Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA
Atto a cui si riferisce:
C.9/03444-A/254 premesso che:
nella legge di Stabilità 2016 il Governo ha voluto sostenere in modo considerevole la mobilità lenta e la valorizzazione di percorsi ciclabili e ciclovie...
Atto Camera
Ordine del Giorno 9/03444-A/254presentato daCAPONE Salvatoretesto diSabato 19 dicembre 2015, seduta n. 540
La Camera,
premesso che:
nella legge di Stabilità 2016 il Governo ha voluto sostenere in modo considerevole la mobilità lenta e la valorizzazione di percorsi ciclabili e ciclovie prevedendo complessivamente per i prossimi tre anni 91 milioni di euro (17 milioni per il 2016, 37 milioni per i successivi 2017 e 2018) volti alla progettazione e realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche nonché alla progettazione e realizzazione di ciclostazioni e di interventi concernenti la sicurezza della ciclabilità cittadina e indicando quali interventi prioritari la ciclovia del Sole Verona-Firenze, la ciclovia VenTo Venezia Torino, Grab Roma. Un intervento rilevante a sostegno di una forma di mobilità sostenibile e compatibile come il cicloturismo che peraltro, proprio grazie all'emendamento del Governo, nel passaggio dalla Camera al Senato registra un notevole incremento di risorse dedicate ma che, tuttavia, lascia sguarnite le Regioni del Mezzogiorno, dando la priorità a interventi tutti localizzati nelle regioni centro settentrionali;
in questi anni in Puglia è nato e si è consolidato il Coordinamento dal Basso per la ciclovia dell'Acquedotto pugliese, che persegue l'obiettivo di realizzare la più grande infrastruttura cicloturistica italiana lungo il percorso dell'Acquedotto pugliese e le tre regioni (Puglia, Basilicata, Campania) che attraversa;
la Ciclovia dell'Acquedotto Pugliese è un percorso cicloturistico ed insieme escursionistico di 500 chilometri che si snoda lungo il tracciato di due condotte storiche dell'acquedotto: il Canale Principale, da Caposele (AV) a Villa Castelli (BR), costruito a partire dal 1906, ed il Grande Sifone Leccese che dal punto terminale del primo giunge fino a Santa Maria di Leuca (LE), dove l'infrastruttura è celebrata con una cascata monumentale realizzata negli anni ’30 dall'architetto Cesare Brunetti;
quello della Ciclovia dell'Aqp è un «itinerario narrativo» unico nel suo genere che attraversa tre regioni del Sud (Campania, Basilicata e Puglia), mettendo in collegamento alcuni dei luoghi più affascinanti e ancora poco valorizzati della penisola: Alta Irpina, Vulture Melfese, Alta Murgia, Valle d'Itria, Arneo ed entroterra del Salento. Un tracciato che può contare già contare su circa 230 chilometri di strade (piste) di servizio esistenti e quasi interamente percorribili. Una ciclovia che per metà del suo percorso diventa via verde, preclusa al traffico motorizzato, comprendente un tratto al confine tra Campania e Basilicata ed un lunghissimo tratto, interrotto solo per pochi chilometri, da Venosa (PZ) a Sedi (LE). In Salento e in Irpinia possono essere utilizzate molte strade rurali mentre sono del tutto assenti tratti da percorrere su pericolose strade provinciali;
la Ciclovia e Cammino dell'Acquedotto Pugliese necessita di un progetto intelligente di restauro e fruizione più che di trasformazione/riconversione, preservando il più possibile autenticità e naturalità dell'infrastruttura storica. Gli interventi minimi e prioritari che potrebbero renderla in tempi brevi una delle vie verdi del turismo sostenibile più importanti d'Europa sono essenzialmente: l'adeguamento dei cancelli già presenti a tutela di buona parte delle strade di servizio per consentire il transito di bici e pedoni; la messa in sicurezza di attraversamenti e barriere laterali e l'apposizione di segnaletica lungo il tracciato. Le tracce da seguire sono gli impianti di captazione presso le sorgenti (includendo anche quella, bellissima, di Cassano Irpino), i tantissimi ponti canale, opere che oltre alle tante gallerie servirono a superare tratti vallivi e corsi d'acqua per far viaggiare la condotta «a pelo libero», ossia in leggera pendenza costante per sfruttare la gravità e, già allora, consumare meno energia possibile. Le tracce da seguire sono anche gli impianti di sollevamento, gli edifici storici di acquedotto, gli impianti di potabilizzazione, i serbatoi pensili, le case cantoniere e le centrali idroelettriche (tra cui la centrale Battaglia che sfrutta l'ultimo salto dell'acqua a Villa Castelli);
