• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11744    le notizie diffuse dagli organi di stampa nelle ultime ore, riguardano la grave e dolorosa piaga della Xylella fastidiosa che, favorita da condizioni climatiche alquanto anomale per la...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11744presentato daCIRACÌ Nicolatesto diMercoledì 20 gennaio 2016, seduta n. 551

   CIRACÌ. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   le notizie diffuse dagli organi di stampa nelle ultime ore, riguardano la grave e dolorosa piaga della Xylella fastidiosa che, favorita da condizioni climatiche alquanto anomale per la stagione invernale, progredisce inesorabile conquistando fette di territorio salentino fino a ieri integre;
   è proprio così, da oggi, anche la provincia di Taranto e più specificatamente il comune di Avetrana, si aggiunge a Lecce e Brindisi come area interessata dal batterio killer degli ulivi e sicuramente nei prossimi giorni, altri ed ulteriori focolai saranno segnalati in Puglia, dimostrando al mondo intero come in Italia la politica, la paura di perdere consensi elettorali, il tergiversare, il facile populismo, i timori di subire azioni legali, prevalgono sul coraggio delle decisioni, creando una grave impasse nel campo della ricerca scientifica, amministrativa ed operativa, producendo nella fattispecie, danni incalcolabili al proprio territorio;
   infatti, se in un primo momento i provvedimenti della magistratura leccese (in merito all'epidemia di Xylella fastidiosa e del complesso del disseccamento rapido dell'olivo – Co.Di.R.O.), hanno bloccato il piano bis del commissario governativo dottor Silletti (redatto in funzione e nel rispetto sia delle decisioni di esecuzione 2015/789/UE del 18 maggio 2015, sia di specifici atti normativi emanati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali a seguito anche delle diverse ispezioni eseguite da membri del Comitato fitosanitario di Bruxelles e dallo stesso commissario Adriukaitis), in una seconda fase, quasi immediata, ciò ha prodotto anche l'esautoramento della struttura operativa e di gestione per il controllo, monitoraggio e verifica della fitopatia con le dimissioni proprio del commissario delegato dottor Silletti e, parimenti, l'inibizione di qualsiasi attività avente per oggetto la Xylella fastidiosa, operata da studiosi ed affermati ricercatori scientifici (afferenti ad enti di ricerca statali ed universitari), bersagliati tra l'altro anche da avvisi di garanzia. Di fatto, oggi in Puglia e nel Salento, non si effettuano più né attività di monitoraggio dei territori olivicoli, né campionamenti, venendo meno anche la lotta all'insetto vettore « Philaenus spumarius» nota come «sputacchina», causa principale nella diffusione dell'agente patogeno;
   a tutto ciò si deve aggiungere che il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, ha asserito pubblicamente che se pur le decisioni Comunitarie vadano rispettate e non potendo più adempiere alle specifiche richieste dell'Unione europea (per effetto dell'azione giudiziaria), è giunto il momento per dichiarare chiusa la fase emergenziale della fitopatia;
   appare evidente, secondo l'interrogante, che tale dichiarazione del presidente della regione Puglia è un'imprudenza bella buona, dimostrando tra l'altro facile volubilità nell'affrontare decisioni importanti: prima questi si impegna a creare una task force di 45 persone, fra studiosi e ricercatori di alto profilo che avrebbero costituito l'organismo di ricerca regionale sulla Xylella fastidiosa e poi, dopo l'intervento della magistratura, smantella tutto dichiarando la fine dello stato di emergenza; sorge all'interrogante il dubbio che tale scelta sia stata dettata dal fatto che le attività di ricerca e monitoraggio e certificazione degli enti preposti ai controlli del batterio erano state sospese da tempo; è come se si confidasse nei soli provvedimenti della magistratura leccese per l'automatica cessazione della situazione emergenziale che vive il territorio salentino e la Puglia tutta; non è chiaro cosa diranno il Ministro interrogato e il presidente Emiliano a tutti gli olivicoltori che vedono giorno per giorno la morte delle loro piante e delle loro attività imprenditoriali, cosa diranno a tutte le imprese vivaistiche delle province di