• C. 197 Proposta di legge presentata il 15 marzo 2013

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Atto a cui si riferisce:
C.197 Istituzione della "Giornata della lotta contro la povertà"
approvato con il nuovo titolo
"Istituzione della "Giornata nazionale della lotta contro la povertà""


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 197


PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa del deputato PISICCHIO
Istituzione della «Giornata della lotta contro la povertà»
Presentata il 15 marzo 2013


      

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Onorevoli Colleghi! Spesso sono i fatti di cronaca a smuovere le coscienze individuali e le sensibilità collettive e ad orientarle verso la consapevolezza dei problemi. Così, il doloroso evento della cassa integrazione alla FIAT o la successione degli episodi tragici che hanno colpito bambini poveri o, più semplicemente, l'incontro casuale nelle nostre opulente strade commerciali con qualche homeless in un inverno particolarmente rigido, possono avere causato la fugace ed emotiva intersecazione con un mondo di esclusi, sottraendolo per un momento alla letteratura e alla sociologia.
      Solo per un momento, però, perché il flusso alluvionale di impulsi informativi, la straordinaria energia di una ordinaria quotidianità che tutto risucchia e spalma sotto l'altare della «normalità» e, forse, anche il montare di paure più forti, come la guerra e la recessione, hanno avuto gioco facile nel rimuovere le immagini dei padri di famiglia senza lavoro, di bambini mendicanti uccisi dalla fame e dal freddo, di senza-tetto alla ricerca di qualche precaria fonte di calore nelle lunghe nottate d'inverno.
      La sociologia abbandona, finalmente, le categorie economicistiche per l'interpretazione della realtà dell'indigenza estrema, che si allarga con la progressiva riduzione della spesa pubblica: il povero non è più solo il destinatario di carità sociale, ma è soggetto agente del proprio quotidiano. In lui è perduta o seriamente compromessa la percezione della propria identità. Subentrano altri elementi, non esclusivamente materiali, a connotarne la condizione: si scopre la distinzione tra povertà estrema ed esclusione sociale ed anche la non ineluttabilità della permanenza definitiva nella categoria della povertà.
      L'Unione europea si fa carico di questa drammatica realtà e dimostra una sensibilità cui i singoli Paesi membri non sempre sono in grado di corrispondere: è il vertice di Lisbona del 2000 a dare accesso, nell'agenda delle priorità dell'Unione europea, alle «politiche per lo sradicamento della povertà», stimolando alcuni Governi all'introduzione del reddito minimo d'inserimento. Laddove gli apparati non rispondono spesso supplisce una grande rete di solidarietà umana, ispirata da ragioni religiose o anche laiche, che si fa carico di coloro i quali sono stati definiti «i cittadini del quarto mondo».
      Esistono, dunque, fondamentali ragioni politiche – l'ottemperanza alle direttive europee, costituzionali, l'adempimento ad un dovere di solidarietà – ma anche culturali e storiche che spingerebbero il nostro Paese a farsi carico della povertà che in esso alligna in plaghe sempre più vaste.
      Ma c’è n’è una che sovrasta ogni altra ed è quella che sgorga naturalmente dalla nostra umanità per il fatto puro e semplice di essere al mondo. Una umanità che percepisce come necessaria e ineludibile la restituzione della dignità ad ogni povero. Dice Wresinski, il prelato che dedicò l'intera vita alle opere concrete di lotta alla povertà: «l'esperienza diretta in tutti i continenti ci insegna che questo ritorno alle fonti della dignità dell'uomo è un atto naturale per gli uomini e le donne di tutte le fedi. Là dove gli uomini sono disarmati di fronte alle sofferenze e all'angoscia della miseria, là dove gli uomini sono chiusi nella loro disperazione e nell'impossibilità di farsi ascoltare, altri uomini e donne si rendono volontariamente liberi e disponibili, pronti ad ascoltare il grido che si leva verso di loro, pronti a rispondervi e a trasmetterlo». «In nome di che cosa questa tenacia individuale, quando ormai la comunità ha abbandonato una popolazione che non sembra più avere un volto umano? Perché sono uomini...». È l'umanità, dunque, ad interpellare il più profondo dei nostri sentimenti.
      La presente proposta di legge non inserisce profili relativi all'intervento statale in materia, ma si pone un obiettivo diverso: svolgere un ruolo maieutico presso la popolazione italiana, in ispecie le giovani generazioni, in ordine alla consapevolezza dei temi dell'esclusione e della povertà, affinché nella pubblica opinione, che pure avverte una grande sensibilità su questi temi, siano tenute vive la solidarietà e la conoscenza.
      Per raggiungere questo obiettivo si propone di istituire per il 17 ottobre di ogni anno la «Giornata della lotta contro la povertà», in ottemperanza alla dichiarazione del 1992 delle Nazioni Unite istitutiva della giornata mondiale, regolarmente celebrata dall'ONU da un decennio.
      In occasione dell'istituzione della «Giornata della lotta contro la povertà», tutti gli edifici pubblici esibiranno la bandiera nazionale e quella dell'Unione europea e si incoraggeranno, ad opera del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, iniziative di sensibilizzazione nell'ambito delle scuole ed ogni altra utile attività, ad opera del Governo e degli enti locali, volta a promuovere la più ampia partecipazione da parte della popolazione.
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PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.

      1. È istituita la «Giornata della lotta contro la povertà» che si celebra il 17 ottobre di ogni anno, in coincidenza con la Giornata mondiale delle Nazioni Unite per l'eliminazione della povertà.
      2. In occasione della «Giornata della lotta contro la povertà» la bandiera nazionale e quella dell'Unione europea sono esposte all'esterno degli edifici sedi di uffici pubblici. Le amministrazioni statali, e in particolare il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e gli enti locali possono assumere ogni utile iniziativa volta a sensibilizzare la popolazione, in particolare quella in età scolare, sui temi della lotta all'esclusione sociale e alla povertà.