• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01055 MANCONI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri e per gli affari europei - Premesso che: all'indomani della tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01055 presentata da LUIGI MANCONI
giovedì 24 ottobre 2013, seduta n.132

MANCONI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri e per gli affari europei - Premesso che:

all'indomani della tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 le istituzioni italiane hanno sollecitato l'Unione europea ad una maggiore corresponsabilità nell'accoglienza dei profughi e un maggior coordinamento nelle operazioni di soccorso in mare;

già nelle conclusioni della Presidenza del Consiglio dell'Unione europea del 29 e 30 ottobre 2009, la Commissione europea fu sollecitata a "stabilire chiare procedure operative per le missioni marittime con particolare riguardo alla protezione dei bisognosi";

in data 12 aprile 2013 la Commissione ha adottato e trasmesso al Parlamento europeo una proposta di regolamento del Parlamento e del Consiglio sulla sorveglianza dei confini marittimi dell'Unione nel contesto della cooperazione coordinata dall'agenzia Frontex;

obiettivo del regolamento è quello di "superare le diverse interpretazioni della legge marittima internazionale adottate dagli stati membri e le loro pratiche discordanti per assicurare l'efficienza delle operazioni" e "gli sforzi di solidarietà europea" altrimenti compromessi da un "quadro di incertezza legale" e dalla scarsità di "navi, mezzi e risorse umane";

la proposta della Commissione europea stabilisce una serie di criteri su come e quando intervenire e dove far sbarcare i naufraghi, ma soprattutto fissa una serie di condizioni a garanzia dei diritti umani dei profughi soccorsi in mare, a partire dalla tassatività del principio di non respingimento;

secondo il quotidiano "la Repubblica", in un articolo di A. Bonanni pubblicato il 23 ottobre 2013, intitolato "L'Ue: stop ai respingimenti e regia comune per i soccorsi, ma l'Italia blocca il piano", il 10 ottobre, una settimana dopo la tragedia di Lampedusa, l'Italia avrebbe sottoscritto un documento comune con gli altri Paesi della frontiera marittima meridionale (Grecia, Spagna, Francia, Cipro e Malta) che contesta proprio gli articoli 9 e 10 della proposta, relativi alla ricerca, al soccorso e allo sbarco a terra di profughi;

secondo tale documento la regolamentazione di queste operazioni mediante uno strumento legislativo dell'Unione sarebbe "inaccettabile per ragioni legali e pratiche", riferibili alla scarsa flessibilità di un simile strumento e, soprattutto, alla competenza esclusiva degli Stati membri in simili materie;

per effetto di tale presa di posizione l'iter della proposta di regolamento sarebbe attualmente bloccato presso la Commissione Libertà civili del Parlamento europeo,

si chiede di sapere:

se corrisponda al vero la notizia riportata dal quotidiano "la Repubblica" relativa alla presa di posizione italiana;

se il Governo non ritenga che tale presa di posizione costituisca un impedimento a quegli sforzi di maggiore cooperazione internazionale da tutti auspicati all'indomani della tragedia di Lampedusa.

(4-01055)