Lecce, Brindisi e Taranto le cui attività imprenditoriali svolte con sacrificio sono gravemente compromesse. È opportuno chiedersi dove siano finiti i bei propositi, le belle parole e gli impegni per tutelare il territorio, il paesaggio e gli ulivi secolari. Peraltro, tale drammatica situazione risulta oramai certificata attraverso specifici atti dallo stesso Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali tant’è che, la l'Unione europea da par suo e per bocca del proprio portavoce (il commissario Vytenis Andriukaitis), chiede «una rapida ed efficace azione da parte delle autorità italiane per salvare le piante sane ed evitare il diffondersi della Xylella in Italia ed in Europa», rammentando, tra l'altro, che la fitopatia in questione «è una delle malattie più pericolose per le piante e con un serio impatto economico per le aree colpite» (si veda al proposito la notizia ANSA del 21 dicembre 2015); da parte della Commissione europea proviene, inoltre, non solo l'invito all'Italia ad agire con solerzia, ma si procede anche con la messa in mora dello Stato italiano per le inadempienze nei confronti delle disposizioni comunitarie;
   alla luce di tutto ciò, appare del tutto insensato, all'interrogante, dichiarare chiusa la fase emergenziale soltanto perché non si effettuano più controlli sul territorio e il territorio pugliese è ormai in pericolo e nessuno può permettersi di formulare congetture e dietrologie; è giunto il momento, di affrontare il problema con serietà e coraggio e chi non è grado di affrontare tali sacrifici e responsabilità, dovrebbe fare un passo indietro –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative di competenza intenda adottare per sanare tale situazione incresciosa;
   se non intenda, in particolare, assumere iniziative, per quanto di competenza, per l'istituzione di una commissione scientifica internazionale operante sul territorio salentino e pugliese che, con autorevolezza ed incontrovertibile approccio scientifico, compia in modo itinerante attività di controllo, monitoraggio, verifica e ricerca sulla fitopatia, utile per accertare la diffusione della malattia che risulterà comunque, attività obbligatorie per legge e specificatamente richieste dall'Unione europea, tale richiesta si rende necessaria proprio per non cadere nella trappola dei «conflitti» esistenti fra i diversi gruppi di ricerca (Università/Cnr), che si sono palesati con l'azione della magistratura leccese, avendo approcci differenti nella soluzione e nel contrasto alla Xylella fastidiosa;
   in subordine, da quali competenze e da quali laboratori verranno effettuati, per conto del Governo, i saggi diagnostici per l'accertamento della malattia, considerato che i consulenti tecnici della procura, ad avviso dell'interrogante, sono parte in causa ed evidenti e riconosciuti «concorrenti scientifici» del gruppo di ricerca che fino ad oggi ha collaborato con la struttura operativa del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e del servizio fitosanitario nazionale;
   se intenda promuovere sin da subito l'implementazione di un «Piano Agricolo Speciale» da attuare nei territori ricadenti nell'area di calamità, prevedendo altresì che detto piano agricolo possa essere implementato grazie alle risorse comunitarie del piano di sviluppo rurale, potenziandolo economicamente, visto che l'Unione europea è da ritenersi per l'interrogante comunque responsabile dell'emergenza Xylella fastidiosa venutasi a creare in Puglia, perché non ha saputo vigilare ed ottemperare a quelle stesse norme da essa emanate, come la direttiva comunitaria 2000/29/CE, articolo 20, relativo alle «certificazioni fitosanitarie obbligatorie di cui all'articolo 13, paragrafo 1, punto ii», riguardo all'importazione e movimentazione di piante, o alla direttiva 2004/103/CE, articolo 21, che impone controlli ufficiali nei punti di entrata nei territori dell'Unione europea;
   quali iniziative di competenza il Ministro intenda adottare circa la composizione del Comitato scientifico nazionale, nominato con decreto ministeriale 12 settembre 2014 (prot. 0009551) che, ad oggi, stando a quanto si legge nei provvedimenti della magistratura leccese, risulta in larga parte della sua composizione destinatario di avviso di indagini e distrutto nella sua credibilità scientifica. (4-11744)