche solo per un adempimento, si devono percorrere circa 400 chilometri);

la soppressione della Corte di appello di Lecce e della relativa Procura generale comporterebbe, a legislazione vigente, anche la soppressione della sede della Direzione distrettuale antimafia (DDA) che in un territorio ad alta densità mafiosa ha riscosso importanti successi nella lotta alla mafia;

per la particolare conformazione geografica e la distribuzione sul territorio di associazioni mafiose risulterebbe evidentemente insufficiente la sola presenza della DDA di Bari,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle determinazioni della commissione di studio istituita presso il Dicastero;

quali determinazioni intenda assumere onde evitare che un territorio particolarmente complesso sia a livello geografico che a livello criminale, qual è la Puglia, si trovi privo di un importante baluardo di legalità quale si è dimostrato essere la DDA di Lecce, avente sede nel corrispondente distretto di Corte di appello, comprendente anche i distretti di Brindisi e Taranto.

(4-04905)