Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/07202 il castello di Miramare ed i 22 ettari del parco di pertinenza, realizzati dall'arciduca Massimiliano d'Asburgo nella seconda metà dell'800, rappresentano la principale attrazione...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-07202presentato daPRODANI Aristesto diMercoledì 16 dicembre 2015, seduta n. 537
PRODANI. —
Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
. — Per sapere – premesso che:
il castello di Miramare ed i 22 ettari del parco di pertinenza, realizzati dall'arciduca Massimiliano d'Asburgo nella seconda metà dell'800, rappresentano la principale attrazione turistica di Trieste e tra le maggiori visitate della regione Friuli Venezia Giulia;
la prospicente zona marina ospita l'area marina protetta di Miramare, il primo parco marino istituito in Italia dal decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 12 novembre 1986, e tuttora gestito dal WWF Italia con il mandato del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di garantire la conservazione e la tutela dell'ambiente marino e costiero e per educare e sensibilizzare il pubblico;
l'associazione ambientalista occupa il castelletto di Miramare, situato all'interno del sito, dove sono ospitati il centro visite, gli acquari, i laboratori didattici e gli uffici, ed ha in gestione anche il bagno ducale, con funzione di aula didattica in riva al mare, base di partenza per le attività divulgative e per le immersioni curate dalla riserva marina stessa;
un articolo de Il Piccolo del 10 dicembre 2015 annuncia che il WWF Italia sarebbe costretto a lasciare gli spazi della storica sede entro il 31 dicembre 2015, in quanto nel mese di giugno 2015, poi prorogate, sarebbero scadute le concessioni demaniali che hanno permesso all'associazione di operare nelle sopracitate aree;
nel corso degli ultimi anni, l'allora coordinatore delle soprintendenze regionali, l'architetto Martines, ha designato e convocato più volte un tavolo tecnico con il WWF, con l'obiettivo di raggiungere una intesa per la prosecuzione delle concessioni. Nel novembre 2014 è stato formalizzato un accordo quale «atto conclusivo di accordo del tavolo tecnico», per la continuazione dell'uso dei beni demaniali concessi alla Riserva secondo precise modalità: la conferma dell'utilizzo del bagno ducale e di una porzione del castelletto;
già da inizio 2015 il WWF ha chiesto indicazioni formali all'architetto Caburlotto, nel frattempo nominato direttore del polo museale Friuli Venezia Giulia, circa il nuovo regime concessorio degli spazi dopo la fine dell'anno, ma nessuna di queste istanze ha mai ricevuto risposta, fino allo scorso 28 settembre 2015, quando è pervenuta al WWF una comunicazione, firmata dal dottor Caburlotto, con la quale è stato richiesto lo sgombero, entro il 31 dicembre 2015, di tutti gli spazi contemplati nella concessione originaria risalente al 1996;
pertanto, anche in questo caso, come già emerso negli scorsi mesi dalla polemica tra le commissioni consiliari del comune di Trieste e la Soprintendenza (ed il polo museale del Friuli Venezia Giulia) risulterebbero delle difficoltà di comunicazione tra gli interlocutori e gli organi periferici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo del Friuli Venezia Giulia che, a parere dell'interrogante, meriterebbero un'attenzione particolare da parte del Ministro interrogato;
a seguito dell'avviso, sono stati informati il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (direzione generale protezione della natura) ed il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in un incontro con la sottosegretaria Ilaria Borletti Buitoni ed il direttore generale del WWF nazionale, Gaetano Benedetto. Più recentemente, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (prot.0020844 del 26 ottobre 2015) ha inviato una nota interlocutoria al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ed al polo museale del Friuli Venezia Giulia riproponendo la ricostruzione degli eventi e chiedendo un incontro alla direzione centrale dei poli museali regionali al fine di individuare una soluzione alla questione. A tutt'oggi, nessuna risposta sarebbe pervenuta al WWF Italia Onlus;
il Wwf, durante la conferenza stampa dal titolo «La Riserva Marina di Miramare cacciata dal Parco demaniale dalla Soprintendenza», convocata la mattina del 10 dicembre 2015, e con una successiva nota stampa ha descritto in maniera esaustiva e dettagliata la vicenda. Il direttore della riserva, Maurizio Spoto, ha sottolineato come la riduzione o l'interruzione delle attività operative di Miramare comporterebbero anche una ricaduta economico-sociale nell'ambito della piccola comunità di biologi, naturalisti e personale altamente specializzato che opera in questa realtà e che si potrebbe trovare senza più occupazione e senza possibilità di mettere in rete il sapere acquisito in diversi decenni di gestione. Durante la conferenza stampa sono state formulate diverse proposte in relazione alla disponibilità di alcuni spazi all'interno di Miramare, attualmente oggetto di restauro grazie ai fondi della regione Friuli Venezia Giulia e del Ministero e destinati a polo didattico, che il WWF sarebbe disponibile a gestire:
l'interrogante ha affrontato la questione delle condizioni del parco e delle criticità gestionali del sito con diverse interrogazioni: la n. 4-00897, presentata in data 18 giugno 2013, con la quale si sollecitava un confronto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con gli enti Locali al fine di stabilire un piano di recupero per il castello ed il parco di Miramare; la n. 4-08760 del 13 aprile 2015, in cui si chiedevano, oltre ai motivi dei ritardi sull'utilizzo dei finanziamenti previsti dall'accordo di programma del 2012, di accelerare le opere di recupero del sito; la n. 5-06613, dell'8 ottobre scorso, con cui si chiedeva un intervento dell'esecutivo finalizzato ad impegnare i fondi disponibili per bonificare il parco e a valutare l'offerta, che sarebbe pervenuta dai discendenti degli Asburgo, di finanziare le opere di sistemazione; la 4/10833 del 21 ottobre 2015 con la quale si richiedeva un intervento presso la Soprintendenza al fine di ripristinare i rapporti istituzionali tra la gli organi periferici del Ministero e gli organi amministrativi comunali; la n. 5/06847 del 30 ottobre 2015 con cui si richiedeva di sospendere la nomina del nuovo direttore del castello e parco di Miramare e di indicare la progettualità predisposta per il recupero del parco sfruttando le numerose professionalità competenti in materia sul territorio triestino e regionale; la n. 5-07089 del 25 novembre 2015 con la quale si richiedeva un intervento al Ministero competente per riportare gli organi periferici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ai dovuti e necessari livelli di credibilità; la 5/07153 del 2 dicembre 2015 con la quale si richiedeva una maggior trasparenza nell'assegnazione dei lavori da parte della soprintendenza e del polo museale del Friuli Venezia Giulia oltre ad una verifica dello stato di avanzamento degli interventi predisposti –:
se i Ministri interrogati siano al corrente di quanto espresso in premessa;
se si intendano rispettare gli accordi sottoscritti tra la direzione del polo museale del Friuli Venezia Giulia e la direzione dell'area marina protetta di Miramare;
se si intenda risolvere in tempi brevi la situazione sopraesposta, confermando la disponibilità del bagno ducale ed individuando in tempi brevi degli spazi adeguati all'interno del sito di Miramare dove il WWF possa svolgere con continuità le proprie attività. (5-07202)