• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/01121/001/ ... in sede di esame del disegno di legge Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016, con particolare riferimento alla...



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/1121/1/03 presentato da CRISTINA DE PIETRO
martedì 29 ottobre 2013, seduta n. 023

La 3a Commissione Affari esteri, emigrazione,

in sede di esame del disegno di legge Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016, con particolare riferimento alla Tabella 6: Stato di previsione del Ministero degli affari esteri;

premesso che:

dalle note integrative al disegno di legge di bilancio di previsione 2014-2016 del Ministero degli affari esteri emerge la volontà di attuare interventi di razionalizzazione e riduzione delle spese con l'obiettivo di migliorarne la qualità, promuovendo un utilizzo sempre più efficace ed efficiente delle risorse già a disposizione;

valutato che:

sin dal 2008 la crisi finanziaria si è trasmessa all'economia reale spingendo l'Unione europea a prendere importanti decisioni, come una generale revisione della propria governance allo scopo di rafforzare gli strumenti e le procedure per una più rigorosa politica di bilancio, garantire la solidità finanziaria dell'area europea e rilanciare le proprie prospettive di sviluppo; in tale direzione si sono susseguiti i seguenti interventi: la riforma del patto di stabilità e crescita e la firma del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance dell'Unione economica e monetaria, il cosiddetto fiscal compact (o patto di bilancio), sottoscritto a Bruxelles il 2 marzo 2012 da venticinque Stati dell'Unione europea, ad eccezione di Regno Unito e Repubblica Ceca; in materia fiscale, in particolare, il fiscal compact introduce la regola del pareggio di bilancio;

l'Italia con la legge costituzionale n. 1 del 2012 recepisce nel proprio ordinamento la regola del pareggio di bilancio così come prescritto a livello europeo (si veda il Patto di stabilità e crescita e le modifiche introdotte nel 2011 con il six pack e fiscal compact);

con la successiva legge 24 dicembre 2012, n. 243, si arriva a disciplinare il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l'equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci pubblici e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni, nonché degli altri aspetti trattati dalla legge costituzionale n. 1 del 2012;

infine l'articolo 21 della legge n. 243 del 2012, rubricato "Disposizioni transitorie e finali", autorizza una "sperimentazione, anche attraverso un'apposita attività di simulazione, degli effetti derivanti dall'adozione di un bilancio dello Stato "a base zero" e dal superamento del criterio della spesa storica in termini di rafforzamento del ruolo programmatorio e allocativo del bilancio";

la prima fase della sperimentazione consiste in una specifica attività di simulazione degli effetti derivanti dall'adozione di un bilancio "a base zero" anche da parte del ministero degli affari esteri;

nello specifico, la legge n. 243 del 2012 prevede che tale attività di sperimentazione venga svolta dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e che il Ministro dell'economia e delle finanze, entro il mese di giugno 2014, presenti alle Camere una relazione in merito a tale attività, nella quale dovranno essere esaminate le possibili conseguenze per il sistema di contabilità e finanza pubblica derivanti dall'adozione di un bilancio "a base zero";

tenuto conto che:

concretamente nel cosiddetto budget "a base zero", alla prassi di giustificare stanziamenti di spesa sulla base delle richieste di incremento delle risorse da parte delle amministrazioni, dando per scontata la necessità di riattribuire interamente le risorse allocate nell'esercizio precedente, si sostituisce un meccanismo in cui i centri di spesa sono invece tenuti a giustificare la richiesta di un nuovo budget sulla base di una nuova valutazione, tenendo conto dei reali "costi standard" che devono essere sostenuti con efficienza;

il punto di partenza diventa quindi zero, con l'implicazione che i modelli passati di spesa non sono più considerati come un punto fisso di partenza;

si ricorda inoltre che è possibile usare delle versioni meno rigide del budget "a base zero" rispetto al modello, creando un ibrido con il metodo in questione,

impegna il Governo:

ad adottare ogni iniziativa utile, nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 243 del 2013, al fine di portare avanti l'attività di simulazione ivi prevista, provvedendo, nella prima fase della sperimentazione, a valutare l'opportunità e le implicazioni dell'adozione, nell'ambito del progetto generale di un bilancio dello Stato "a base zero" come specificato dalla legge n. 243 del 2012, di una specifica attività di simulazione degli effetti derivanti dall'adozione di detto strumento da parte del Ministero degli affari esteri.
(numerazione resoconto Senato G/1121/1/3/Tab.6)
(0/1121/1/3)
DE PIETRO, MUSSINI, ORELLANA