• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
S.2/00340 BAROZZINO, DE PETRIS, DE CRISTOFARO, CERVELLINI, PETRAGLIA, BENCINI, MINEO, CAMPANELLA, BOCCHINO, BIGNAMI, SIMEONI, STEFANO, CASALETTO, PEPE, GAMBARO, LUCIDI, Maurizio ROMANI, PUGLIA,...



Atto Senato

Interpellanza 2-00340 presentata da GIOVANNI BAROZZINO
giovedì 14 gennaio 2016, seduta n.561

BAROZZINO, DE PETRIS, DE CRISTOFARO, CERVELLINI, PETRAGLIA, BENCINI, MINEO, CAMPANELLA, BOCCHINO, BIGNAMI, SIMEONI, STEFANO, CASALETTO, PEPE, GAMBARO, LUCIDI, Maurizio ROMANI, PUGLIA, CAPPELLETTI, MORONESE, MOLINARI, VACCIANO, MUSSINI, MUNERATO, PAGLINI, CATALFO, BOTTICI, MONTEVECCHI, CASTALDI, BULGARELLI, SCIBONA, NUGNES, DE PIN - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che, a quanto risulta agli interpellanti:

3 lavoratori, dipendenti rispettivamente delle aziende LyondellBasell di Ferrara, Metalcastello di Castel di Casio e OAM di Pianoro (Bologna), tutti delegati sindacali, sono stati recentemente licenziati dalle rispettive aziende;

la risoluzione del rapporto di lavoro è avvenuta in tutti e 3 i casi con motivazioni "inesistenti": il dipendente di Metalcastello, cittadino non comunitario, che, nel corso di un'iniziativa di solidarietà con i lavoratori della Saeco (che rischiano 243 licenziamenti), si è permesso di parlare delle condizioni di lavoro nella propria azienda, è stato licenziato con l'accusa di aver "danneggiato l'immagine dell'azienda all'esterno"; il delegato della LyondellBasell è stato licenziato per "violazione del codice etico aziendale", a seguito di un'accusa, infondata, di aggressione nei confronti di un dirigente aziendale nel corso di una trattativa; stessa accusa nei confronti del delegato sindacale della OAM, sempre nel corso di una trattativa sindacale;

dall'entrata in vigore delle nuove norme sul mercato del lavoro i licenziamenti di rappresentanti sindacali sono in costante aumento;

secondo le organizzazioni sindacali, questi licenziamenti si configurano come un attacco a tutto il sindacato, e non solo nei confronti dei singoli lavoratori, a conferma delle libertà di azione che la normativa concederebbe ai datori di lavoro, deteriorando in tal senso l'equilibrio delle relazioni industriali;

considerato che:

il "Jobs Act" ha sancito un definitivo livellamento verso il basso delle tutele dei lavoratori, anche grazie alla possibilità di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo oggettivo, senza reintegra;

secondo la Costituzione, la libertà d'impresa «non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale» e «l'organizzazione sindacale è libera»,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover verificare, anche attraverso un'ispezione nelle aziende citate: i fatti riferiti ed attivarsi per favorire la revoca dei licenziamenti; il diritto del sindacato a esercitare le proprie prerogative nelle stesse aziende e il diritto dei lavoratori ad associarsi per tutelarsi; alla luce delle numerose segnalazioni che emergono dal mondo del lavoro, quanto la recente legislazione in materia di lavoro conceda libertà di licenziamento e di comportamenti antisindacali alle imprese, in violazione dei diritti costituzionali che tutelano lavoratori e sindacati; in tutto il Paese, quale sia lo stato di attuazione delle nuove norme in materia di lavoro e dei relativi decreti legislativi, segnatamente in relazione alle norme sui licenziamenti e alla libertà di associazione, e se intenda riferire in Parlamento gli esiti dell'indagine.

(2-00340 p. a.)