• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01034 PICCOLI, BRUNI, ARRIGONI, ZIZZA - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico - Premesso che: con il decreto del Ministro dell'ambiente...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01034 presentata da GIOVANNI PICCOLI
martedì 22 ottobre 2013, seduta n.129

PICCOLI, BRUNI, ARRIGONI, ZIZZA - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico - Premesso che:

con il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 17 dicembre 2009 è stato introdotto il "Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti" (SISTRI), strumento previsto per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera di gestione dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Campania;

il principale obiettivo delineato con l'attivazione del SISTRI è il progressivo superamento della procedura documentale di tipo "cartaceo", sostituita da adempimenti da effettuare su mezzi digitali, ciò anche con evidenti ripercussioni positive sulla riduzione dei costi sostenuti dalle imprese e sulla maggiore affidabilità delle operazioni a vantaggio della trasparenza, della conoscenza e della prevenzione dell'illegalità;

a seguito di ripetuti rinvii dell'applicazione operativa, dovuti all'inefficienza e al mal funzionamento dello stesso sistema, il 1° ottobre 2013 il SISTRI è diventato obbligatorio per i soli "trasportatori", i "gestori" e gli "intermediari" di rifiuti "pericolosi", venendo diversamente fissato al 3 marzo 2014 l'avvio a regime per tutti gli altri soggetti interessati;

considerato che:

il sistema presenta ancora criticità operative irrisolte, le quali producono innanzitutto una forte incertezza sulle modalità gestionali, neppure chiarita dalla "nota esplicativa" trasmessa dal Ministero a poche ore dall'attivazione parziale del SISTRI;

le circostanze incerte nelle quali il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti è stato attivato si ripercuotono sull'intera filiera produttiva italiana, con ricadute negative immediate;

dal 2009, data di emanazione del decreto ministeriale, circa 350.000 imprese italiane hanno dovuto versare il contributo annuale previsto per legge, per un importo totale di circa 500 milioni di euro, senza tuttavia ricevere in cambio alcun beneficio operativo, e dunque con il solo effetto di essere maggiormente gravate da una pressione fiscale già eccessiva;

considerato ulteriormente che:

l'operatività complessiva del sistema è resa di fatto inefficace dal cattivo funzionamento dei dispositivi informatici dedicati, da una carente formazione degli operatori, oltre che dalla mancanza di interoperabilità e dalla lungaggine delle procedure informatiche necessarie per completare le singole operazioni, nonché dall'incerta evoluzione della normativa, tutti fattori che già hanno sostanzialmente bloccato l'efficienza del trasporto "intermodale";

in ragione delle criticità irrisolte, l'attività di "trasporto" e di "trattamento" dei rifiuti è, da subito, risultata molto ridotta e l'uso del SISTRI, di conseguenza, assai limitato: in queste prime settimane di attività, risulta essere stato tracciato compiutamente non più del 10 per cento dei movimenti soggetti all'obbligo;

è preoccupante il dato reso noto dagli organismi istituzionali deputati alla dismissione obbligatoria di rifiuti "pericolosi", i quali evidenziano come il conferimento di tale categoria di rifiuti sia calato addirittura del 90 per cento nell'ultimo periodo, valore che non può essere giustificato solo con una presunzione di riduzione della produzione;

la poca chiarezza sul funzionamento del SISTRI si è resa palese fin dai primissimi giorni della sua pur ridotta applicazione, atteso che moltissimi trasportatori hanno preferito continuare ad adottare il sistema cartaceo per gli adempimenti richiesti, usufruendo del regime sospensivo del sistema sanzionatorio;

l'attuale configurazione del sistema pone molte dubbi in merito alla compatibilità dello stesso con il regime della concorrenza: a fronte di un obbligo di tracciabilità dei rifiuti posto a carico delle imprese italiane non vi è analoga previsione d'obbligatorietà per quelle imprese straniere che trasportano rifiuti nel nostro Paese, così venendosi a costituire il paradosso di una "legittima concorrenza sleale";

stante la situazione in essere, il maggior onere d'adempimento grava soprattutto sui gestori degli impianti di destinazione dei rifiuti, i quali sono impossibilitati all'uso dei software di gestione aziendale per mancanza di interoperabilità degli stessi e risultano altresì gravati dall'obbligo aggiuntivo di dover compilare le "schede SISTRI" per conto di trasportatori e produttori, con evidenti ripercussioni sul carico di lavoro, che si traducono in ore straordinarie e ricorso a personale esterno alle ditte, con inevitabili e ingiustificati maggiori oneri economici;

in considerazione delle attuali condizioni di incertezza e malfunzionamento del SISTRI, è concreta e preoccupante la prospettiva che esso possa smentire l'apprezzabile orginario spirito semplificativo delle disposizioni normative che lo hanno previsto, divenendo al contrario uno strumento che aggrava gli oneri a carico delle imprese del settore e dà adito a forme di elusione dello stesso, che possono sconfinare nell'illegalità,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo intendano attivare soluzioni normative urgenti finalizzate alla sospensione immediata di ogni effetto applicativo del SISTRI, nella sua attuale impostazione e concezione, arrivando ad una veloce e definitiva cancellazione del "sistema di tracciamento dei rifiuti", così come concepito e varato;

se intendano altresì prevedere forme di rimborso alle imprese italiane obbligate per i contributi dalle stesse versati dall'anno 2009, eventualmente anche tramite la formula del "credito d'imposta";

se non ritengano opportuno dare avvio all'impostazione di un nuovo sistema di tracciamento dei rifiuti che sia realmente conformato a criteri di semplicità ed efficacia ed abbia a riguardo anche la posizione dell'organizzazione produttiva italiana rispetto alle aziende straniere, così tenendo a paragone, in termini di gestione, applicazione e costi del sistema, analoghe soluzioni già adottate in altri Paesi europei.

(4-01034)