• Testo RISOLUZIONE CONCLUSIVA

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Atto a cui si riferisce:
C.8/00017 Risoluzione conclusiva 8-00017presentato daAMENDOLA Vincenzotesto diMercoledì 16 ottobre 2013 in Commissione III (Affari esteri) 7-00112 Amendola: Sulla situazione in Birmania....



Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00017presentato daAMENDOLA Vincenzotesto diMercoledì 16 ottobre 2013 in Commissione III (Affari esteri)

7-00112 Amendola: Sulla situazione in Birmania.
7-00123 Bergamini: Sulla situazione in Birmania.

TESTO UNIFICATO DELLE RISOLUZIONI (8-00017).

La III Commissione,
premesso che:
il Parlamento italiano, nel Senato della Repubblica e nella Camera dei deputati, ha, negli anni precedenti, seguito con costante attenzione la situazione del Myanmar;
in particolare la Commissione affari esteri nel 2009 ha approvato all'unanimità una risoluzione che impegnava il Governo a prendere iniziative nelle sedi internazionali, in particolare alle Nazioni Unite e attraverso contatti con i Paesi del Sud Est asiatico, per sostenere la liberazione di Aung San Suu Kyi e di tutti i detenuti politici nonché l'avvio del dialogo tra le parti interessate ad una rapida transizione verso la democrazia attraverso un processo costituzionale concordato con l'opposizione;
l'Italia è vicina da tempo al popolo birmano e ha manifestato il suo sostegno sia attraverso le iniziative di associazioni, istituzioni locali e società civile, sia attraverso la costituzione dell'Associazione parlamentare «Amici della Birmania» dalla XIV legislatura e i contatti diretti che l'Associazione ha avuto con Aung San Suu Kyi e la realtà sociale e politica del Paese;
numerosi e significativi sono stati i pronunciamenti del Parlamento italiano per la difesa dei diritti umani in Myanmar, la liberazione dei prigionieri politici a cominciare da Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace, per lunghi anni agli arresti domiciliari, e per l'avvio di un processo di transizione verso la democrazia;
dopo la liberazione di Aung San Suu Kyi il 13 novembre del 2010 e la sua elezione al Parlamento del Myanmar il 1o aprile 2012 si è concretamente avviato il processo di transizione democratica e di riconciliazione nazionale che vede protagonisti il Capo del Governo, Thein Sein, e la leader della Lega nazionale per la democrazia Aung San Suu Kyi, oggi capo dell'opposizione in Parlamento;
in conseguenza della nuova fase politica il Myanmar è stata scelto come paese ospitante per il vertice degli Stati dell'ASEAN del 2014 mentre il Segretario di Stato americano Hillary Clinton ha visitato il paese nel dicembre del 2011 incontrando sia il presidente birmano Thein Sein che Aung San Suu Kyi;
il Capo del Governo del Myanmar ha effettuato una visita in Italia nel marzo 2013, incontrando, tra gli altri, il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio dei ministri, avviando rapporti di collaborazione economica e politica tra l'Italia e la Birmania;
è fortemente auspicata una visita in Italia di Aung San Suu Kyi, essendo già stata invitata da diverse istituzioni, in particolare dal Parlamento, dal Governo, e segnatamente dal Ministro degli esteri dal Ministro dei beni culturali, nonché dai sindaci di diverse città di cui è cittadina onoraria, dalle università di Bologna e di Modena-Reggio Emilia e da altri enti culturali;
l'avvenuta apertura del Myanmar alla comunità internazionale e al mercato mondiale, anche attraverso il superamento delle sanzioni economiche in rapporto ai progressi in atto sul tema dei diritti umani e delle libertà democratiche, è stata ed è attentamente seguita dall'Unione europea, di cui l'Italia è componente fondamentale, anche grazie al lavoro svolto dall'Inviato speciale Piero Fassino;
la collaborazione politica, economica e sociale tra l'Italia e il Myanmar corrisponde all'interesse di entrambi i popoli e si inserisce nell'ambito dei rapporti tra l'Europa e l'Asia che aprono prospettive nuove per il futuro del mondo;
il consolidamento della riforma democratica in Myanmar è fattore decisivo per lo sviluppo delle relazioni tra l'Unione europea e il Myanmar, e, dunque, tra l'Italia e il Myanmar, nell'ambito delle relazioni internazionali per l'armonico sviluppo dei Paesi nel mondo globale, il progresso civile delle nazioni e il conseguimento dei comuni obiettivi di salvaguardia dei diritti umani e della pace;
l'evoluzione democratica del Myanmar, il rispetto dei diritti umani, la liberazione di tutti i prigionieri politici, il superamento dei conflitti etnici devono essere considerati parte integrante dello sviluppo economico e sociale della Birmania;
la Costituzione in vigore nel Myanmar, la cui revisione è oggetto di discussione politica e parlamentare, presenta elementi di forte criticità democratica, tra i quali la discriminazione sulle candidature alla Presidenza e alla Vicepresidenza dell'Unione, l'assegnazione del 25 per cento dei posti ai militari nell'Assemblea dell'Unione e nella Camera delle nazionalità, nonché le norme restrittive per l'approvazione degli emendamenti alla Costituzione;
in particolare, la Costituzione al capitolo 3 punto f, prevede per il Presidente dell'Unione e il Vicepresidente che «non lui, i suoi genitori, il coniuge, uno dei figli legittimi o i loro coniugi devono avere legami con una potenza straniere, non deve essere soggetto al potere o cittadinanza di un Paese straniero», determinando con ciò una evidente discriminazione nei confronti di Aung San Suu Kyi, che ha peraltro manifestato l'intenzione di candidarsi alla Presidenza dell'Unione nelle prossime elezioni politiche previste nel 2015;
nel marzo 2013 il Parlamento del Myanmar ha approvato una procedura di riesame della Costituzione istituendo una Commissione di esperti giuridici e intellettuali per la revisione della Costituzione, scritta e approvata nel 2008 dall'allora giunta militare e sottoposta a referendum una settimana dopo il passaggio del ciclone Nargis, che ha causato 138 mila tra morti e dispersi;
è indispensabile continuare il sostegno internazionale al processo di transizione verso la democrazia in atto nel Myanmar;
nel processo di transizione verso la democrazia in atto nel Myanmar è necessario che siano sostenute tutte le forze che credono nella democrazia, avendo anche presenti i rischi di inversione del cammino democratico che sempre si accompagnano alle grandi scelte di cambiamento;
nella celebrazione del Giubileo d'Argento dell'8 agosto 1988 avvenuta a Yangon il 6-7 agosto 2013, è stata approvata una dichiarazione delle forze etniche e democratiche nella quale si dichiara: «1) Crediamo fortemente che ci sia bisogno di stabilire uno Stato federale democratico con autodeterminazione e uguaglianza»; «2) La Costituzione del 2008 non garantisce uno Stato democratico federale. Quindi crediamo fortemente che la Costituzione del 2008 vada emendata o che venga stilata una nuova Costituzione»;
lo scorso settembre Aung San Suu Kyi ha preso parte a Praga al XVII Forum 2000, promosso dalla Fondazione Vaclav Havel, sul tema «Società in transizione»;
la volontà del popolo italiano per l'intensificazione degli scambi e della collaborazione economica, sociale, culturale e politica con il popolo del Myanmar poggia su una base di comune condivisione dei valori della democrazia;
una delegazione dell'Associazione parlamentare «Amici della Birmania» potrebbe auspicabilmente esprimere direttamente ai colleghi del Parlamento del Myanmar la volontà del Parlamento italiano;
occorre sostenere fortemente la necessità che la Costituzione del Myanmar sia riformata affinché le elezioni politiche del 2015 possano essere libere e giuste,

