Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/02285 Green Holding spa è una multinazionale leader nel settore dei rifiuti. È presente, tramite le sue controllate, in diverse regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Lazio, Veneto) e anche nel...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-02285presentato daBUSTO Mirkotesto diGiovedì 24 ottobre 2013, seduta n. 104
BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO, SEGONI, TERZONI, TOFALO e ZOLEZZI. —
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
. — Per sapere – premesso che:
Green Holding spa è una multinazionale leader nel settore dei rifiuti. È presente, tramite le sue controllate, in diverse regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Lazio, Veneto) e anche nel Regno Unito;
tramite Ambienthesis spa e EcoItalia Srl possiede, tra le altre, il 35 per cento della discarica di Collegno, Barricalla, e il 100 per cento di La Torrazza Srl che gestisce la discarica per rifiuti speciali, industriali, pericolosi e non, sita a Torrazza Piemonte (TO);
la discarica di Torrazza Piemonte è, come si legge sul sito internet «formata da 8 celle di cui sette esaurite ed una (360.000 m3) di recente realizzazione. Il volume totale dell'impianto è di 800.000 metri cubi distribuiti su una superficie complessiva di 150.000 metri quadri. La capacità complessiva di raccolta rifiuti è pari a 1 milione di tonnellate»;
nel 1996 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si pronunciò sulla richiesta di conferire 700.000 metri cubi nella cella 8, tramite il DEC.VIA n. 2392 del 22 febbraio 1996. Il documento descriveva già allora la situazione ambientale come gravemente degradata a causa delle numerose cave di argilla per fornaci, riconoscendo che popolazione e amministrazioni locali erano al limite della sopportazione, autorizzando quindi il conferimento di solo la metà di quanto richiesto (solo 350.000), e soprattutto stabilisce: «colmata la vasca in progetto, dovrà cessare sul sito l'attività di discarica»;
tale prescrizione venne recepita dalla regione Piemonte 4 anni dopo, con la delibera della giunta regionale n. 9-29155 del 17 gennaio 2000, che autorizza la costruzione dell'ottava vasca, di 346.600 metri cubi, per l'ampliamento della discarica di rifiuti speciali in località «Fornace Nigra» nel comune di Torrazza Piemonte. Al punto 5 la DGR specifica di «ribadire, anche alla luce della prescrizione del DEC.VIA n. 2392 del 22 febbraio 1996, che colmata la vasca in progetto, dovrà cessare sul sito l'attività di discarica»;
nel 1996 la provincia di Torino con DD 249-1275027, ha rilasciato l'autorizzazione integrata ambientale il 30 ottobre 2007 alla discarica per rifiuti non pericolosi (cella 8), sita in località Fornace Nigra, comune di Torrazza P.te;
con determina del dirigente del servizio pianificazione e gestione rifiuti, bonifiche, sostenibilità ambientale della provincia di Torino n. 80-25677 del 18 giugno 2013, l'autorizzazione integrata ambientale rilasciata il 30 ottobre 2007 alla discarica per rifiuti non pericolosi (cella 8), sita in località Fornace Nigra, comune di Torrazza P.te, è stata aggiornata autorizzando il conferimento di rifiuti pericolosi;
il 23 luglio 2013 la società La Torrazza srl ha depositato in provincia di Torino gli elaborati del «Progetto definitivo di ampliamento della cella 8»;
la citata società chiede l'autorizzazione a portare nella cella 8 94.000 metri cubi di nuovi rifiuti;
non si tratterebbe di un «allargamento» del perimetro della discarica, ma di un ampliamento volumetrico, poiché i nuovi rifiuti verrebbero deposti «sopra» a quelli esistenti;
nella conferenza dei servizi del 5 settembre 2012 il comune di Verolengo (inviato come confinante), citando il documento, ha chiesto alla provincia se dovesse essere considerato tuttora valido. La provincia ha chiesto un parere al Ministero. A quanto consta agli interroganti nell'ultima, conferenza di servizi, quella del 1o ottobre 2013, la competente funzionaria della provincia, ha riferito che il Ministero non ha risposto e che la provincia propende a giudicare la mancata risposta un silenzio assenso;
recentemente la giunta regionale è stata interrogata in merito alla questione e l'assessore all'ambiente ha risposto che è il Ministro all'ambiente e della tutela del territorio e del mare il soggetto titolato a fornire un'interpretazione autentica rispetto alla validità delle prescrizioni contenute nel DEC/VIA n. 2392 del 22 febbraio 1996 –:
se il Ministro sia al corrente della situazione sopradescritta e se non ritenga opportuno intervenire quanto prima per rendere la necessaria chiarezza ai soggetti istituzionali ed alla cittadinanza interessati. (4-02285)