• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11566    la giunta comunale di Milano ha ripresentato in data 17 dicembre 2015 al Consiglio comunale una delibera relativa al recupero degli scali ferroviari milanesi che era stata «bocciata»...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11566presentato daGELMINI Mariastellatesto diMartedì 22 dicembre 2015, seduta n. 542

   GELMINI, GREGORIO FONTANA, RAVETTO, GARNERO SANTANCHÈ, SQUERI e PALMIERI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che:
   la giunta comunale di Milano ha ripresentato in data 17 dicembre 2015 al Consiglio comunale una delibera relativa al recupero degli scali ferroviari milanesi che era stata «bocciata» pochi giorni prima (9 dicembre 2015), essendovisi opposta non solo la minoranza di centrodestra ma anche parte della maggioranza di centrosinistra;
   la delibera rappresenta la ratifica dell'accordo di programma sottoscritto nel luglio 2007 e confermato dal piano di governo del territorio vigente per la trasformazione urbanistica delle aree ferroviarie dismesse e in dismissione nel comune di Milano («Scalo Farini», Scalo Romana, Scalo e Stazione di Porta Genova, Scalo Basso di Lambrate, parte degli Scali Greco-Breda e Rogoredo, aree ferroviarie San Cristoforo) in correlazione con il potenziamento del sistema ferroviario in ambito milanese;
   la «bocciatura» ha rappresentato per la giunta di Milano un grave vulnus, in quanto conteneva una parte fondamentale del programma del mandato, cioè la riqualificazione e lo sviluppo di oltre un milione di metri quadrati di territorio milanese, di cui metà da destinare a verde;
   la delibera è stata ripresentata con variazioni minime ed esclusivamente formali, al fine di ricevere il via libera già negato;
   i consiglieri comunali di centrodestra (e quelli di maggioranza che avevano votato contro la delibera) sono stati costretti ad una seduta fiume durata anche la notte per replicare le stesse posizioni già dichiarate sulla prima delibera, oltretutto con un utilizzo straordinario di risorse, personale, tempo e con ricadute di spesa e ritardi sugli altri lavori del Consiglio in attesa di discussione;
   non appare agli interroganti corretto da parte di una giunta comunale ripresentare più volte al Consiglio comunale lo stesso atto già bocciato la prima volta forzandone l'approvazione;
   questo comportamento ad avviso degli interroganti configura una violazione delle prerogative del consiglio e una sua riduzione a mero strumento di ratifica delle decisioni della giunta, esponendo il consiglio stesso ad un'indebita pressione interna ed esterna con il pericolo di condizionare e intimidire la libertà di mandato dei consiglieri;
   quanto accaduto potrebbe rappresentare un precedente replicabile in altri comuni, anche in considerazione del ruolo guida che esercita una città importante come Milano –:
   se non sia necessario assumere iniziative normative tali da evitare situazioni come quella accaduta a Milano, ovvero che una giunta, possa continuare a presentare al consiglio la stessa delibera, anche se già bocciata, in attesa che un fatto contingente, come l'assenza di un consigliere comunale, possa provocare l'approvazione del documento. (4-11566)