• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02507 CATALFO, BOTTICI, BERTOROTTA, CRIMI, CAPPELLETTI, CASTALDI, PAGLINI, MORONESE, BULGARELLI, DONNO, PUGLIA, GIARRUSSO - Al Ministro dell'interno - Premesso che: risulta agli interroganti...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02507 presentata da NUNZIA CATALFO
mercoledì 20 gennaio 2016, seduta n.563

CATALFO, BOTTICI, BERTOROTTA, CRIMI, CAPPELLETTI, CASTALDI, PAGLINI, MORONESE, BULGARELLI, DONNO, PUGLIA, GIARRUSSO - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

risulta agli interroganti che, nel periodo in prossimità delle festività natalizie del 2015, il bilancio preventivo 2015 del Comune di Catania doveva ancora essere sottoposto all'approvazione del Consiglio comunale; i debiti fuori bilancio non sarebbero stati verificati, nei residui attivi sarebbero stati presenti valori riferiti a crediti probabilmente prescritti, perché risalenti a molti anni prima, i saldi debitori e creditori nei confronti delle società partecipate non sarebbero stati riconciliati, né asseverati dagli organi di controllo, sia del Comune che delle partecipate, come prescritto dall'art. 6, comma 4, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012. Inoltre, risulterebbe che la Sidra SpA (azienda per la fornitura dell'acqua) non aveva ancora approvato il Bilancio di esercizio del 2014;

nel corso dell'incontro avvenuto il 14 dicembre 2015, presso la sede dell'associazione "Cittainsieme" a Catania, l'assessore Girlando si sarebbe limitato ad assicurare che in futuro il bilancio sarebbe stato redatto in base agli schemi prescritti dal decreto legislativo n. 118 del 2011, per cui sarebbe stato più chiaro e trasparente e che in merito al piano di rientro il Comune avrebbe potuto usufruire del maggior termine di 30 anni concesso dalla legge di stabilità per il 2016 (legge n. 208 del 2015);

considerato che:

il quotidiano "La Sicilia" del 18 gennaio 2015, in un articolo a firma Giuseppe Bonaccorsi, afferma che la Giunta comunale di Catania, in data 31 dicembre 2015 (il giorno dopo l'approvazione del bilancio preventivo 2015 da parte del Consiglio comunale) avrebbe deliberato di prelevare dal fondo di riserva la somma di 2.100.000 euro, per aumentare gli stanziamenti di tre capitoli di spesa, che risultavano insufficienti, così indirettamente certificando che dette somme non erano state appostate in maniera corretta nel bilancio del Comune;

i revisori dei conti del Comune di Catania hanno trasmesso all'amministrazione comunale, in data 8 gennaio 2016, l'asseverazione, ai sensi dell'art. 6, comma 4, del decreto-legge n. 95 del 2012, dalla quale si rileverebbe che quasi tutti i saldi reciproci fra Comune e partecipate non sono corrispondenti, alcuni con discordanze notevoli (Asec SpA, Sidra SpA), altri non asseverati dagli organi di controllo delle società (Teatro Stabile di Catania, Azienda metropolitana trasporti in liquidazione, Acoset SpA, Sidra SpA);

a tale asseverazione è stato allegato un verbale, datato 29 dicembre 2015, dal quale emergerebbe che, in pari data, era stata convocata per le ore 10 una riunione fra l'assessore Girlando, il segretario generale, i revisori dei Conti del Comune di Catania e gli organi di amministrazione e di controllo della SIDRA SpA; questi ultimi non si sarebbero presentati all'incontro. Soltanto alle ore 10.30 sarebbe intervenuto il Presidente del Consiglio di amministrazione della SIDRA SpA (professor Emilio Giardina), dichiarando che non avrebbe partecipato alla riunione e rassegnando al tempo stesso le sue dimissioni. Tale comportamento sarebbe stato stigmatizzato dai presenti e verbalizzato, perché, come si legge nel verbale, non improntato al principio di leale collaborazione fra società partecipata ed ente proprietario. I presenti si sarebbero dichiarati dolenti anche del fatto che il collegio sindacale della SIDRA SpA, non solo non si sarebbe presentato alla riunione ma, altresì, non avrebbe fatto pervenire l'asseverazione sottoscritta dagli stessi sulla situazione debitoria/creditoria fra ente e società;

considerato inoltre che:

il compenso iscritto in bilancio per il 2013 (non risultando ad oggi approvato il bilancio 2014) per il collegio sindacale è di 119.664 euro. Tale cifra a giudizio degli interroganti è difficilmente riscontrabile in società di analoghe dimensioni;

a giudizio degli interroganti la situazione appare complessa, difatti la Corte dei conti è nuovamente intervenuta, con nota del 15 gennaio 2016, per sollecitare la documentazione relativa al rendiconto 2014;

il 16 dicembre 2015 la prima firmataria del presente atto di sindacato ispettivo ha presentato l'interrogazione 3-02453, rivolta al Ministro dell'economia e delle finanze, per chiedere quali iniziative intenda assumere al fine di verificare la sussistenza dell'equilibrio di bilancio nel Comune di Catania; analoga interrogazione è stata presentata alla Camera da Giulia Grillo in data 15 gennaio 2016, tramite atto 5-07386,

si chiede si sapere:

quali urgenti iniziative i Ministri in indirizzo intendano intraprendere al fine di risolvere le criticità esposte in premessa;

se non ritengano di dover sollecitare un'ispezione da parte dei servizi di finanza pubblica volta a verificare la congruità finanziaria e contabile del bilancio previsionale, anche in considerazione delle numerose criticità emerse dalla relazione dei revisori dei conti del Comune di Catania, assieme alla carenza di documentazione.

(3-02507)