la Regione Puglia, attraverso Acquedotto Pugliese SpA, azienda di cui detiene la totalità delle azioni, ha finanziato e realizzato un primo tratto di 10 chilometri della ciclovia in Valle d'Itria, tra Figazzano (località tra i Comuni di Locorotondo e Cisternino) e Ceglie Messapica (BR), con ulteriori 10 chilometri in corso di ultimazione fino a Villa Castelli e Grottaglie. Tale realizzazione nasce da uno studio di fattibilità e da un protocollo d'intesa tra la Regione e la sua azienda idrica del 2008 circa la percorribilità ciclistica e ciclopedonale delle vie di servizio dell'Acquedotto (Progetto CYRONMED, Delibera G.R. n. 963 del 9 giugno 2009);
nel Piano Attuativo del Piano Regionale dei Trasporti 2015-2019 della Regione Puglia si prevede il completamento del tratto a nord fino a Gioia del Colle (BA) e, verso sud, il raccordo con la viabilità, di servizio del Consorzio di Bonifica dell'Arneo (circa 50 chilometri di strada asfaltata già, esistente) e con la pista ciclabile in corso, di realizzazione tra Nardò e Seclì (opera di compensazione richiesta e ottenuta dai Comuni attraversati dai lavori di potenziamento della grande adduzione - III Lotto Acquedotto del Sinni);
nel Marzo 2015 si è costituito formalmente il «Coordinamento dal. Basso per la Ciclovia dell'Acquedotto Pugliese», comitato che conta ormai oltre 70 tra associazioni e imprese delle tre regioni che, per la prima volta, ha chiesto la realizzazione di un progetto unitario di Ciclovia lungo tutto, il suo itinerario narrativo, da Caposele a Leuca. Tra i membri del comitato anche il portale Bikeitalia.it, che ha lanciato una petizione offline per chiedere il completamento dell'opera raccogliendo oltre 25.000 firme. Nell'estate appena trascorsa è stata compiuta la prima «Cicloesplorazione dell'Acquedotto Pugliese», un viaggio in bicicletta di 5 giorni che ha verificato la fattibilità e le potenzialità del percorso cicloturistico, raccontato sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno e su Bikeitalia.it ottenendo grande visibilità anche su altri media (servizi su TG Norba e articolo nella sezione Viaggi di Repubblica.it). Il 14 dicembre u.s. a Martina Franca (TA) il Coordinamento ha organizzato un convegno e laboratorio dal titolo «Lungo la Ciclovia dell'Acquedotto Pugliese: storia, patrimonio industriale e valorizzazione condivisa». Organizzato in collaborazione con CNR-IBAM e AIPAI, l'evento ha testimoniato la rilevanza del percorso sia sotto il profilo paesaggistico e ambientale che culturale, sottolineando la presenza di un ricchissimo patrimonio di archeologia industriale,
impegna il Governo
a fare suo il progetto Ciclovia dell'Acquedotto pugliese e ad intraprendere nelle fasi successive all'approvazione della Stabilità una azione a sostegno della sua realizzazione, sostenendone la progettazione esecutiva in modo tale da mettere a sistema i segmenti già parzialmente realizzati, anche attraverso una intesa con le tre Regioni coinvolte dal tracciato della Ciclovia e nell'ambito dei Patti individuati dal Masterplan per il Mezzogiorno come uno degli strumenti più efficaci per l'individuazione di progetti strategici da sostenere e realizzare attraverso l'utilizzo di risorse nazionali e comunitarie.
9/3444-A/254. Capone, Mariano, Ginefra, Vico, Mongiello, Michele Bordo, Cassano, Massa, Grassi, Ventricelli, Losacco, Pelillo.