• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00406 il 16 ottobre 2013 si è celebrata la Giornata mondiale dell'alimentazione e nella prestigiosa sede della Fao in Roma si è tenuto un convegno in cui sono stati affrontati i temi della...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00406presentato daCALABRÒ Raffaeletesto diMartedì 29 ottobre 2013, seduta n. 107

CALABRÒ, COSTA, FUCCI, MARTI, ROCCELLA e DORINA BIANCHI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
il 16 ottobre 2013 si è celebrata la Giornata mondiale dell'alimentazione e nella prestigiosa sede della Fao in Roma si è tenuto un convegno in cui sono stati affrontati i temi della disponibilità delle risorse alimentari tanto nei Paesi in via di sviluppo, quanto in quelli economicamente più avvantaggiati;
in Italia, come nella maggior parte dei Paesi a più alto reddito pro capite, gli sprechi di alimenti sono aumentati e parimenti è aumentato anche il numero delle persone indigenti che non hanno le risorse economiche per poter accedere in maniera continuativa ed adeguata a cibo sufficiente;
gli sprechi avvengono sia a livello familiare, come dimostra il fatto che ogni famiglia italiana spreca, in media, 49 chili di cibo ogni anno, sia a livello di ristorazione pubblica e privata;
durante tutta la filiera agroalimentare numerose sono le perdite dovute a vari fattori, ma è sopratutto durante la fase della commercializzazione che una notevole quantità di prodotti invenduti, ancora idonei per il consumo umano, vengono destinati alla distruzione, provocando non solo lo spreco di alimenti, che potrebbero sostenere le necessità di persone indigenti, ma anche l'aggravamento delle problematiche relative al loro smaltimento;
recenti ricerche dimostrano che nelle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate si realizza un enorme spreco di cibi e di pasti, pari a circa il 30 per cento, il che incide negativamente sia sulla qualità dei servizi di ristorazione che sui costi;
nonostante l'approvazione della legge 25 giugno 2003, n. 155, che reca «Disciplina della distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale», non sembra che sia stato pienamente raggiunto lo scopo prefissato di permettere un efficace recupero di alimenti da operatori del settore alimentare e dalle strutture pubbliche e private in cui avviene la produzione, commercializzazione e distribuzione di alimenti, ai fini della distribuzione alle persone indigenti o alle associazioni che, senza fini di lucro, hanno finalità caritatevoli –:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per consentire, eventualmente tramite una modifica della sopra citata legge n. 155 del 2003, da un lato, un'effettiva semplificazione delle procedure di cessione di alimenti da parte degli operatori del settore alimentare, in particolare nell'ambito della ristorazione svolta nelle strutture sanitarie pubbliche e private, e, dall'altro, la garanzia della sicurezza degli alimenti per i consumatori finali, approntando idonee misure relative allo stoccaggio temporaneo degli alimenti stessi e affidando alle competenti strutture del servizio sanitario nazionale le opportune verifiche affinché non sia messa in alcun modo a rischio la salute degli indigenti, consentendo loro di usufruire di un bene che, altrimenti, sarebbe destinato alla distruzione. (3-00406)