• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00134 premesso che: il Parco geominerario storico ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'UNESCO sin dal 1998 quale esempio emblematico della rete europea e mondiale dei GEOPARKS, è...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00134presentato daZOLEZZI Albertotesto diMercoledì 16 ottobre 2013, seduta n. 98

L'VIII Commissione,
premesso che:
il Parco geominerario storico ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'UNESCO sin dal 1998 quale esempio emblematico della rete europea e mondiale dei GEOPARKS, è stato istituito con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 16 ottobre 2001 in attuazione delle disposizioni contenute nell'articolo 114, comma 10, della legge 23 dicembre 2000, n. 388;
si è pervenuti all'istituzione del citato Parco a seguito di una forte volontà popolare che, a partire dalla rivendicazione delle associazioni culturali ed ambientali, ha visto mobilitate unitariamente le istituzioni locali al fine di ottenere uno strumento capace di contribuire alla rinascita economica e sociale delle aree minerarie dismesse della Sardegna attraverso la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale, paesaggistico-ambientale e socio-antropologico connesso alla millenaria epopea mineraria della Sardegna;
per quasi sei anni dalla sua istituzione è stato mantenuto nel più totale immobilismo a causa di numerosi vincoli di carattere burocratico, organizzativo e gestionale presenti nel decreto istitutivo e nello statuto del consorzio del parco che ne hanno impedito il regolare funzionamento e l'avvio dell'attività operativa;
nel febbraio del 2007 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare d'intesa con il presidente della regione Sardegna ha proceduto a commissariare il consorzio del parco al fine di poter provvedere con «tempestività» al suo riordino con la rimozione degli vincoli che ne avevano impedito il regolare funzionamento;
fin dal mese di luglio del 2007, dopo avere ottenuto l'approvazione unanime della comunità del parco, il commissario del Consorzio del parco ha trasmesso al presidente della regione Sardegna e al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare una proposta di riordino dello stesso consorzio da attuarsi attraverso la modifica del decreto istitutivo e dello statuto, previa intesa da stipulare tra lo stesso presidente della regione Sardegna e il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
anche a causa della mancata attuazione della proposta di riordino e del protrarsi oltre ogni ragionevole limite della gestione commissariale, il consorzio del parco versa in una dannosa situazione di inconcludenza dalla quale emerge che il programma di attività per l'esercizio 2012 è rimasto sostanzialmente inattuato avendo realizzato meno del 20 per cento delle voci di spesa in conto esercizio e meno del 5 per cento delle voci di spesa in conto investimenti come risulta dal rendiconto generale al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012;
il recente tentativo del direttore del parco di farsi assegnare un lauto premio di risultato, sospeso solo a seguito della denuncia della consulta delle associazioni e il parere negativo del collegio dei revisori dei conti, nonostante non sia stato conseguito neppure uno degli obiettivi programmati rappresenta solo l'ultimo esempio della situazione di degrado gestionale in cui si trova il consorzio del parco;
in tale situazione persino il prestigioso riconoscimento internazionale dell'UNESCO rischia di essere dissipato dopo la reiterazione dell'ammonimento decisa dall’European Geoparks Network ad esito della recente verifica di validazione che sta esposto il nostro Paese ad una mortificante caduta di credibilità a livello internazionale;
dopo oltre 100 giorni dall'entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica n. 73 del 2013 con il quale viene disposto il riordino del consiglio direttivo del consorzio del parco, nessun atto è stato compiuto dalla gestione commissariale per consentire la nomina del nuovo consiglio direttivo e la conseguente auspicabile cessazione della stessa gestione commissariale;
le istituzioni competenti non sono state ancora capaci, a distanza di 12 anni dall'istituzione del parco geominerario, di rendere operativo lo strumento che il Parlamento, il Governo e la regione Sardegna, hanno voluto istituire e finanziare 11 anni fa, nel rispetto degli impegni assunti con l'UNESCO, per promuovere lo sviluppo e la rinascita culturale, sociale e economica delle aree minerarie dismesse della Sardegna, come sta avvenendo con eccellenti risultati nei vecchi bacini minerari europei;
tale grave e inaccettabile inadempienza è da considerarsi politicamente irresponsabile e moralmente riprovevole alla luce della drammatica situazione di tensione sociale che stanno attraversando proprio in questi momenti gli stessi territori a causa degli effetti devastanti della crisi del settore industriale,

impegna il Governo:

ad adottare con la massima urgenza i provvedimenti necessari per porre fine alla dannosa gestione commissariale e alla ricostituzione degli organi collegiali del consorzio del parco disposta con il decreto del Presidente della Repubblica n. 73 del 2013;
a mettere in atto le azioni più appropriate per dare attuazione alla complessiva proposta di riordino del consorzio del parco al fine di rendere finalmente operativo lo strumento che avrebbe dovuto rappresentare il più importante motore di sviluppo locale nelle aree minerarie dismesse della Sardegna.
(7-00134) «Zolezzi, Vallascas, Nicola Bianchi, Fantinati, Crippa, Busto, Daga, Mannino, Segoni, Terzoni, Tofalo, De Rosa, Petraroli, Mucci, Della Valle, Da Villa, Prodani».