impegna il Governo:

a garantire costante determinazione nell'intervenire in ogni sede, europea ed internazionale, per assicurare, in rapporto diretto con il Governo del Myanmar, con continuità l'ulteriore positiva evoluzione del processo democratico del Paese asiatico, anche nella prospettiva delle elezioni politiche del 2015;
a sostenere l'apertura democratica del Myanmar e, quindi, l'eguale e pari partecipazione di tutti i partiti politici alla vita democratica ed istituzionale dello stesso, nonché lo svolgimento di elezioni libere e democratiche;
fermo restando il diritto all'autodeterminazione e alla sovranità legislativa di ogni paese, a incoraggiare in ambito internazionale la modifica della costituzione del Myanmar, in particolare nel punto in cui impedisce a chi abbia parenti di nazionalità straniera di candidarsi alle elezioni presidenziali, previsione che non ha fondamento nei principi democratici universalmente riconosciuti;
a sostenere la legittima aspirazione del Premio Nobel Aung San Suu Kyi, al pari di ogni altro cittadino birmano, a partecipare pienamente alla vita politico-elettorale nazionale.
(8-00017) «Amendola, Bergamini, Zampa, Cassano, Iori, Gozi, Tidei, Quartapelle Procopio, Locatelli, Carlo Galli, Nicoletti, Pes, Scalfarotto, Civati, Monaco, Mogherini, D'Incecco».