Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/02188 in data 4 ottobre 2013, il Ministro dell'interno, intervenendo alla Camera dei deputati per lo svolgimento dell'informativa urgente del Governo sul naufragio che ha avuto luogo presso l'isola di...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-02188presentato daPALAZZOTTO Erasmotesto diMercoledì 16 ottobre 2013, seduta n. 98
PALAZZOTTO e FARAONE. —
Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
in data 4 ottobre 2013, il Ministro dell'interno, intervenendo alla Camera dei deputati per lo svolgimento dell'informativa urgente del Governo sul naufragio che ha avuto luogo presso l'isola di Lampedusa, ha più volte ribadito che vi è la concreta possibilità di nuovi accadimenti tragici;
nella stessa occasione, il Ministro ha riferito che l'imbarcazione affondata, presumibilmente a causa di avaria agli apparati motore, sarebbe rimasta ferma ad una distanza di 0,6 miglia dalla costa di Lampedusa, tra le ore 4:00 e le ore 5:00 del 3 ottobre 2013;
nella fase di avvicinamento alla costa e nelle ore immediatamente antecedenti l'affondamento dell'imbarcazione, la stessa non sarebbe stata intercettata dai mezzi preposti o da altro naviglio operante nelle acque dove si è consumata la tragedia;
le dimensioni del natante naufragato, di circa 20 metri, portano ad escludere l'ipotesi che la mancata rilevazione sia da attribuirsi alle ridotte dimensioni dello stesso, essendo tali da farlo risultare in ogni caso visibile alle apparecchiature di sorveglianza dei traffico marittimo;
in seguito all'affondamento dell'imbarcazione, l'allarme risulterebbe essere stato lanciato da imbarcazioni private intorno alle ore 6:30, come risulta da dichiarazioni dei presenti sull'imbarcazione da diporto «Ganar», e in seguito alle ore 7:00, come attestato da comunicazione della guardia costiera di Lampedusa; tale ultima informazione è stata confermata dal Ministro dell'interno in occasione dell'informativa citata;
numerose testimonianze concordano nel constatare come, durante le operazioni di soccorso, i mezzi della capitaneria, o comunque sotto il comando della stessa, abbiano più volte fatto riferimento a non meglio specificate procedure di soccorso in mare vincolanti per i mezzi giunti in soccorso sul luogo del naufragio;
la sindaca di Lampedusa, nelle ore successive al naufragio, ha ipotizzato una diminuzione dell'azione di vigilanza e pattugliamento nelle acque attorno all'isola;
nella notte del 30 settembre 2013, in occasione di un naufragio che fortunatamente non ha causato vittime, presso gli scogli dell'isola di Lampione, era intervenuto un mezzo aereo partito da Catania e attrezzato per operazioni di soccorso in condizioni di visibilità notturna. Anche in tale caso l'imbarcazione non era stata avvistata o segnalata dai mezzi preposti e l'allarme era partito in seguito ad una segnalazione pervenuta al centro operativo della capitaneria di porto di Palermo, che ha quindi avvisato la macchina dei soccorsi –:
quali e quanti siano i mezzi aerei e navali intervenuti a seguito dell'allarme lanciato dai diportisti privati per il naufragio del 3 ottobre 2013, e con quale dotazione;
quali siano le dotazioni fisse e mobili di avvistamento da terra per monitorare l'avvicinamento o la navigazione di imbarcazioni nelle acque prospicienti l'isola di Lampedusa;
quali e quante siano le unità aeree e navali impegnate nelle operazioni di pattugliamento e sorveglianza dell'area marittima di Lampedusa, e con quale dotazione;
quali e quanti siano i mezzi ad ala rotante attualmente operativi presso l'isola di Lampedusa, e con quale dotazione;
quale sia la procedura in vigore per il salvataggio adottata da mezzi e comandi delle capitanerie di porto in situazioni e condizioni analoghe a quelle verificatesi il 3 ottobre 2013;
se vi siano protocolli per il monitoraggio del traffico marittimo nell'area scenario del naufragio, e in caso affermativo, cosa prevedano;
se nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2013 sia stato registrato l'ingresso in acque territoriali di un'imbarcazione sconosciuta di ragguardevoli dimensioni;
per quale motivo, eventualmente, non sia stato possibile individuare l'ingresso in acque nazionali e la successiva permanenza del natante affondato, per un lasso di tempo oscillante tra una e due ore, in un tratto di mare distante 0,6 miglia dalla costa;
a chi spetti il controllo della navigazione e dell'avvicinamento ad acque nazionali delle imbarcazioni e del traffico marittimo, e con quali mezzi;
se, a seguito della tragedia avvenuta e in considerazione dell'informativa svolta in Parlamento, sia intenzione del Governo rafforzare il sistema di sorveglianza, pattugliamento e salvataggio in mare, e in quali tempi, al fine di prevenire il più possibile il ripetersi di simili stragi;
se, al fine di appurare l'esatto svolgimento delle operazioni e verificare possibili migliorie al sistema e alle procedure di avvistamento e salvataggio, sia intendimento dello Stato maggiore della marina militare e del Corpo delle capitanerie di porto avviare un'esaustiva indagine sui drammatici fatti del 3 ottobre 2013 e indicare eventuali punti critici sullo stato dei mezzi preposti a pattugliamento e soccorso, nonché delle reti di avvistamento e individuazione. (4-02188)