• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07297    il castello di Miramare, sito turistico di primo piano per la città di Trieste e meta tra le più visitate del Friuli Venezia Giulia, già dimora di Massimiliano d'Asburgo, è circondato...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07297presentato daPRODANI Aristesto diMartedì 22 dicembre 2015, seduta n. 542

   PRODANI e MUCCI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il castello di Miramare, sito turistico di primo piano per la città di Trieste e meta tra le più visitate del Friuli Venezia Giulia, già dimora di Massimiliano d'Asburgo, è circondato da un parco storico di 22 ettari da anni in uno stato di abbandono e degrado;
   il castello ed il parco, essendo beni di interesse pubblico, sono soggetti al regime di tutela dei beni culturali ai sensi degli articoli 10, 11 e 12 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante il «Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137», in consegna al polo museale del Friuli Venezia Giulia;
   le indecorose e preoccupanti condizioni dei giardini sono costantemente oggetto di attenzione da parte dei cittadini attraverso i social network, oltre che degli organi di informazione. Nel mese di agosto 2015, una mostra intitolata «Il Parco di Miramare e le condizioni di degrado» è stata organizzata dalla sede di Trieste di Italia Nostra e dall'Associazione Orticola del Friuli Venezia Giulia e curata dall'ingegner Stefania Musco, con un'accurata ricerca storica ha posto un'ulteriore accento sullo stato del Parco;
   in data 4 gennaio 2012, sono stati sottoscritti l'accordo di programma ed un finanziamento congiunto Stato-regione per il restauro e la valorizzazione del castello e del parco di Miramare con l'apporto di un finanziamento di un milione e ottocentomila euro complessivi (1,2 milioni statali e 0,6 milioni regionali). L'accordo, pubblicato sul Bollettino ufficiale della regione Friuli Venezia Giulia n. 7 del 15 febbraio 2012, indica nel «Programma di interventi per la valorizzazione del Parco di Miramare» elaborato nel dicembre 2011 dalla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, un programma specifico di azioni;
   l'articolo 11, comma 2, prevede che l'accordo possa essere integrato o modificato per concorde volontà dei sottoscrittori;
   appare evidente che, mentre i lavori indicati nella sezione dedicata alla ristrutturazione delle serre, a diverse opere murarie e di contenimento di versanti, siano stati realizzati o a tutt'oggi in corso, al centro dell'attenzione debba essere posta la cura e la manutenzione del verde del parco;
   appare altrettanto evidente come il mantenimento di un parco storico richieda specifiche e particolari competenze, oltre ad una conoscenza approfondita del sito, della sua storia e delle sue peculiarità;
   risulta, pertanto, opportuno il coinvolgimento diretto di esperti, quali botanici, agronomi, architetti del paesaggio, fitopatologi, e di conoscitori della realtà e della storia del Parco, presenti sul territorio, che potrebbero essere organizzati in un Comitato scientifico di indirizzo (vincolante) e di supporto all'elaborazione di un piano programmatico e definito nelle tempistiche e nelle azioni finalizzato al recupero e ad una corretta gestione del sito;
   secondo l'interrogante, risulterebbe necessaria una riflessione approfondita e concreta da parte del Ministro interrogato sull'individuazione della soluzione ottimale per una gestione corretta dei parchi storici presenti sul territorio, essendo le soprintendenze e i poli museali privi delle necessarie competenze;
   un esempio virtuoso potrebbe essere rappresentato dal caso di Villa Hanbury, importante e famoso giardino storico di Ventimiglia che, divenuto demanio statale dagli anni ’60 e dopo una gestione problematica da parte della Soprintendenza regionale ligure, è stato preso in gestione dall'università di Genova che l'ha riportato alla bellezza originaria;
   trarre spunto da casi positivi ed adattarli alle diverse realtà territoriali non può che apparire, dunque, un approccio condivisibile. In questo contesto, una gestione del parco di Miramare, vista l'importanza e la maestosità del sito, affidata all'università e coadiuvata dal polo museale del Friuli Venezia Giulia potrebbe rappresentare un progetto pilota su cui concentrare le energie. Tale proposta sgraverebbe il polo di una serie di oneri ai quali risulta complesso fare fronte e permetterebbe di iniziare un percorso di recupero che porti ad una gestione consona ad un Parco storico –:
   se il Ministro interrogato sia al corrente di quanto espresso in premessa;
   se intenda valutare, per quanto di competenza, la proposta di affidamento del parco storico di Miramare all'università di Trieste ed analizzarne, di concerto con gli organi coinvolti, la concreta fattibilità;
   se intenda considerare la possibilità di far diventare un progetto pilota la tipologia sperimentale di gestione del parco di Miramare, in maniera da poter poi replicare la modalità di conduzione ad altri parchi e giardini storici presenti sul territorio. (5-07297)