• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05063 AUGELLO, FAZZONE, GIOVANARDI, Giovanni MAURO, Mario MAURO, DAVICO, GIRO, Mario FERRARA, DI BIAGIO, BONFRISCO, DE PETRIS, CIRINNA', QUAGLIARIELLO, Stefano ESPOSITO - Al Ministro per la...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05063 presentata da ANDREA AUGELLO
giovedì 14 gennaio 2016, seduta n.560

AUGELLO, FAZZONE, GIOVANARDI, Giovanni MAURO, Mario MAURO, DAVICO, GIRO, Mario FERRARA, DI BIAGIO, BONFRISCO, DE PETRIS, CIRINNA', QUAGLIARIELLO, Stefano ESPOSITO - Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione - Premesso che:

la tormentata vicenda del salario accessorio legato al rinnovo del contratto per i dipendenti del Comune di Roma suscita viva preoccupazione, mettendo in queste ore persino in dubbio l'erogazione di una parte delle buste paga relative al mese di gennaio 2016;

le inevitabili tensioni sociali, determinate da questo clima di incertezza, fanno seguito ad una lunga stagione di conflittualità, nel corso della quale va riconosciuto ai lavoratori dipendenti ed anche ad alcune organizzazioni sindacali di aver più volte rappresentato con forza alla controparte la necessità di implementare la parte fissa (come peraltro accade in molte altre città italiane) della retribuzione, procedendo ad individuare dei veri e propri obiettivi di produttività per la parte rimanente del fondo destinato al salario accessorio. Nel corso delle trattative si era fatto riferimento a varie possibilità in questo senso: dai piani di contrasto all'evasione della tassa sui rifiuti allo smaltimento delle pratiche arretrate di alcuni uffici, dall'efficientamento del front office all'implementazione degli interventi di controllo del territorio;

il 9 aprile 2015, con atto di sindacato ispettivo 4-03779, molti senatori, di fronte all'impasse della trattativa per il contratto e nella preoccupazione che i suoi contenuti non andassero incontro alle vigenti disposizioni in materia di salario accessorio, avevano formalmente richiesto al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ed al Ministro del lavoro e delle politiche sociali di farsi carico di trasferire la vertenza sul tavolo nazionale, sia per il numero rilevante (oltre 20.000) di lavoratori interessati, sia per l'imminente apertura del giubileo, che certo non consigliava di prolungare indefinitamente un clima di conflittualità nell'amministrazione;

il Governo, purtroppo, non ha mai risposto a quell'interrogazione, né ha mai ritenuto di intervenire nella vicenda pur essendo consapevole, come attestano le posizioni recentemente ribadite dal Ministero dell'economia e delle finanze, del fatto che tanto l'atto unilaterale, quanto i successivi contratti deliberati dalla Giunta capitolina presentassero forti criticità rispetto alle disposizioni nazionali vigenti in materia;

il paradosso inaccettabile è che oggi tutta questa serie di errori si scarichino (o almeno rischino di scaricarsi) sulle buste paga dei lavoratori dipendenti, di certo gli unici a non avere alcuna responsabilità in tutta questa storia;

in queste ore, alla Camera dei deputati, sono stati presentati, in sede di esame del "decreto milleproroghe" (AC 3513), emendamenti firmati da diversi Gruppi, finalizzati a ridefinire le risorse già destinate al fondo per il salario accessorio sulla base di una comparazione tra Roma e gli altri Comuni capoluogo di regione con popolazione superiore a 300.000 abitanti, senza che questa operazione determini alcun aumento di spesa;

tali emendamenti consentirebbero, da un lato, di equiparare la situazione di Roma a quella di altre città e, dall'altro, di consentire un'eventuale restituzione delle somme indebitamente erogate a valere sui futuri trasferimenti dallo Stato a Roma capitale;

è atteso da tempo un pronunciamento dell'Agenzia per la rappresentanza negoziale pubbliche amministrazioni su questa vertenza, reso quanto mai urgente dal precipitare della situazione,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda assumere un'iniziativa legislativa ragionevolmente tempestiva, per scongiurare un taglio sulle buste paga dei lavoratori dipendenti del Comune di Roma, determinato da una catena di errori dell'amministrazione capitolina e da un mancato intervento del Governo che pure avrebbe potuto correggere per tempo le scelte che, purtroppo, stanno penalizzando la capitale.

(4-05063)