• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11442    da articoli di stampa si apprende che sono migliaia le famiglie «rovinate» perché uno o più membri del nucleo ricorre al gioco d'azzardo (slot machine, lotterie, videopoker, gratta e...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11442presentato daVEZZALI Maria Valentinatesto diMercoledì 16 dicembre 2015, seduta n. 537

   VEZZALI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   da articoli di stampa si apprende che sono migliaia le famiglie «rovinate» perché uno o più membri del nucleo ricorre al gioco d'azzardo (slot machine, lotterie, videopoker, gratta e vinci e giochi on line);
   secondo una ricerca dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle ricerche (Ifc-CNR) quattro italiani su dieci sono dipendenti dal gioco, il che vuol dire che in Italia sono scommettitori circa 17 milioni di persone dei quali quasi 2 milioni a rischio dipendenza;
   la dipendenza dal gioco – ludopatia – è stata definita una malattia sociale e, per la sua cura, lo Stato investe risorse e ha istituito un Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo e il fenomeno della dipendenza grave;
   nel 2014 l'erario ha incassato una cifra vicina ai 10 miliardi di euro sui circa 85 miliardi di euro di entrate che ha registrato il mercato del gioco d'azzardo, con un peso su prodotto interno lordo dell'1,1 per cento;
   dislocate sul territorio nazionale ci sono 328 mila slot machine per 120 mila esercizi, 51 mila videolotterie e 46 mila sale da gioco (in media 1 per ogni 145 abitanti);
   si prevede di consentire l'apertura di 22 mila sale da gioco (15 mila agenzie e 7 mila corner) per un incasso di un miliardo di euro;
   lo scorso anno gli italiani hanno speso 17,5 miliardi di euro, di cui 726 milioni nei giochi on line; giochi che coinvolgono circa 3 milioni di italiani (un quinto gioca con costanza);
   il gioco on line è molto diffuso fra i giovani (il 19 per cento dei diciottenni); stanno aumentando a dismisura le app che consentono di accedere direttamente dagli smartphone a store digitali (circa 16 mila);
   l'Italia occupa il 4o posto nel mondo (ma è il primo paese in Europa) per volume di scommesse dopo Stati Uniti, Cina e Giappone e ha un livello di tassazione dei giochi tra più elevati;
   per il 2015 sono previste crescite (solo per l’on line) del 27 per cento;
   la rete offre una opportunità per le multinazionali dei giochi da aggredire in fretta perché il diritto internazionale è una «giungla» e, quindi, è quasi impossibile fermare i pirati e tutto l'illecito che gira intorno al gioco d'azzardo e alle, scommesse. Il nucleo tecnologico della guardia di finanza ha stimato in 23 miliardi di euro il loro volume di affari attraverso portali che poggiano su server nelle Antille Olandesi, Cipro, Malta, e altri Paesi;
   alimentare il gioco d'azzardo (come fa lo Stato per fare cassa in regime di monopolio) equivale a incrementare la criminalità, creare devianze e provocare patologie psicologiche anche se ci si illude, invece, di ottenere maggiori entrate tributarie. Nella realtà aumenta la depressione dei consumi, si frena la domanda interna di beni e servizi, cresce la spesa destinata al welfare e il fenomeno ha un impatto tanto sulla sicurezza pubblica, quanto sulla salute delle persone –:
   se non ritengano che:
    a) il divieto della pubblicità sui giochi in TV nelle fasce protette debba essere esteso, mediante le opportune iniziative, anche ai canali sportivi e, dove possibile, su internet;
    b) la diffusione dei giochi e delle scommesse costituisca (considerati gli attuali numeri e i trend di crescita) una deriva sociale pericolosa visto che coinvolge la popolazione di ogni fascia di età e non fa distinzione fra i sessi;
    c) sia necessario assumere iniziative per incrementare le misure di controllo per evitare che i minori possano essere tentati dall'illusione di una vincita;
    d) sia necessario collaborare con le scuole di ogni ordine e grado per educare i ragazzi all'uso di videogiochi e tecnologie che creano dipendenza;
    e) attivare misure capaci di arginare gli effetti della crisi economica sulle famiglie e impedire che il gioco possa rappresentare per queste ultime la risposta più sbagliata per superare la quotidianità disseminata di difficoltà di ogni genere;
    f) di fronte a questa deriva, si debbano investire risorse per garantire una capillare presenza territoriale di operatori capaci di individuare i soggetti a rischio, aiutare a rendere consapevoli i giovani dei pericoli della dipendenza, impedire a chi ha perso molto di ricorrere a finanziatori illegali e rendere consapevoli i giocatori e avvicinarli al sistema sanitario nazionale per avviare tempestivamente il trattamento di recupero, visto che la maggior parte dei giocatori abituali non è consapevole o non ammette di avere bisogno di aiuto. (4-11442)